“Istituti comprensivi, loro istituzione obiettivo mancato dall’amministrazione Barbieri”

“Purtroppo, in cinque anni di amministrazione Barbieri, la città di Piacenza non è riuscita a colmare una lacuna che la differenzia da tutti gli altri capoluoghi della nostra regione (oltre che dalla quasi totalità dei comuni italiani, compresi quelli della provincia piacentina): il mancato passaggio agli Istituti Comprensivi”. Lo sottolinea il consigliere Michele Giardino, esponente della Buona Destra.

“Un Istituto Comprensivo (Legge n. 97/1994) riunisce – in una stessa organizzazione – scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado (asilo, elementari e medie, per capirci), vicine fra loro anche come collocazione nel territorio: consta di una sola presidenza, di un solo consiglio d’istituto e di un collegio dei docenti unitario. Lo scopo didattico di un Istituto Comprensivo è quello di offrire una continuità didattica di tipo verticale, per un numero di almeno 600 alunni con un’età compresa tra i 3 e i 14 anni. Oggi, in tutta Italia, ammontano a oltre 5 mila. L’organizzazione scolastica mediante Istituti Comprensivi risponde all’esigenza di ogni istituzione scolastica di vedersi attribuita autonomia e personalità giuridica grazie ad aggregazioni forti, che garantiscano continuità nel tempo”.

“Inoltre, pone le basi per il raggiungimento di obiettivi di miglioramento della continuità verticale: per gli allievi, coinvolti in un percorso educativo unitario dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di I grado; e per le famiglie, intesa come continuità di relazione con la medesima istituzione scolastica. Crea anche i presupposti per una proficua continuità orizzontale, intesa come sviluppo di relazioni e sinergie tra scuola e territorio di appartenenza (quartiere, ente locale, associazionismo) e offre all’istituzione scolastica la possibilità di organizzare le proprie attività e il proprio piano dell’offerta formativa, attraverso un’organizzazione flessibile e la valorizzazione delle competenze del personale docente”.

“Insomma, si tratta dell’assetto scolastico del futuro. In Emilia Romagna sono presenti ben 311 Istituti Comprensivi. Sono stati istituiti in tutti i capoluoghi di provincia, tranne che a Piacenza, e in tutte le province della regione. In provincia di Piacenza, ve ne sono ben 15. A Piacenza città, invece, non ve ne sono. I cinque anni di amministrazione Barbieri, da questo punto di vista, sono trascorsi inutilmente. Ecco, questo sarà uno dei primi obiettivi che la Buona Destra Piacenza ritiene indispensabile realizzare”.

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