“Primo atto del Consorzio di Bonifica: l’aumento della tassa del 3 per cento”

Riceviamo e pubblichiamo la nota dei consiglieri della lista Giustizia e Trasparenza Fabrizio Binelli, Giuseppe Castelnuovo, Andrea Reggi del Consorzio di Bonifica di Piacenza, nella quale muovono una serie di osservazioni sulla gestione delle risorse dell’ente. Ecco il testo:

Il primo atto amministrativo, con l’approvazione del bilancio preventivo 2022, del nuovo Consiglio di Amministrazione, appena eletto dai consorziati, è stato quello di aumentare del 3 % la tassa di bonifica, pagata forzosamente da circa 140mila cittadini consorziati. La ragione è semplice, le spese sono aumentate e invece di ridurre i costi è stato più facile aumentare le cartelle del 3%, pari a circa 300mila euro. Se qualcuno volesse controllare può andare sul sito del Consorzio, cliccare il banner “Amministrazione Trasparente” e scaricare il bilancio di previsione 2022. Chi riuscisse a capire per quale motivo siano aumentate le spese, vista la poca chiarezza nelle voci di bilancio, è un genio e lo può condividere con noi tutti.

Era veramente necessario aumentare le spese? I consiglieri della Lista Giustizia e Trasparenza, per la prima volta eletti nel Consiglio di Amministrazione, ritengono di no. Anzi, si sarebbero potute ridurre le spese senza diminuire l’operatività dell’Ente. In particolare:
– Azzerando le spese di locazione per un totale di 64mila euro. Che senso ha pagare affitti quando il Consorzio ha edifici di proprietà che non producono reddito?

– Riducendo le spese per il funzionamento degli organi consortili previste in 122mila euro, ovvero riducendo il compenso del Presidente (previsti 50mila euro), azzerando il compenso dei due Vicepresidenti (previsti 11mila euro cadauno per un totale di 22mila euro), chiedendo ai consiglieri di rinunciare ai rimborsi spese (come hanno fatto i consiglieri di Giustizia e Trasparenza) ottenendo risparmi per un totale di 60mila euro.

Il compenso del presidente può essere ridotto, visto che l’incarico non è a tempo pieno, mentre si può tranquillamente azzerare il compenso dei due Vicepresidenti (ma perché due, non ne bastava uno?) i quali dovrebbero solo sostituire il Presidente in sua eventuale assenza (quante volte potrebbe capitare in un anno?). Si potrebbe chiedere agli altri membri del Consiglio di Amministrazione di rinunciare alle poche centinaia di euro di rimborsi chilometrici per la partecipazione alle sedute, come hanno fatto i tre consiglieri della lista Giustizia e Trasparenza.

– Azzerando i costi per la partecipazione ad Enti e Associazioni per 80mila euro. Si potrebbe fare a meno di spese per la partecipazione a enti e associazioni (come mai il Consorzio di Bonifica è socio di maggioranza del GAL del Ducato?)

– Riducendo le spese legali e di consulenze (previsti 150mila euro), mantenendo solo le spese di consulenze tecniche per un totale di 80mila euro. Si può evitare di opporsi ai ricorsi contro il pagamento di cartelle ritenute illegittime, rimandando alle Commissioni Tributarie il compito di decidere se una tassa sia corretta o meno. Riteniamo disdicevole ricorrere sistematicamente in Cassazione, per disincentivare i consorziati ad avere un pronunciamento sui loro ricorsi, considerato il costo importante di questo grado di giudizio.

– Azzerando le spese di rappresentanza e di comunicazione pari a 65mila euro. Si potrebbe fare a meno di spese per ricevimenti e pagine pubblicitarie (cosa deve mai propagandare il Consorzio?).

– Azzerando le spese di riscossione della tassa di bonifica in concessione all’Agenzia delle Entrate (previsti 380mila euro), gestendo in proprio la riscossione.

Affidare la riscossione all’Agenzia delle Entrate ha, probabilmente, il solo scopo di terrorizzare il consorziato che riceve la cartella esattoriale. Vista la quantità di dipendenti del Consorzio, non dovrebbe essere difficile organizzare in proprio la riscossione.
Si potrebbero risparmiare circa 750mila euro Applicando questi semplici risparmi di spesa, senza incidere sull’operatività dell’Ente, realizzando una diminuzione delle cartelle del 6% invece di aumentare le stesse del 3%. Tralasciamo la possibilità ulteriore di rinunciare alla nomina di un Direttore Generale, questa figura professionale risulta superflua per un Ente che ha meno di 100 dipendenti, con solo due settori (Tecnico e Amministrativo) che hanno entrambi un Direttore, le competenze gestionali possono essere affidate ai due direttori, mentre le competenze di indirizzo possono essere affidate al Presidente. Ciò comporterebbe un ulteriore risparmio di ben 120.000€ all’anno. Tutte queste proposte sono state presentate dai consiglieri della Lista Giustizia e Trasparenza, ma respinte in blocco, nemmeno una è stata approvata. Nessun segnale di risparmio sui soldi dei consorziati, purtroppo.

Invitiamo tutti i cittadini consorziati a informarsi su come hanno votato i Consiglieri che hanno sostenuto con il loro voto, considerato che una grande maggioranza di consiglieri hanno respinto tali proposte. Lo stesso possono fare gli abitanti di Pontedellolio, Morfasso e Cortebrugnatella, poiché i loro Sindaci fanno parte del Consiglio di Amministrazione con diritto di voto. Noi comunque continueremo nella nostra battaglia per la riduzione delle spese del Consorzio e della relativa diminuzione delle cartelle.

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