A Palazzo Farnese si presentano al pubblico due opere restaurate di Felice Boselli

Giovedì 19 maggio, alle 18, al Salone Pierluigi di Palazzo Farnese, verranno presentate due tele che compongono la “Natura morta” di Felice Boselli, tornate all’antico splendore dopo i restauri effettuati grazie al progetto “Opera tua” sostenuto da Coop Alleanza 3.0.

A illustrare i dettagli dell’iniziativa e l’importanza del lavoro di restauro interverranno accanto all’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, la direttrice dei Musei Civici di Palazzo Farnese Antonella Gigli, la presidente del Consiglio di Zona e dell’Area Sociale Vasta Parma-Piacenza di Coop Alleanza 3.0 Paola Rossi ed Enrico Bressan, presidente di Fondaco Italia, la società attiva nella valorizzazione dei beni culturali che, in collaborazione con l’associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale e le istituzioni territoriali, ha curato il progetto – patrocinato dal Touring Club Italiano – e selezionato le opere oggetto di attenzione. Saranno inoltre presenti la restauratrice Valentina Rimondi di Cool Tour e la consulente Cristina Gasperotti di Ocra Restauri.

“Riconsegnare alla comunità – sottolinea l’assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi –, le due opere parte della “Natura morta” di Felice Boselli esposte a Palazzo Farnese, “Pesci, barbagianni, gatto, limone e verze” e “Rape, cacciagione, funghi e gazza”, entrambe risalenti al 1720, offrirà l’occasione, ai tanti che in questi ultimi anni hanno ripreso a visitare il Palazzo, di conoscere e apprezzare un artista di grande sensibilità e intelligenza che annoveriamo in quel vasto corpus di ricchezze storiche, artistiche e culturali che Piacenza oggi custodisce e vuole rivelare con rinnovato entusiasmo. Desidero quindi rivolgere un grazie particolare – conclude Papamarenghi – a tutti coloro che hanno contribuito a questo restauro, che ora potrà essere ulteriormente valorizzato dai visitatori”.

Restauro

L’intervento è stato volto al recupero della leggibilità dei dipinti, dato che lo spessore e l’alterazione della vernice non permettevano di apprezzare i particolari che arricchiscono la scena: l’ossidazione impediva la comprensione della tecnica impiegata dall’autore e faceva perdere particolari quali i piccoli animali o alcune strutture architettoniche. Il restauro è stato compiuto seguendo il criterio del minimo intervento ed è stato effettuato in loco, dove le due opere sono collocate attualmente. Le restauratrici hanno proceduto tramite micro-saggi, provando gradatamente e procedendo dapprima con la detersione. In particolare, hanno effettuato una pulitura differenziata per scongiurare la necessità di parziali ricostruzioni che, per quanto possano essere realizzate con integrazione pittorica a tratteggio, avrebbero reso molto invasivo l’intervento. Sono stati poi effettuati micro-saggi con pigmenti differenti in contemporanea su entrambe le opere, per valutare la differente reazione e perché non venisse a mancare l’equilibrio tra le due, che sono tra loro accostate. Inoltre, con tecniche particolarmente avanzate si è proceduto alla rimozione di alcuni ritocchi alterati e alla micro-stuccatura dove necessaria. Infine è stata effettuata la stesura di film finale protettivo, in aerosol, per garantire il corretto grado di rifrazione e integrazione pittorica con colori a vernice.

L’incontro è a ingresso è libero, non occorre green pass ma la mascherina Ffp2.

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