Borgonovo, polemica sui conti in Comune “Ogni residente ha 710 euro di debiti”

“La mia amministrazione ha chiuso con un avanzo di credito da 902mila euro”. Ha fatto discutere a Borgonovo Val Tidone la presa di posizione dell’ex sindaco Pietro Mazzocchi, capogruppo della minoranza Insieme per Borgonovo, durante l’intervento in consiglio comunale relativo al rendiconto di gestione 2021. All’ex primo cittadino, ha replicato l’attuale vicesindaco Maurizio Molinelli, che in un post su Facebook ha smorzato gli entusiasmi di Mazzocchi, facendo notare che “Ogni borgonovese, compresi i neonati di questa settimana se c’è ne sono, hanno 710 euro di debiti comunali da pagare”.

“In data 29 aprile 2022 si è approvato l’ultimo rendiconto quasi totalmente gestito dalla precedente amministrazione – afferma Mazzocchi in una nota – sono stati 5 anni molto travagliati: nel primo anno abbiamo avuto l’esigenza di avviare il piano di riequilibrio che ha portato alla necessità di gestire i conti dell’ente con notevole rigidità. E’ stato fatto tutto quanto era possibile per rispettare tutti gli obiettivi posti dal piano ed evitare un possibile allungamento della procedura di riequilibrio. Con la chiusura del piano si è aperta un’altra emergenza: il Covid-19, che ha portato l’ente ad una gestione economico-finanziaria totalmente incerta, con previsioni di incassi sconosciute e senza alcuna certezza sull’entità di eventuali fondi erogati dallo stato. Queste difficoltà hanno comunque consentito di mantenere fondi a residuo utilizzati e utilizzabili anche dall’attuale amministrazione. Il rendiconto 2021 chiude con un avanzo libero di 902mila euro circa”.

“La volontà della nostra amministrazione è sempre stata quella di restituire quanto prima il fondo di rotazione e, grazie alla nostra gestione, ad oggi l’avanzo libero consente l’estinzione del debito residuo (che ammonta a circa 990.000 euro). Concludendo penso che la nostra amministrazione abbia lavorato bene, portando l’ente ad una gestione ordinaria con il risanamento dei conti pubblici e riuscendo ciononostante a portare a termine diversi lavori più o meno urgenti e necessari per il nostro comune e per i cittadini di Borgonovo, che ringrazio per aver supportato l’ente in questa delicata fase. Ci auguriamo che l’amministrazione possa fare tesoro di quanto risparmiato, infatti, estinguendo immediatamente il debito residuo il Comune rientrerebbe nel regime ordinario, potendo impegnare soldi per servizi ai cittadini, supportare le società sportive e le associazioni, abbassare le aliquote, perché oggi i soldi ci sono” – conclude Mazzocchi.

Secondo il vicesindaco Maurizio Molinelli le cose non stanno proprio in questi termini. “L’ex sindaco Mazzocchi non è stato molto chiaro, forse ha fatto un po’ di confusione” – afferma nel suo post sui social. E aggiunge: l’avanzo di oltre 900mila euro  è il dato progressivo, mentre quello di competenza 2021 è di 507mila euro circa. I mutui ancora da rimborsare dopo la rinegoziazione sono pari a 2milioni 537mila euro con scadenza nel 2043 e sono più alti di 530mila euro rispetto alla situazione ante 2020 quindi prima della rinegoziazione (ovviamente allungare la durata del mutuo fa aumentare gli interessi questo dovrebbero saperlo tutti, lo sanno sia le banche che la CDP E sono molto contente) i borgonovesi pagheranno 530mila euro di tasse in più per rimborsare i mutui. Inoltre il credito rotativo da rimborsare entri il 2026 (comprensivo dell’anticipazione di liquidità) è di 990mila euro (e fin che non viene estinto l’avanzo di esercizio rimane bloccato). Poi ci sono le rate del leasing contratto per costruire il palazzetto dello sport ammontano a 2milioni 150mila euro con scadenza 2034″.

“Come si vede – annota Molinelli – il totale dei debiti ancora da pagare supera i 5milioni 700mila euro, quindi la situazione è ancora molto fragile e delicata. Ogni borgonovese, compresi i neonati di questa settimana se c’è ne sono, hanno 710 euro di debiti comunali da pagare. Questi sono i numeri relativi all’indebitamento nel bilancio approvato venerdì in consiglio e sono pubblici.
Poi ognuno può dire quello che vuole, e Mazzocchi dire che è molto contento, (io un po’ meno), ma questa è la realtà. Ognuno ne tragga le sue conclusioni”. E conclude: “Per un ente che ha entrate correnti pari a poco più di 6milioni di euro annui avere oneri finanziari di oltre 520mila euro annui pari a quasi il 9 % è una follia, se fosse una normale azienda porterebbe i libri in tribunale”.

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