Sarà santo il vescovo dei migranti Giovanni Battista Scalabrini

Sarà santo Giovanni Battista Scalabrini, l’angelo custode dei tanti italiani che nell’800 emigrarono negli Stati Uniti in cerca di fortuna e che fondò una congregazione, con i rami maschile e femminile, che da allora si occupa di accoglienza e sostegno ai migranti.

Papa Francesco ha infatti approvato “i voti favorevoli della sessione ordinaria dei padri cardinali e vescovi per la canonizzazione del beato Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza, fondatore della congregazione dei Missionari di San Carlo e della congregazione delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo”, si legge in una nota diffusa dalla Santa Sede. Il Papa per questo “ha deciso di convocare un Concistoro, che riguarderà anche la canonizzazione del beato Artemide Zatti”. Quest’ultimo fu un medico salesiano, emigrato in Argentina con i genitori, che dedico’ la sua vita a curare la gente della Patagonia.

La preghiera delle suore Scalabriniane di Piacenza in Duomo davanti all’urna di Scalabrini

Nato a Fino Mornasco (Como) l’8 luglio 1830, Giovanni Battista Scalabrini divenne sacerdote il 30 maggio 1863. Insegnante nel Seminario della sua diocesi, Como, divenne rettore della struttura educativa dal 1867 al 1870, anno in cui venne nominato parroco di San Bartolomeo. A soli 36 anni venne scelto come vescovo di Piacenza per essere poi ordinato il 30 gennaio 1876 e fare il suo ingresso pochi giorni dopo nella diocesi emiliana.

Il suo ministero pastorale è stata caratterizzato da una una grande passione pastorale – ben cinque le visite pastorali a dorso di mulo nel vasto territorio dalla pianura agli Appennini –, dallo sviluppo del catechismo, di cui promosse una rivista e un congresso a livello nazionale a Piacenza e dalla grande attenzione ai numerosi migranti che partivano a fine ‘800 per l’America del Sud e del Nord. Per seguire gli italiani all’estero e aiutarli sul piano umano e spirituale fondò prima i Missionari di San Carlo e poi le Missionarie insieme ai fratelli Marchetti, padre Giuseppe e madre Assunta. Nel 1961 poi nacquero le Missionarie Secolari Scalabriniane.

L’impegno di Scalabrini, in particolare con l’amico mons. Geremia Bonomelli vescovo a Cremona, lottò per il superamento del “non expedit” favorendo così l’impegno dei cattolici in campo sociale e politica in Italia. Scalabrini morì il 1° giugno 1905 a Piacenza. A Piacenza sorge la Casa madre della congregazione; sono oltre 600 i missionari scalabriniani oggi nel mondo, impegnati su più fronti, anche in molti punti caldi del pianeta, al servizio dei migranti di ogni nazionalità. Grande la gioia della comunità scalabriniana piacentina; il superiore padre Sandro Gazzola ha subito suonato le campane della chiesa di San Carlo in via Torta a Piacenza.

LA NOTA STAMPA 

SCALABRINIANI

Diventerà presto santo il vescovo mons. Giovanni Battista Scalabrini, vescovo di Piacenza dal 1876 al 1905, proclamato beato da Giovanni Paolo II esattamente 25 anni fa. Lo ha annunciato sabato 21 maggio la Sala Stampa vaticana precisando che “non si tratta di una canonizzazione equipollente in quanto ci sarà una cerimonia formale, ma con la dispensa dalla prassi del riconoscimento del secondo miracolo, come avvenuto per Papa Giovanni XXIII”.

“La scelta – si legge ancora nel testo vaticano – emerge dall’udienza concessa oggi dal Papa al cardinale Semeraro, prefetto delle Cause dei Santi, approvati i voti favorevoli della sessione ordinaria dei cardinali e vescovi membri del Dicastero. La data della canonizzazione sarà annunciata in occasione del Concistoro”.

Nel pomeriggio del 21 maggio si sono ritrovati nella Cattedrale di Piacenza attorno all’urna che custodisce il corpo di mons. Scalabrini alcuni religiosi Scalabriniani e Scalabriniane insieme al vescovo mons. Adriano Cevolotto.

“L’annuncio – ha commentato mons. Cevolotto – è stato una sorpresa. Da tempo molti Vescovi avevano inoltrato al Papa la richiesta della canonizzazione di mons. Scalabrini perché il Papa stesso non attendesse il riconoscimento del secondo miracolo vista l’attualità del suo carisma nei confronti del tema delle migrazioni”.

L’annuncio della futura canonizzazione verrà dato, su invito del Vescovo, anche alle messe di domani domenica 22 maggio nelle diverse parrocchie della diocesi. “È una gioia – ha sottolineato mons. Cevolotto – che condividiamo con tutta la nostra Chiesa e le congregazioni scalabriniane”.

 

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