“Ugl ha sempre seguito la vertenza ex Mercatone Uno. Bene l’arrivo di una nuova attività”

“La riapertura del punto di vendita ex Mercatone Uno (certamente una buona notizia) avrà il merito di ricollocare anche tutti i rimanenti lavoratori, reduci dal calvario cominciato il 2 aprile del 2015, quando il gruppo di Imola presentò l’istanza per ottenere l’ammissione alla procedura di Amministrazione Straordinaria presso il Ministero dello Sviluppo Econoomico”. Lo scrive Pino De Rosa, segretario Ugl Piacenza in una nota inviata in redazione.

“Da quel momento – prosegue -: casse integrazioni, prima parziale e poi totale, difficoltà per recuperare retribuzioni, tfr ed una serie di vicissitudini. La prima fase si concluse nel 2018 con la prima chiusura della procedura e l’assegnazione di una parte del perimetro aziendale (comprendente il punto di vendita di Rottofreno) alla Shernon Holding, una società maltese con capitali fondamentalmente esteri (polacchi e turchi) che riuscì a fallire dopo 9 mesi. Si arrivò poi alla definitiva chiusura del negozio con gravi danni per lavoratori, fornitori e numerosi clienti che pagarono ma non ricevettero mai la merce. I lavoratori furono lasciti a casa con un messaggio whatsapp! La riammissione alla procedura di Amministrazione Straordinaria si è conclusa con il definitivo licenziamento di molti lavoratori. Non per Rottofreno, grazie a Dio”.

“Ugl Terziario (come le altre OO.SS. presenti) ha da sempre seguito con attenzione la vertenza al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma e sul territorio per ottenere la salvaguardia dei posti di lavoro, per controllare i bandi di gara pubblicati dai Governo soccedutesi nel tempo, per garantire almeno le informazioni ai lavoratori coinvolti. Dopo il fallimento Shernon, la riammissione alla procedura dell’Amministrazione Straordinaria si è conclusa con il bando e l’aggiudicazione ad una società e la firma di un accordo sindacale a novembre 2021. In ultimo, l‘offerta migliorativa da parte dell‘attuale soggetto economico, che però è tenuto al rispetto dell’accordo sindacale del novembre 2021, pone la parola fine (stavolta speriamo per sempre) alle tormentate vicissitudini dei rimanenti 21 lavoratori di Rottofreno”.

“L’ultimo delicato passaggio, seguito anche da UGL Terziario, all’indomani dell’aggiudicazione, ha visto un primo con l’attuale azienda che sta per riaprire i battenti. L’accordo sindacale prevede per i 21 lavoratori un’assunzione a 24 ore settimanali, tutti con lo stesso livello, con il riconoscimento delle condizioni economiche del precedente rapporto (sempre riproporzionate al regime orario delle 24 ore). Rimane un tema sindacale quello spuntato in fase di accordo che prevede l’assunzione ad “almeno” 24 ore. In ragione del fatto che qualcuno è andato in pensione e qualcun’altro ha già trovato altra stabile occupazione, UGL Terziario ha già chiesto un regime orario superiore per i lavoratori “superstiti” e l’azienda si è detta disponibile a confrontarsi sul tema dopo aver avviato l’attività”.

“Ritenendo ragionevole la posizione aziendale, e certi che, come in tutte le altre circostanze, non potrà non emergere la competenza e la professionalità dei lavoratori coinvolti – conclude De Rosa -, possiamo al momento cogliere positivamente come la società si è presentata ed abbiamo già avuto segnali positivi del comportamento aziendale nella direzione delle nostre richieste. Auspichiamo che in futuro ci possa essere una maggiore collaborazione anche con l’Amministrazione, magari con maggiore reciproco coinvolgimento, affinché si possa riprendere a vedere lungo la via Emilia a Rottofreno un’azienda che funzioni bene e che garantisca lavoro di qualità”.

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