Armonia dona 60mila euro all’Ospedale della donna di Castel San Giovanni

Armonia di nuovo a fianco delle donne piacentine. L’associazione ufficializza un’importante donazione all’Azienda Usl di Piacenza, destinando 60mila euro all’acquisizione di alcuni strumenti sanitari.

Nelle intenzioni di Armonia, la cospicua cifra servirà a finanziare un isteroscopio, una pompa di Hammout, resettori bipolari e un ecotomografo. I presidi saranno impiegati delle equipe di Ginecologia, Chirurgia senologia e Chirurgia proctologica, per interventi e attività cliniche che si svolgono nel presidio della Val Tidone. La donazione dell’associazione permette quindi all’Azienda di qualificare ulteriormente il progetto dell’Ospedale della Donna di Castel San Giovanni. “Una specializzazione – secondo il direttore generale Ausl Giuliana Bensa – che sta raccogliendo un ottimo riscontro da parte dell’utenza femminile ed è un motivo d’orgoglio per tutta la nostra azienda. Non possiamo quindi che ringraziare Armonia che ha creduto in questo progetto e ci sta appoggiando”.

“Questa donazione – spiega Romina Cattivelli, presidente dell’associazione – è frutto di un lavoro di squadra. Nonostante la pandemia, abbiamo fatto banchetti e iniziative che, euro dopo euro, senza partire da grandi cifre, ci ha permesso di raccogliere questa importante somma, che mettiamo a disposizione dell’Azienda e dei professionisti. Sono fiera di quanto abbiamo fatto insieme, grazie alla solidarietà di tanti donatori”. In particolare, gli strumenti sanitari che saranno acquistati saranno utili in ambito ginecologico. I dispositivi consentiranno all’equipe guidata da Renza Bonini di proseguire nella direzione già tracciata, ovvero di utilizzare tecniche chirurgiche sempre più mininvasive. I vantaggi di questa scelta sono evidenti: i tempi di permanenza “sotto i ferri” si accorciano, si riduce il dolore post operatorio e diminuiscono i giorni di ricovero e di ripresa della paziente.

L’approccio minivasivo è sempre più utilizzato soprattutto per interventi laparoscopici, in ambito oncologico ma anche per patologie benigne. “La ginecologia ha subito in questi anni un grande cambiamento: dal 2020, da quando operiamo a Castel San Giovanni, abbiamo fatto una settantina di interventi. Il 95% sono in laparoscopia, con un approccio minivasivo”. Per quanto riguarda poi l’ecotomografo, questo potrà essere utilizzato anche dai chirurghi senologi e dai chirurghi proctologi. Dante Palli, direttore della Breast Unit, e Massimiliano Mazzilli, direttore della Chirurgia della Val Tidone, evidenziano come l’integrazione tra le equipe a Castel San Giovanni possa dirsi già realtà: “Abbiamo sperimentato interventi combinati, che ci consentono di risolvere diverse problematiche con un’unica anestesia. La collaborazione è il carburante fondamentale per la crescita del progetto”.

“Il presidio della Val Tidone – sottolinea il sindaco di Castel San Giovanni Lucia Fontana – è un punto di riferimento prezioso. Trovo che l’intuizione di connotare l’ospedale anche con questa funzione aggiuntiva per la donna sia straordinaria, soprattutto grazie ai grandi professionisti che qui prendono in carico le pazienti in maniera sinergica”. I fondi raccolti serviranno per l’acquisto di strumenti sanitari utili alle attività di ginecologia, senologia e chirurgia proctologica.

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