Dove vince Tarasconi, dove tiene Barbieri: al centrosinistra 85 sezioni su 107

La geografia del ballottaggio a Piacenza: Barbieri perde più di 5mila voti rispetto a 5 anni fa, solo un piacentino su 5 vota per la sua conferma. Per lei meno voti rispetto al primo turno in metà delle sezioni. Tarasconi vince quasi ovunque, soprattutto nelle periferie est e sud, e tiene anche in centro storico. A Roncaglia si prende i voti che andarono a Cugini al primo turno. La “Dante” si conferma una “swinging school”: 52,8% per Katia. TUTTI I RISULTATI SEZIONE PER SEZIONE (dal sito del Comune di Piacenza)

Katia Tarasconi diventa la nuova sindaca di Piacenza con quasi 17mila voti, con un aumento di 1.107 rispetto al primo turno, e di circa 2.500 rispetto al risultato del ballottaggio del 2017, quando a difendere i colori del centrosinistra c’era Paolo Rizzi, sconfitto da Patrizia Barbieri. La sindaca uscente ottiene 14.752 preferenze, contro le 20mila e 500 del ballottaggio delle precedenti amministrative del 2017.
Più di 5mila voti persi pertanto in 5 anni per la coalizione di centrodestra, sotto di 210 voti anche rispetto al primo turno di due settimane fa, quando aveva sfiorato i 15mila voti.
Su una base elettorale di 76.725 piacentini, chi ha dato fiducia nuovamente alla sindaca uscente corrisponde al 19,2% degli aventi diritto al voto. Uno su cinque, un dato molto lontano dall’indice di gradimento riscontrato da Barbieri nelle rilevazioni periodiche durante il suo mandato.

LA MAPPA del VOTO in città – La nuova sindaca di Piacenza esce vincente nel confronto con la sindaca uscente Patrizia Barbieri in 85 sezioni su 107, con percentuali che variano dal 51% fino al 67,4% del seggio 94 della scuola Caduti sul Lavoro.
La candidata del centrosinistra è davanti quasi ovunque in periferia, 64 sezioni su 71, e vince largamente nell’area Est (58%) e Sud (55%). Qui, nella scuola Dante che avevamo definito “swinging school”, Katia si afferma con il 52,8%, dato ancora una volta molto simile a quello complessivo.
In centro storico Tarasconi ottiene un risultato di rilievo, avvicinandosi parecchio all’avversaria con il 49,2% e aggiudicandosi 16 sezioni su 27: 4 alla Mazzini, 5 alla Taverna, 5 all’Alberoni, 1 anche al Giordani, più la sezione ubicata presso l’Ospedale di via Taverna.
Vale la pena sottolineare che in centro storico nel 2017, al ballottaggio, Patrizia Barbieri si era affermata con il 61% delle preferenze: dieci punti percentuali in più.

Alla candidata del centrodestra vanno solamente 22 sezioni, distribuite soprattutto in centro storico (5 alla scuola Giordani, dove arriva fino al 71% del seggio 24, 2 alla Mazzini, 2 alla Taverna e 2 all’Alberoni) e nelle frazioni: Borghetto, Mucinasso, Pittolo e Gerbido, dove si impone con il 65,8%. Proprio le frazioni avevano visto al primo turno l’affermazione più significativa di Barbieri.
Al ballottaggio, invece, il dato aggregato di tutte le frazioni vede Barbieri vincere di misura, con 1146 voti contro 1143: la candidata del centrodestra, rispetto al primo turno, perde 56 voti, mentre Tarasconi ne guadagna 113. Da sottolineare il sorpasso avvenuto a Mortizza, Roncaglia e Mucinasso.

FLUSSI DI VOTO DAL PRIMO TURNO – Analizzando i flussi di voti tra primo e secondo turno, si nota che Tarasconi perde voti rispetto al primo turno in 20 sezioni su 107, è stabile in qualche decina di sezioni mentre guadagna notevolmente alla Pezzani (+121 voti) e alla Calvino (+104). Rilevante il dato di Roncaglia, unica sezione dove non sarebbe andata nemmeno al ballottaggio: Katia passa da 65 a 103 voti (+38), scavalcando la rivale grazie, verosimilmente, ai voti che al primo turno andarono a Stefano Cugini.

Come visto, Patrizia Barbieri perde solamente 210 voti rispetto al primo turno, ma è interessante notare come in realtà la candidata del centrodestra faccia registrare un risultato peggiore di quello del primo turno in metà delle sezioni: 53 su 107, dove perde complessivamente quasi 700 voti rispetto al 12 giugno. Rilevanti i tracolli nelle sezioni 97 di Borgotrebbia e 107 di Pittolo.
Al contrario, nelle rimanenti sezioni ne recupera quasi 500, con aumenti consistenti alla scuola Giordani, alla Taverna e alla Calvino.
A quanto pare Barbieri ha perso una fetta consistente dei suoi elettori del primo turno (almeno il 5%) e si è ripresa altrove una parte di consensi andati ad altri candidati al primo turno: quasi tutti gli elettori di Maurizio Botti, come da sua indicazione, o più verosimilmente qualche centinaio di elettori che si era espressi per l’altro candidato di area, Corrado Sforza Fogliani.
Altrettanto verosimile è che gli elettori di Stefano Cugini abbiano raccolto il suo invito “Non un voto alla destra”.

Infine un paio di note sull’affluenza, che ha fatto registrare complessivamente un deludente 42,18%, passando dai quasi 40mila elettori del primo turno ai 31.677 di ieri.
Le due scuole più “virtuose” sono San Lazzaro e Borgotrebbia, che perdono rispettivamente il 19% e il 22% degli elettori rispetto al 12 giugno. La scuola più assenteista, invece, la Dante, che perde più di un terzo degli elettori (-37%).

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