Ospedale di Piacenza sede universitaria in altri sei reparti: cresce la facoltà di medicina foto

Cresce la facoltà di medicina di Piacenza: sono in arrivo investimenti su personale docente e di ricerca, con l’ospedale sede universitaria di altri sei reparti. La novità è stata presentata durante l’ultima riunione della conferenza socio sanitaria, dal rettore dell’università di Parma Paolo Andrei.

“L’attivazione del corso poggia su una convenzione quadro tra Comune di Piacenza, università, Ausl e Regione. Erano stati fissati degli impegni da parte dei singoli soggetti partecipanti, devo dire che nel primo anno di attività abbiamo avuto un buon riscontro, sia per quanto riguarda gli studenti, che sono 100 e provengono da tutto il mondo – ha ricordato il rettore Andrei -, con una popolazione studentesca importante che il prossimo anno raddoppierà e che nell’arco di sei anni porterà a Piacenza 600 giovani, che potranno dare un impulso significativo sia in termini sociali che dal punto di vista sanitario. il comitato di coordinamento, che monitora l’andamento del progetto, ha proposto un rafforzamento dell’attività piacentina, con una maggiore presenza di ruoli sanitari. Una proposta che ha già visto l’ok a Parma della locale conferenza socio sanitaria, Azienda Usl e università. Ora il via libera spetta al comitato regionale di indirizzo”.

Nell’arco di due anni, il 2022 già iniziato e il prossimo 2023, si propone “l’istituzione di ulteriori sedi universitarie presso l’ospedale di Piacenza, dopo pediatria e ortopedia e traumatologia, per quanto rigurda altri sei reparti: cardiologia, oncologia, ematologia, neurologia, chirurgia generale e medicina riabilitativa di continuità. Auspichiamo che questo percorso possa concludersi entro il 2023, con l’istituzione di 6 unità operative complesse, sedi ulteriori delle università di Parma” supportate queste da un investimento finanziario, per l’istituzione dei ruoli di professore associato e ricercatore universitario per ciascuna unità, con in più “tre posizioni di professore associato di microbiologia, reumatologia e igiene generale applicata. Non sono in prospettiva, sedi ulteriori ma servirebbero per affrontare il quadro, realizzare il percorso che ci siamo immaginati per l’università di medicina di Piacenza. L’università di Parma si impegna con una posizione ordinario di biochimica, nuove figure di personale tecnico amministrativo e di area pre clinica. Dal punto di vista didattico, il corso piacentino sta lavorando bene, dal punto di vista logistico abbiamo qualche problema con la sede attuale, ci sono ritardi nella sede in corso di restauro (dall’altro lato rispetto alla via Emilia Parmense, ndr), ma presso il collegio Alberoni sono disponibili soluzioni alternative e andremo avanti anche su quella direzione”.

tabella costi

I COSTI Complessivamente, pertanto, la stima delle necessità di organico dedicato a un pieno sviluppo del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Medicine and Surgery (LM-41 Medicina e chirurgia) con sede a Piacenza porta a un valore a regime di 30 PO (punti organico, che non rappresentano singole unità di personale ma le unità di misura dei costi da sostenere per i profili richiesti) dei quali 22 relativi esclusivamente a personale Docente e Ricercatore di ambito “clinico” coperti tramite investimenti realizzati dall’Azienda Unità Sanitaria Locale di Piacenza (per un costo complessivo a regime di circa euro 2.500.000 annui) e 8 PO dall’Università degli Studi di Parma relativi a Personale tecnico amministrativo e a personale Docente e Ricercatore di ambito “pre-clinico” (per un costo complessivo a regime di circa euro 900.000 annui).

IL DIBATTITO – “L’apertura della facoltà di medicina in lingua inglese a Piacenza segna davvero un momento di svolta per la nostra comunità – ha detto Lucia Fontana, presidente della conferenza socio sanitaria e sindaco di Castelsangiovanni -, e il ringraziamento va all’impegno profuso in questi anni dal sindaco Patrizia Barbieri, affinché questo sogno si concretizzasse”. “E’ stato un bel gioco di squadra – aggiunge il sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri – nell’ascoltare la relazione del magnifico rettore si conferma sempre di più la strategia di avere questa università sul territorio, è fondamentale e importante avere qui anche un ateneo così prestigioso come quello di Parma che consente di aprirci all’internazionalizzazione. Questo progetto va a qualificare sempre di più il nostro sistema sanitario: abbiamo iniziato con la pediatria e l’ortopedia, ma adesso si va sempre più ad ampliare la collaborazione”. Barbieri inoltre ha ricordato che la sede definitiva della facoltà sarà nell’ex ospedale militare di Piacenza.

Paola Pizzelli, vice sindaco di Fiorenzuola, sottolinea a sua volta il risultato raggiunto “che ci ha visto un po’ tutti coinvolti. Ringrazio chi lo ha reso possibile e soprattutto Barbieri. Avere una sede universitaria qualifica la città e tutta la provincia, per noi che siamo Comuni e ospedali di provincia è un’occasione d’oro, un’opportunità di crescita per tutto il territorio”. Anche Filippo Zangrandi, sindaco di Calendasco, porta la voce di un piccolo Comune. “Con la facoltà di medicina inglese vediamo come la nostra piccola provincia possa aprirsi al mondo. Uno dei profughi afghani, ospitati a Calendasco, ha deciso di restare a Piacenza per poter frequentare medicina” ha detto, auspicando che anche gli ospedali periferici possano essere coinvolti nel percorso. Marica Toma, sindaco di Cadeo, ha espresso l’auspicio di poter offrire adeguati servizi ai numerosi ragazzi che frequenteranno il corso a Piacenza.

Giuliana Bensa, direttore generale ad interim dell’Ausl, ha ricordato come questo sia un “percorso molto sfidante, alla luce di questa sfida stiamo accompagnando i nostri professionisti attraverso incontri per rappresentare lo scenario che si disegna con questa sede universitaria, sia sul fronte delle opportunità professionali che offre, sia dal punto di vista dell’armonicità rispetto agli obiettivi che l’azienda si è prefissa in ambito sanitario. Fino ad adesso abbiamo lavorato molto bene con l’università di Parma, e ringrazio di questo il rettore Andrei”. “Vedo nei vostri interventi una sintonia perfetta rispetto ai nostri obiettivi – conclude il rettore Andrei -; è stato compreso come il valore di questo progetto si riverberi non solo su Piacenza, ma su tutto il territorio della provincia e anche, perché no, una interrelazione sempre più forte con Parma, perché dobbiamo ormai ragionare in termini di area vasta. Questo fa bene ai nostri studenti, al territorio piacentino, all’università di Parma”.

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