“Trasformare Piacenza in un polo di innovazione per trattenere e attrarre talenti”

Nota stampa della lista Piacenza Oltre

Non è una novità che i laureati ad alta professionalità scelgono altre destinazioni rispetto a Piacenza per collocarsi nel mondo del lavoro. E’ una diaspora continua che priva la nostra città e il nostro territorio delle più alte competenze e soprattutto non è attrattiva per professionalità di rilievo di altre regioni italiane e straniere. Perché ciò avviene: le ragioni che spingono ad andarsene i laureati e il personale tecnico specializzato nati e cresciuti a Piacenza, spesso formatesi nelle Scuole superiori e nelle Università di eccellenza presenti in città, sono la mancanza di offerte di lavoro interessanti, le scarse opportunità di carriera e la carenza di lavori adatti alla propria formazione. Questo ci rende solo terreno di emigrazione e non di immigrazione qualificata. Il personale con alta formazione è alla ricerca di posti di lavoro innovativi e creativi, retribuiti adeguatamente, con orari di lavoro flessibili, dove sia possibile combinare il carico familiare con quello lavorativo da parte di entrambi i genitori.

In questo contesto, che contributi è chiamata a dare Piacenza: un lavoro è considerato attrattivo anche in rapporto all’area in cui dovrà essere svolto e quindi vengono previlegiate le città che offrono una vasta gamma di servizi (dalla cultura alla sicurezza, dall’alta qualità dei servizi pubblici alle opportunità per il tempo libero), dando più possibilità di incontro, di contaminazione e di sviluppo di idee innovative. Per questo motivo, le regioni e le città sono in forte competizione tra loro per attrarre le menti migliori, perché possano contribuire alla crescita delle proprie aree.

Le città sono luoghi complessi, con una serie di sfide e opportunità uniche. Una personalità, si potrebbe dire. E ognuna si deve equipaggiare per percorrere il proprio viaggio verso la meta. La meta è un futuro migliore per le nuove generazioni. Un futuro in cui le sfide più grandi del nuovo millennio, dal cambiamento climatico, alla decarbonizzazione, alla riduzione dell’inquinamento, alla disuguaglianza economica sono contrastate con innovazione, tecnologia e politiche di sostegno. I Sindaci devono agire ora per prepararsi a questo futuro migliore con visione alte e coraggio.

E’ proprio così per Piacenza? In generale il processo di innovazione avviene in un ecosistema in cui le aziende, gli istituti di ricerca, le istituzioni finanziarie, gli enti di beneficenza, l’ente pubblico interagiscono attraverso lo scambio di competenze, conoscenze e idee. La crescita e il progresso della nostra industria sono legati al rapporto diretto che le imprese e la municipalità devono avere con le Università della nostra città, che, oltre alle “mission” tradizionali di ricerca e didattica, hanno sviluppato da tempo “la terza missione” già praticata in altre città italiane ed estere e cioè quella di interagire con la società e le imprese per trasmettere, in modo diretto e immediato, i risultati di conoscenze ed esperienze, per potenziare lo sviluppo civile, economico e culturale delle comunità. Questo avviene solo se l’Università e le imprese trovano nell’Ente Pubblico un interlocutore attento e in grado di formulare, a sua volta, proposte di alto valore.

Il Comune deve fissare grandi obiettivi, definire le missioni necessarie per raggiungerli, incoraggiare e investire nell’innovazione e governare il processo in modo che tutta la comunità ne tragga beneficio. Funzionale a questo è la creazione di un organismo presso l’Ente Pubblico che analizzi le situazioni di necessità, identifichi le criticità e proponga le soluzioni in stretta collaborazione con Università e imprese. Il Comune può essere l’acceleratore dell’innovazione. Solo se il Sindaco si farà carico dei problemi, sarà in grado di seguire le intuizioni verso soluzioni innovative.

Per far fronte alle sfide di oggi e di domani abbiamo bisogno di prevenire la fuga di personale altamente qualificato verso le grandi città limitrofe e all’estero, dare motivazioni forti per contribuire al miglioramento del territorio con opportunità di lavoro stimolanti, che contribuiscano alla crescita, alla produttività e all’innovazione di Piacenza.

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