Visita a “I Perinelli”: buon vino, un torchio del ‘500 e la staccionata blu che vuol dire integrazione fotogallery
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Azienda agricola dove si produce un ottimo vino e allo stesso tempo cooperativa sociale che inserisce nel mondo del lavoro persone fragili o con disabilità, “I Perinelli” di Pontedellolio sono un bel posto, e non solo per la splendida collocazione sulle morbide colline sopra Pontedellolio: la redazione di “Universi” ha compiuto una visita per conoscerla da vicino e degustare i suoi deliziosi prodotti.
Hassan, Chiara, Roberta e Alex, con rispettivi accompagnatori sono stati accolti dalla presidente della cooperativa Beatrice Rebecchi, dal vice Enrico Battini, insieme a Davide Reggi (ricercatore presso la facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali della Cattolica e collaboratore della cooperativa, precedentemente intervistato da Universi) che hanno mostrato loro i vigneti che circondano l’azienda, dove i lavoratori (alcuni dei quali inviati dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Piacenza) stavano effettuando la potatura primaverile. La redazione ha potuto visitare le cantine dove vengono prodotti i vini de ” I Perinelli”, tra i quali lo spumante “Perbolla”, prodotto con metodo classico.
Assai interessante la visita anche nel complesso più antico dell’azienda agricola, dove ai redattori è stato mostrato (vedi foto) un torchio datato 1500 utilizzato per pigiatura delle uve, che dimostra quanto sia radicata la tradizione della viticoltura in quella porzione di Val Nure.
Ecco le impressioni dei redattori di Universi che raccontano la visita.
L’azienda I Perinelli è una cooperativa sociale, situata nel pressi Ponte del’Olio che ha 35 lavoratori, tra i quali alcune persone con fragilità. Si occupano della produzione dei vini, formaggi e miele e il loro lavoro è accompagnato dagli educatori che li indirizzano nelle mansioni delle lavorazioni, supratutto nella coltura delle vigne di proprietà. Ci sono stati mostrati i macchinari con cui avviene il processo della lavorazione del vino dal responsabile della vigna che si chiama Mosè. Questi lavoratori de I Perinelli spesso sono ostacolati ad entrare nel mercato del lavoro ordinario, ma se dimostrano di aver acquisito competenze nel svolgere il lavoro possono essere assunti anche dalle altre aziende. La coperativa organizza inoltre feste coi cittadini del paese, parrocchie e anche scuole.
Hassan
La visita a I Perinelli, l’ho trovata molto interessante ed istruttiva, sia per quanto riguarda l’organizzazione, sia per le numerose attività che si svolgono all’ interno della cooperativa. Una cosa in particolare però ha attirato la mia attenzione: raggiungendo l’azienda , ho notato una staccionata piuttosto lunga colorata di azzurro…non riuscivo a trovare un nesso con i colori intorno a me. L’ azzurro lo colloco maggiormente in un ambiente marino; visitando le vigne, ho ritrovato lo stesso colore sulle molte cassette di legno contenenti delle erbe aromatiche… ed anche all interno della struttura, dove abbiamo assaggiato i prodotti, troneggiano dei cuscini azzurri….
Durante l’ esposizione dell’educatore, che ricordava che all’ interno dell’azienda lavorano persone con disabilità psichiatrica, sono venuto a conoscenza che il colore azzurro che mi ha colpito, è un simbolo: un simbolo molto importante. E’ il simbolo della riforma psichiatrica del 1978 , tenacemente voluta da Franco Basaglia. La storia racconta che nel 1973, un enorme cavallo di cartapesta, costruito e colorato di azzurro dagli ospiti del manicomio di San Giovanni a Trieste, ” rompe” i muri dell’ istituto ed invade le vie cittadine a capo di centinaia fra educatori, pazienti, infermieri e medici. All’interno della pancia, Marco Cavallo, custodisce i desideri ed i sogni di ognuno di loro e non li vuole più nascondere tra le stanze del manicomio. Il Cavallo azzurro, è cosi diventato il simbolo della libertà, della lotta all’ istituzione totale e ad ogni forma di esclusione.
Ecco perché i vigneti si tingono di azzurro. Perché ciò che anni fa era impensabile, ora è diventato possibile. Ora anche le persone con disabilità, hanno la possibilità, di lavorare, di realizzarsi e di condurre una vita dignitosa. Grazie a tutte queste cooperative che, come I Perinelli, assumono persone disabili, creano inclusione vera e promuovono un’ autentica realizzazione dell’ individuo. Sono, per questo motivo, maggiormente contento di aver visitato I Perinelli e mi auguro, di poter trovare anch io un lavoro in una di queste cooperative sociali. Lasciando l’ azienda agricola ho rivisto la lunga staccionata azzurra, e ho provavo un senso di grande giustizia.
Alex
Martedì 31 maggio insieme alla redazione di UniVersi siamo andati vicino a Ponte dell’Olio a visitare l’azienda agricola vitivinicola gestita dalla cooperativa sociale I Perinelli, dove gli educatori lì presenti ci hanno spiegato quali sono i lavori che vengono svolti nelle vigne e come viene lavorata l’uva per produrre i vari vini, compreso lo spumante, vini che ci hanno poi fatto degustare.
Si tratta di un antico casale di campagna, molto bello, immerso nella natura, che ispira pace e tranquillità. Mi ha colpito la passione e la motivazione che questi educatori hanno dimostrato nel raccontarci quello che fanno tutti i giorni per coinvolgere e inserire nel mondo del lavoro, attraverso sempre nuovi progetti, ragazzi con problematiche di diverso tipo di carattere mentale, che altrimenti sarebbero tagliati fuori dalla realtà lavorativa perché non corrispondono agli standard. E invece ci hanno dimostrato, a dispetto di ogni pregiudizio, che non solo sono perfettamente in grado di essere produttivi ma, anzi, qualcuno di loro viene anche ricercato e utilizzato in altre aziende perché preciso e veloce nel proprio lavoro, come ad esempio nel chiudere con gli spaghi le bottiglie.
Non solo, oltre che di vini tipici piacentini, questi ragazzi si occupano anche di allevare api e produrre miele. Credo che questa sia una bella opportunità di integrazione che viene loro data, e che serva anche ad aumentare la loro autostima, a renderli più autonomi ma soprattutto soddisfatti di se stessi e sempre meno isolati dagli altri.
Roberta
Sono molto contenta di aver visitato l’azienda agricola “I Perinelli” perché mi sono sentita “normale” e molto capita e ascoltata da persone che sono abituate a lavorare con i disabili e hanno quindi una particolare sensibilità e gentilezza. Siamo stati accolti con molta naturalezza e spontaneità e abbiamo avuto la possibilità di visitare i locali in cui viene fatto il vino e perfino una vecchia cantina in cui si trova un antico torchio che serviva per pigiare l’uva. Quello che più mi ha colpito a “I Perinelli” è la dimensione umana, dato che, come ci ha detto la presidente della cooperativa, un’azienda deve necessariamente tener conto dell’aspetto economico, ma sempre nel rispetto della persona umana. Molti ragazzi e uomini che lavorano nei vigneti sono disabili psichici che hanno seguito un tirocinio, dopo il quale, se ritenuti idonei alle varie mansioni, sono entrati a pieno titolo nell’organico stabile dell’azienda con stipendi uguali a quelli dei colleghi cosiddetti “normali”.
Gli operatori della struttura sono quindi molto attenti a far emergere i talenti e le qualità dei singoli, che seguono ciascuno un programma personalizzato stabilito dagli educatori in sinergia con l’AUSL di Piacenza e con il reparto psichiatrico dell’ospedale. Inoltre, l’attività dell’azienda è improntata al rispetto per l’ambiente sia per l’uso dei materiali che per le procedure utilizzate e non rovina un territorio per privarlo delle sue ricchezze, ma, al contrario, ne mette in evidenza e ne conserva la bellezza e l’autenticità. Noi di Universi abbiamo un’organizzazione che in parte richiama quella di “I Perinelli”, poiché siamo valorizzati per le nostre qualità individuali e stiamo imparando con entusiasmo a svolgere un’attività molto gratificante, che ci permette di sentirci utili e di essere stimati e considerati dagli altri.
Chiara
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