Addio ad Armando Braghi, una vita a fianco degli infortunati sul lavoro

Addio ad Armando Braghi, una vita, la sua, trascorsa a fianco di tutte le persone rimaste infortunate sul lavoro. E’ stato infatti per circa 25 anni lo storico presidente dell’Anmil di Piacenza, dalla metà degli anni ’70 fino al 1998, quando ha ceduto il testimone a Bruno Galvani.

Scomparso a 98 anni, Braghi lascia la moglie Teresa e la figlia Lorella: l’impegno associativo e politico hanno accompagnato la sua lunga esistenza, non solo nell’Anmil, ma anche nel mondo della cooperazione e come militante del Pci, dei Ds e del Pds. Aveva riportato in giovane età un grave infortunio a una mano, da quel giorno si è speso con generosità per sostenere la causa della sicurezza sul lavoro, fondando l’Anmil di Piacenza nel 1947.

Ecco il ricordo commosso di Bruno Galvani, suo successore alla presidenza dell’associazione: “Quando ho conosciuto Armando Braghi era il 1982, lui era Presidente di Anmil Piacenza ed io un giovane di 19 anni che si iscriveva all’Associazione, in quanto paraplegico a causa di un incidente sul lavoro. Poi per quasi 10 anni l’ho frequentato poco, in quanto impegnato a riappropriarmi della mia vita. Su sua insistenza e da lui sostenuto nel 1993 sono entrato nel Consiglio Provinciale di Anmil, avventura che dopo quasi 30 anni ancora prosegue. Per me, che avevo perso il padre a 17 anni, Armando è stato una figura molto importante, sia a livello umano che professionale: un esempio di dedizione, onestà e coerenza, che per tutta la sua lunga vita, fin quasi all’ultimo, si è speso per gli altri con grande generosità. Per me Armando è stato un vero e proprio mentore. Con lui (e per lui) abbiamo lottato tutti questi anni per cercare di migliorare il mondo e l’esistenza delle persone. Non so se almeno un po’ ci siamo riusciti, ma grazie a lui so di essere diventato migliore e di aver dato un senso alla mia vita! Per questo gli vorrò sempre bene ed oggi piango una grande persona, che per me è stato ben più che un amico! Buon viaggio Armando!”

Braghi Galvani

Braghi ha lasciato un rircodo indelebile anche a Gossolengo, dove ha vissuto insieme alla famiglia per lunghi anni. A rievocarne la figura Fabrizio Samuelli: “Ho avuto il privilegio di conoscere bene Armando, per anni ho lavorato con sua figlia, ma fin da bambino ricordo la sua figura così presente e significativa per il nostro paese, una persona sempre disponibile per tutte le iniziative della nostra comunità. Non mancava mai di portare il proprio contributo critico a tutti i temi che ci toccavano, aveva l’occhio lungo, aveva questa capacità di leggere le cose prima degli altri”. “Una persona che lasciato un segno importante a Piacenza – ricorda il segretario del Pd Carlo Berra – per il suo impegno associativo e nel mondo della cooperazione, ma lo vogliamo ricordare anche come militante politico dei partiti della sinistra, da Pci fino ad oggi, che ha sempre portato un contributo di intelligenza e di generosità”.

Braghi partecipò in maniera attiva anche alla cooperazione, come consigliere di Coop Riunite Piacenza, l’antesignana di Coop Eridana, sin dagli anni ’70, e poi come fondatore della coop di abitanti Piacenza ’74. Maurizio Molinelli, ex presidente di Legacoop Piacenza lo racconta così: “Il suo attaccamento al mondo della cooperazione era un pezzo della passione di Armando per un modello di società dove la partecipazione e i valori venivano prima. Credeva nell’impegno politico e metteva gli ideali di riscatto sociale davanti a tutto, e lo ha sempre fatto in maniera totalmente disinteressata. Era una bella persona e voglio ricordarlo sempre a fianco di sua moglie Teresa, con la quale ha veramente condiviso tutto”.

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