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Parte l’anno rotariano del Rotary Club Fiorenzuola tra il giallo e l’impegno per i giovani foto

Nella suggestiva atmosfera della “Finestra sul Po” di Monticelli si è svolta la prima conviviale del nuovo anno rotariano del Rotary Club Fiorenzuola d’Arda presieduto dal nuovo Presidente Stefano Pavesi. L’anno si preannuncia ricco di iniziative ed impegnativo. Il Presidente Stefano Pavesi proseguirà con le iniziative promosse nel corso dell’anno passato dalla Presidente Donata Meneghelli ed ha già proposto al Direttivo del club nuove iniziative che caratterizzeranno in primo luogo l’attività di service del club a sostegno dei più deboli e per la promozione del territorio, oltre che le iniziative di taglio culturale che sempre caratterizzano le conviviali. Il Club è oggi composto da 47 soci e, nonostante le difficoltà del periodo duro della pandemia, è riuscito ad aumentare negli ultimi anni il proprio effettivo con nuove presenze che arricchiscono le competenze già presenti nella compagine del Rotary Fiorenzuola.

Tra gli impegni più significativi del club vi è l’azione a sostegno dei giovani. Ed è proprio in questo ambito che si andrà a perfezionare un’attività avviata nel precedente anno sociale. Il Rotary Club Fiorenzuola ha infatti puntato forte sul programma RYE (Rotary Youth Exchange) promuovendo un primo scambio di lunga durata di studenti, in questo caso tra Italia e Finlandia. Nel corso della serata il Presidente Pavesi ha dato la parola ed ospitato Pietro Fantini 17 anni, giovane che frequenta il liceo musicale di Cremona e che frequenterà per un trimestre, l’High School di Riaision Lukio e sarà ospitato dal Rotary club “Raisio Jokilaakso”. Allo stesso modo il club fiorenzuolano ospiterà Viveka Eleonora Heikkinen, 18 anni, che frequenterà il liceo musicale di Cremona e sarà ospitata dalla famiglia di Pietro. I due studenti potranno così imparare bene un’altra lingua e sperimentare “un altro modo di vivere”; impareranno a conoscere meglio sé stessi e gli altri e a capire le diversità; non di meno, saranno “ambasciatori” del proprio paese. Pietro era presente alla conviviale con la famiglia, mentre Viveka arriverà a Piacenza a fine agosto. Il programma, curato dal Presidente eletto per l’anno rotariano prossimo Federica Arduini, è particolarmente ambizioso ed impegnativo.

La serata rotariana è proseguita “all’insegna del giallo” con Ermanno Mariani, giornalista e scrittore, storico cronista di cronaca nera piacentino. Mariani ha anche ripercorso gli ultimi venti anni della storia dei casi che ha seguito sul nostro territorio. Stimolato dalle domande del pubblico, ha sottolineato in modo particolarmente efficace il ruolo del cronista ed il rapporto che il grande pubblico della carta stampata ha con gli eventi criminosi. Mariani ha alternato ricordi recenti, come l’impegno nel corso della caccia all’uomo di diversi giorni dell’assassino che ha determinato un fortissimo incremento delle vendite del quotidiano locale, con una storia del 1995 quando la banda dell’incappucciati si macchiò del più odioso dei reati, uno stupro di gruppo contro numerose ragazze. Mariani, che in quel caso riuscì a battere la concorrenza del giornale locale mentre lavorava per un quotidiano nazionale, ha ripercorso quella storia che porto addirittura al cambiamento della legge penale.

Ma l’interesse maggiore della serata si è naturalmente concentrato sul racconto del furto del Klimt, al quale Mariani ha peraltro dedicato uno dei suoi libri più importanti (Il mistero del doppio ritratto di Klimt). Mariani ha raccontato del coinvolgimento del cronista nella vicenda, dovuto anche al fatto che ha avuto modo di parlare con personaggi che hanno avuto a che fare in vario modo con quell’episodio in un contesto in cui il furto si è accompagnato alla ricettazione, ma anche alla produzione di false copie dell’originale. La serata è proseguita con altre storie in cui Ermanno Mariani ha dato conto degli episodi, anche efferati e tragici, trasmettendo il senso profondo di rispetto delle vittime da un lato ed allo stesso tempo il tentativo del cronista di interpretare il comportamento dei criminali per fare comprendere ai lettori le dinamiche precise dei fatti e il profilo umano dei personaggi coinvolti.

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