Storia e leggenda di Costantino nell’affabulazione di Barbero

Una grande chiusura per l’edizione 2022 del “Festival del Teatro Antico” a Veleia domenica sera con lo storico Alessandro Barbero. Una serata che ha visto come protagonista l’Imperatore Costantino, la sua ascesa al trono, le efferatezze, le guerre, e poi la conversione al cristianesimo.

L’ormai celebre divulgatore storico, “star” della televisione e del web, ha fatto fare al pubblico (da tutto esaurito) un viaggio nella Roma del terzo e quarto secolo, prima, dopo e durante il regno di Costantino, attraverso le fonti dell’epoca per raccontarci come sono stati vissuti quegli avvenimenti dalle persone del tempo e come negli anni successivi sono stati ricordati.

Barbero Veleia

È proprio sull’interpretazione dei documenti che ci sono stati lasciati, che Alessandro Barbero ha approfondito la vicenda umana e storica di Costantino. In particolare, dopo aver narrato le vicende spesso sanguinose sulla sua ascesa al trono e di come si “sia liberato” via via dei diversi concorrenti (compreso un gran numero di famigliari), è arrivato al centro della disputa che si porta avanti da quasi 2000 anni: ossia la visione, reale o presunta, della scritta apparsa in cielo all’Imperatore: “In hoc signo vinces”.

Se la disputa su questo argomento del “Costantino ha visto la luce!” si protrarrà per sempre, anche se le basi storiche – come ha sottolineato il Professore sono minime – più certezze invece ci sono sulla conversione reale e personale di Costantino. Una serie di passaggi illustrati da Barbero infatti chiariscono come l’imperatore abbia veramente compiuto un viaggio che lo ha portato al passaggio dal paganesimo al cristianesimo. Se dal punto di vista politico, l’apertura alla nuova religione è arrivata con l’editto di Milano, anche la conversione personale sembra avere fondate basi nella vita dell’Imperatore romano.

Un epilogo in grande a Veleia di un festival di altissimo livello, come ha tenuto sottolineare il sindaco di Lugagnano Antonio Vincini durante i saluti e i ringraziamenti finali, sia per gli sponsor, sia per gli artisti che hanno dato vita al calendario, sia per la direzione artistica di Paola Pedrazzini.

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