Volti nuovi in consiglio, De Poli “Piacenza deve valorizzare ciò che propone”

Un mondo autoreferenziale, poco aderente con la realtà e per nulla competente sui temi importanti. È la definizione assai poco generosa che spesso le giovani generazioni si sentono attribuire da chi, barricato nel proprio punto di vista, è troppo abituato a puntare il dito. “Sono convinta che avere una rappresentanza giovanile nelle istituzioni non voglia dire avere ragazzi che parlano solo di cose da ragazzi, ma avere una persona che ha un punto di vista differente, che porta un contributo differente perché ha un’altra visione della vita e della città, frutto delle esperienze che ha fatto e può fare”. Con i suoi 18 anni e una maturità classica appena conseguita (col massimo dei voti) al Liceo Gioia, Costanza De Poli è la più giovane componente del nuovo consiglio comunale di Piacenza, insediatosi nel pomeriggio del 18 luglio. De Poli, prima dei non eletti della lista del Partito Democratico dopo lo spoglio post-elezioni (140 preferenze), è subentrata a Christian Fiazza, cessato dalla carica dopo la nomina ad assessore.

PERCHÉ LA POLITICA? – La passione politica di Costanza De Poli nasce dalla rappresentanza. “Sono rappresentante della Consulta degli studenti da ormai tre anni, – racconta – a ottobre 2021 sono stata eletta presidente della Consulta, massima rappresentante studentesca della provincia di Piacenza”. È proprio la Consulta ad aver avvicinato De Poli alla politica, permettendole di capire i rapporti fra istituzioni ed enti del territorio. “Dalla collaborazione – prosegue – fra la Consulta e le cariche istituzionali è stato possibile mettere in pratica diverse progettualità che hanno arricchito il panorama piacentino da punto di vista studentesco. Parlo di eventi culturali, musicali, anche in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, eventi didattici come il progetto “Giovani in un futuro da inventare”, che ha visto dialogo fra studenti e figure del mondo lavorativo. La mia passione per la politica si è allargata e affinata quando, due anni fa, sono entrata nel gruppo dei Giovani Democratici. Ho imparato a relazionarmi con la politica in senso stretto, così la mia passione si è focalizzata sul territorio piacentino, entrando in contatto col tessuto politico”. Costanza De Poli ha contribuito a “rifondare” Amnesty International a Piacenza nel 2017. L’impegno per i diritti umani è stato determinante per la sua scelta universitaria, improntata sulle scienze politiche.

LA CANDIDATURA – Alla domanda fatidica “perché ti sei candidata?” Costanza De Poli apre un libro: a settembre 2021 il gruppo dei Giovani Democratici inizia a sondare le disponibilità, individuando due figure complementari, la sua e quella di Francesco Lo Parco. “Ho scelto di candidarmi – spiega – perché desidero che il mio impegno sia utile non solo per me ma per i miei concittadini. Non è una candidatura aperta solo ai giovani: siamo un gruppo di ragazzi che si impegna non solo per le istanze dei giovani ma su temi trasversali”. L’emozione è naturale di fronte a un simile incarico. Dall’esperienza che sta per intraprendere Costanza De Poli si aspetta innanzitutto di imparare. “È il mio primo approccio con la politica in senso effettivo – dichiara -. Mi aspetto di essere guidata dai miei compagni di partito e della maggioranza. So che dovrò lavorare molto, non solo su me stessa ma a livello politico per entrare nella consapevolezza di essere parte dell’amministrazione locale. È una delle esperienze più concrete della mia vita finora, è la prima occasione che mi mette di fronte alle mie capacità”. La seconda aspettativa è un impegno attivo. “Mi aspetto di poter costruire qualcosa, sono molto fiduciosa. Ho avuto modo di parlare a fondo anche con la sindaca Tarasconi e so che lei in primis è molto interessata a costruire città più viva, accogliente, vivibile per tutte le fasce d’età, studenti, lavoratori, anziani, categorie lasciate da parte negli ultimi anni. Ed io con lei. Mi aspetto di imparare e costruire”.

Gruppo consiliare Pd

Costanza De Poli (a sinistra) durante la prima seduta del consiglio comunale del 18 luglio 2022.

L’AGENDA POLITICA – Per la nuova amministrazione piacentina le urgenze sono tante. “È fondamentale progettare con i giovani e non solo per i giovani. Per “giovani” intendo la fascia d’età che va fino ai 35 anni, che raccolga al suo interno studenti e lavoratori. L’amministrazione dovrà coinvolgerci nella progettualità, ascoltarci e metterci al lavoro, organizzando occasioni di confronto e costruzione comune. Bisogna agevolare una serie di pratiche a livello burocratico per facilitare la nascita e la creazione di eventi, manifestazioni, presidî… tutte cose che sono, di fatto, da sempre espressione del mondo giovanile ma che sono caratterizzate da iter molto lunghi, che ostacolano il raggiungimento dell’obiettivo”. De Poli porta l’esempio di Milano, dove l’amministrazione Sala ha messo in atto un’agevolazione finalizzata ad accorciare l’iter burocratico necessario a richiedere l’occupazione di suolo pubblico per piccole manifestazioni. Altra urgenze è rendere Piacenza una città attrattiva e attraente, favorendo l’insediamento di piccole, medie, grandi aziende, locali e non locali, che permettano ai giovani piacentini di trovare un lavoro al passo coi tempi. Parecchi studiano e si occupano di materie nuove, più “giovani”, ma a Piacenza non trovano lavoro, perché di fatto quel tipo di lavoro qui è meno presente e meno pubblicizzato. L’idea è di portare queste attività a Piacenza e sponsorizzarle. Nella nostra città manca la valorizzazione di eventi, luoghi, manifestazioni e realtà che esistono, ma in pochi conoscono. Manca l’idea di mettere insieme i pezzi, fare rete. Ci sono tanti eventi belli a Piacenza, ma di fatto non c’è un posto dove il cittadino o il turista può “trovarli tutti insieme”, capire quando, dove e perché sono stati organizzati. Abbiamo intenzione di creare una “Carta convenzionata” per gli studenti fuori sede, per facilitare gli spostamenti dall’università al centro e creare convenzioni per avvicinarli ai servizi”.

LA FIDUCIA – “Penso che il mio successo elettorale sia dovuto all’idea di fondo che portiamo come Giovani Democratici, ossia quella di un gruppo coeso, partecipato, che non punta solo su argomenti per ragazzi. Non parliamo solo di università, di lavoro giovanile, di scuola, bensì uniamo tutte queste cose a temi più generici che interessano fasce d’età anche diverse. Abbiamo parlato di salario minimo, ci siamo esposti in occasione delle proposte di referendum sulla legalizzazione di eutanasia e cannabis, ci siamo attivati in questi due anni per essere più capillari possibili. La maggioranza nel nuovo consiglio comunale è rappresentata da un gruppo coeso ma diversificato, tutti veniamo da mondi diversi, così come accade nei Giovani Democratici. Questa è la sua forza! Chi mi ha dato fiducia l’ha fatto proprio perché ho fatto capire ai cittadini, insieme al mio gruppo, che il fatto di essere giovane non significa che rappresento solo i giovani. Darò voce a tutta la categoria degli under 35, spesso viene dimenticata e lasciata in secondo piano, ma offrirò il mio punto di vista su problematiche e necessità di tutti i cittadini. Non sono d’accordo con chi dice che Piacenza è una città “per vecchi”: è una città che non viene valorizzata nel modo corretto e che quindi risulta poi morta, spenta, grigia. Bisogna ridare vita a Piacenza, rendendola più inclusiva, colorata, accogliente, capace di ascoltare le varie posizioni, più vivace e capace di attrarre giovani, di creare momenti di comunità e aggregazione costruttivi. Abbiamo tantissimi luoghi abbandonati che si potrebbero riqualificare, riutilizzare e rendere adatti a eventi anche di grande portata. C’è bisogno di una visione di città più a lungo termine”.

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