A Carini non basta il record personale: quarto nella finale europea dei 200 farfalla

Non è bastato il record personale a Giacomo Carini per salire sul podio nella finale europea del 200 farfalla: il campione piacentino – tesserato per la Vittorino da Feltre e per il Gruppo nuoto Fiamme Gialle – con il tempo di 1’55″17 ha chiuso al quarto posto, dopo essere rimasto in zona medaglia fino quasi ai 150 metri, la gara dominata dall’ungherese Milak (1’52″91); medaglia d’argento per l’ungherese Marton (1’54″72), terzo l’altro azzurro Alberto Razzetti (1’55″01).

Carini è subito partito forte, con un ritmo sostenuto e con una nuotata fluida e decisa che gli ha permesso di virare ai primi cinquanta metri in terza posizione (25”,06) alle spalle di Kristof (24”,31) e di Razzetti (25”,00) e davanti allo svizzero Ponti (25”,32). Posizioni confermato anche a metà gara con Kristof ancora al comando (52”,59) seguito da Razzetti (53”,65) e da Carini, virtuale medaglia di bronzo (54”,28). Nella terza frazione di gara Carini ha probabilmente pagato il ritmo eccessivamente sostenuto della prima parte, scivolando provvisoriamente in quarta posizione per un solo centesimo di secondo (1’24”,21) alle spalle del solito Kristof (1’21”,99), di Razzetti (1’23”,15) e dell’estone Zirk Kregor (1’24”,20), rinvenuto dalle retrovie. Negli ultimi cinquanta metri Carini ha dato fondo alle proprie energie nuotando una vasca con un ottimo 30”,96, con un ritmo deciso e costante, recuperando quasi un secondo su Razzetti e chiudendo in quarta posizione in 1’55”,17, a soli sedici centesimi di secondo da quella medaglia di bronzo che ha accarezzato per gran parte della gara, e che avrebbe sicuramente meritato. Sul podio, davanti al nuotatore piacentino, l’ungherese Kristof sul primo gradino in 1’52”,01, l’altro ungherese Richard Marton, autentica rivelazione della gara, sul secondo gradino in 1’54”,78 con Razzetti medaglia di bronzo in 1’55”,01.

Una prova positiva e generosa quella di Carini, che ha abbassato di sedici centesimi di secondo l’1’55”,33 ottenuto lo scorso anno alle Olimpiadi di Tokyo, al termine della quale non ha nascosto un pizzico di delusione ai microfoni Rai: “Se dicessi di essere contento sarebbe un controsenso, il tempo è buono anche se volevo provare a scendere sotto l’1’55”. Il quarto posto un po’ rode, ma lo sport è anche questo”. “Per quanto mostrato in vasca in questa finale, ma anche nel corso delle altre gare degli europei – commenta il Presidente della Vittorino da Feltre, Gianluigi Tedesco – Giacomo avrebbe sicuramente meritato di salire sul podio. Il suo quarto posto è comunque un grande risultato, che lo conferma come uno dei più forti delfinisti a livello internazionale. Un onore per la Vittorino e per tutto lo sport piacentino”.

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