La macchina elettorale in moto, verso un Ferragosto tra liste e candidati

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La macchina elettorale si è messa in moto. In realtà per noi piacentini non si è mai fermata o quasi, visto che siamo reduci dalla lunghissima campagna per comunali, conclusa poco più di un mese fa. Ora l’attenzione si sposta sulle politiche, che per la prima volta si celebrano a cavallo tra l’estate e l’autunno, il prossimo 25 di settembre. Ma non è l’unica prima volta di questa tornata di elezioni: voteremo infatti meno parlamentari dopo il taglio introdotto nel 2020, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori. Una modifica che ha reso necessario ridisegnare la geografia dei collegi elettorali di Camera e Senato che saranno più grandi. Le novità per Piacenza e provincia le abbiamo illustrate qui.

La rappresentanza territoriale rischia di diluirsi parecchio, ma questo ha a che fare anche con il sistema elettorale, il cosiddetto “Rosatellum” già utilizzato nel 2018: un sistema misto, in cui circa un terzo dei seggi di Camera e Senato vengono eletti con un sistema maggioritario (147 alla Camera e 74 al Senato), in scontri nei collegi uninominali, e i restanti due terzi con un sistema proporzionale (245 alla Camera e 122 al Senato) attraverso listini bloccati e stabiliti dai singoli partiti. È un sistema schizofrenico (COME FUNZIONA), che favorisce la formazione di coalizioni e penalizza i partiti che si presentano da soli nella parte maggioritaria, mentre in quella proporzionale incentiva il voto al singolo partito.

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LE SCADENZE – Il voto per rinnovare il Parlamento comporta una serie di adempimenti elettorali, dalla presentazione dei simboli e dei candidati alla costituzione degli uffici elettorali, tutti con scadenze precise. Secondo la Costituzione il voto deve avvenire non oltre 70 giorni dopo lo scioglimento delle camere. Le liste dei candidati devono essere presentate almeno 45 giorni prima del voto, mentre le liste dei residenti all’estero con diritto di voto devono essere presentate al ministero degli Esteri almeno 60 giorni prima.

UFFICI ELETTORALI – La prima scadenza era fissata al 24 luglio, data entro la quale andavano costituiti gli uffici elettorali centrali: quello nazionale alla Corte di Cassazione, quelli circoscrizionali (nei tribunali o nelle Corti d’Appello) per la Camera e quelli regionali per il Senato. Questi uffici elettorali, tra le altre cose, organizzano e monitorano le operazioni di voto a livello locale nel loro territorio di competenza.

SIMBOLI E COALIZIONI – Dalle 8 del 12 agosto e fino alle 16 del 14 agosto devono essere depositati al ministero dell’Interno i simboli dei partiti che vogliono presentarsi alle elezioni, specificando le coalizioni, il programma elettorale e il capo della forza politica. Tra il 15 e il 16 agosto avverranno le verifiche che tutti i simboli siano conformi e non violino i regolamenti di Camera e Senato, dopodiché entro il 20 agosto il ministero comunicherà agli uffici elettorali quali rappresentanti dei partiti potranno depositare le liste dei candidati.

LE CANDIDATURE – Dalle 8 del 21 agosto e fino alle 20 del 22 agosto i partiti devono presentare agli uffici elettorali le liste dei candidati nei collegi plurinominali e i nomi dei candidati nei collegi uninominali.

SEGGI – Entro il 26 agosto verranno nominati i presidenti di seggio, mentre tra il 31 agosto e il 5 settembre verranno nominati gli scrutatori.

Il regolamento dell’AgCom, l’Autorità garante delle comunicazioni, stabilisce che i sondaggi non possano essere diffusi nei quindici giorni precedenti le elezioni, quindi a partire dal 10 settembre.

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