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Un piano estate per i minori stranieri a scuola

PIANO ESTATE MINORI STRANIERI – Presso le istituzioni scolastiche statali del primo ciclo saranno attivate iniziative per favorire l’apprendimento, l’aggregazione, la socialità, l’accoglienza di minori stranieri in condizioni di fragilità, con particolare riferimento agli alunni provenienti dall’Ucraina, nella fascia da 0 a 14 anni. La realizzazione nel periodo estivo di iniziative mirate a coinvolgere detti soggetti in attività formative, linguistiche, artistiche, sportive, con momenti di socializzazione, per favorire l’accesso ai servizi educativi e la partecipazione alla vita delle relative comunità, con attenzione allo studio della lingua italiana. Durante l’interruzione della attività didattiche infatti si vedono ridotte drasticamente le relazioni sociali e ciò incide negativamente sullo sviluppo degli apprendimenti, soprattutto quelli di carattere linguistico.

Il piano estate 2022 dovrà supportare lo sviluppo degli apprendimenti dei minori migranti nell’italiano, nelle soft skill e competenze da acquisire in contesti formali, non formali ed informali, le relazioni sociali, anche attraverso le uscite sul territorio, le attività ludiche e artistiche, l’educazione fisica e lo sport, le esperienze relative all’esercizio dell’autonomia personale. Le scuole possono presentare progetti per acquisire finanziamenti statali anche in partenariato con altri soggetti pubblici e privati per il rafforzamento dell’italiano, attività ludico-creative, sportive e artistiche, finalizzate all’educazione alla cittadinanza, comprendenti visite a luoghi di interesse della vita collettiva, biblioteche, attività di educazione digitale, di integrazione sul territorio con gite e visite culturali. I progetti dovranno impiegare metodologie didattiche innovative che valorizzino l’apprendimento attivo e collaborativo, con particolare attenzione al benessere personale e delle relazioni coinvolgendo gli alunni in situazioni esperienziali; i moduli didattico-educativi potranno essere svolti in setting di aula flessibili oppure in contesti di tipo esperienziale, anche all’aperto, favorendo la sinergia della scuola con le realtà istituzionali, culturali, sociali, economiche del territorio.

La situazione dei profughi ucraini è l’occasione per focalizzare l’intervento didattico sui migranti, soprattutto quelli che decidono di frequentare le nostre scuole per il prossimo anno. Il percorso dei minori approdati nel nostro Paese infatti non è ancora finito; si sentono accolti e al riparo, ma negli apprendimenti e nelle relazioni tutto è ancora aperto. Il disorientamento cognitivo ed emotivo è il vissuto che accomuna i minori stranieri e questo ha delle ripercussioni nella costruzione identitaria e nell’integrazione nella nostra realtà. Molti di loro hanno una storia scolastica precedente: occorre analizzare le variegate esperienze e far emergere l’immagine che il minore (e la sua famiglia) ha della scuola. Una scuola che saprà rendere visibile le competenze intrinseche del percorso esistenziale che un minore straniero compie e che saprà intrecciarle alle risorse maturate nelle attività didattiche, riuscirà anche a rendere questi ragazzi autonomi rispetto al futuro e liberi rispetto al proprio viaggio.

Giancarlo Sacchi

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