“Foto d’amore per la sua città” Inaugurata la mostra su Prospero Cravedi fotogallery

Uno straordinario viaggio in bianco e nero dentro noi stessi, nel passato che ci appartiene e che vive ancora in ciascuno di noi: nel volto giovane di un amico di lungo corso, in una vicenda di cronaca riscoperta, in quella partita di calcio memorabile o dentro uno scorcio urbano che si rivela familiare. Le foto di Prospero Cravedi, esposte lungo i corridoi e le stanze dell’ex monastero di S. Chiara della Fondazione di Piacenza e Vigevano, sono un pezzo della nostra identità, lo straordinario documento del suo sguardo di cronista per immagini di Piacenza e della sua comunità.

La mostra su Prospero Cravedi

“Tempi e volti di una comunità” è il titolo della mostra inaugurata nel pomeriggio del 9 settembre che resterà aperta fino al 15 ottobre. Frutto di un lavoro instancabile di ricerca, archiviazione e digitalizzazione dello sterminato patrimonio fotografico della famiglia Cravedi, compiuto negli ultimi anni soprattutto dalla moglie di Prospero, Angela. L’evento inaugurale nei chiostri che hanno ospitato l’estate culturale si è svolto alla presenza di Angela e dei figli Gianni ed Ettore, continuatori della professione del padre, dei nipoti, e naturalmente dei tantissimi amici di Prospero, che almeno una volta sono stati anche i soggetti del suo obiettivo. Il figlio Gianni ha ringraziato tutti sottolineando “l’amore di Prospero per la sua città e la sua gente che traspare dalle foto e che oggi tutti potranno apprezzare”.

Il vice presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Mario Magnelli ha spiegato le ragioni di questa mostra: “Prospero meritava di finire sotto i riflettori dopo aver illuminato con tanti scatti la realtà di Piacenza. La fotografia c’entra con la storia e con la memoria, le foto di Prospero sono documenti che raccontano la storia piacentina tra gli anni ’50 e ’70 e percorrere la mostra è un tuffo nel passato e un modo per ricostruire le nostre radici, facciamo fatica a collocarci nel tempo e se non c’è un buon rapporto col passato non c’è speranza per il domani.

Il professor Paolo Barbaro, curatore dellla mostra e del Centro Studi e Archivio della comunicazione dell’Università di Parma ha raccontato le difficoltà nel mettere in piedi una mostra di un fotografo come Cravedi, “che comincia a lavorare nel ’54 e lo fa per quasi mezzo secolo producendo oltre un milione di scatti, significa attraversare la storia dell’immagine nell’arco degli ultimi decenni”. “Se diamo per buono che un 10 per cento di queste immagini sono certamente significative, anche se sicuramente ce ne sarebbero di più, arriviamo a oltre 100mila fotografie. Non è proponibile prendere in considerazione numeri così grandi. Dopo un lavoro accurato di selezione si è arrivati all’allestimento della mostra con circa 200 foto suddivise per itinerari tematici, con filo conduttore: nelle foto di Cravedi si dá dignità di soggetti a tantissime persone comuni”.

La mostra su Prospero Cravedi

TUTTE LE INFORMAZIONI E GLI EVENTI COLLATERALI  – Prospero Cravedi, fotografo – Tempi e volti di una comunità è la grande mostra che dal 9 settembre al 15 ottobre, nell’ex convento al civico 11 dello Stradone Farnese, la Fondazione di Piacenza e Vigevano organizza a conclusione della serie di iniziative “Le notti di Santa Chiara”, con cui ha inteso celebrare i suoi primi trent’anni di attività. Curata dal professor Paolo Barbaro del Centro Studi e Archivio della comunicazione dell’Università di Parma – e arricchita da una serie di incontri-racconti collaterali sulla vita piacentina, che in cinque tappe ne ripercorreranno eventi sociali, artistici e sportivi –, la mostra non è solo una sorta di tributo all’opera di Cravedi, che fino alla sua scomparsa nel 2015 da dietro l’obiettivo ha raccontato i protagonisti e la gente comune, i grandi eventi e la quotidianità: è un percorso a ritroso attraverso decenni di una intera comunità. Suddivisa in sezioni, ben documentate da un catalogo fotografico, presenta una selezione ragionata degli scatti realizzati tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta, all’interno di un archivio sterminato di oltre un milione di negative frutto di una vita di lavoro e la cui sistemazione, conservazione e valorizzazione è stata avviata dalla famiglia, dalla moglie Angela e dai figli Gianni ed Ettore. Ad oggi sono state catalogate, all’interno di circa seimila buste, le foto risalenti al periodo tra il maggio 1955 e il 1981; oltre 160mila le immagini scansionate, duecento delle quali saranno esposte.

Il percorso di Cravedi, classe ’35, muove da inizi un po’ casuali fino al fotogiornalismo ben connesso alla cultura narrativa della fotografia del secondo Novecento. Il risultato in mostra è un racconto appassionato di un pezzo importante della storia piacentina, italiana, ma soprattutto di un’idea di umanità senza confini: lo sport, la città e il territorio, le piazze e l’impegno civile, il Po e l’Africa, i ritratti femminili, i volti celebri. La mostra si conclude con le fotografie del primo viaggio in Africa compiuto da Prospero, insieme a Don Vittorione e all’associazione Africa Mission Cooperazione e Sviluppo, a cui Cravedi è stato legato per tutta la vita (e in cui oggi milita ancora la moglie). All’Associazione, che festeggia quest’anno i suoi cinquant’anni di attività, sarà devoluto il ricavato della vendita del catalogo che illustra l’esposizione.

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