La destra recupera 7500 voti dalle comunali, il centrosinistra tiene nei centri urbani

La vittoria del centrodestra è piuttosto netta sul territorio di Piacenza e provincia. Lo spoglio nei collegi uninominali di Camera e Senato a Piacenza vede alla Camera l’affermazione di Tommaso Foti (Fratelli d’Italia) con il 52,53 % pari a 92mila 699 voti, contro il 25,68 della candidata del centrosinistra Beatrice Ghetti, l’8,24 di Carmine De Falco (M5s) e il 7,64 di Sabrina De Canio del Terzo Polo. Al Senato ha vinto Elena Murelli (Lega) con il 45,42 % con 192mila 709 voti davanti al portacolori del centrosinistra Beppe Negri con il 30,98 %, seguito dalla candidata del M5s Anna Maria Gabriella Blancato con il 9,31 % e da Alessandro Sbalbi del Terzo Polo con l’8,3 %.

Come sono distribuiti i voti sul territorio? Tommaso Foti vince in tutti i comuni del collegio, ovunque in modo netto. In montagna e nella Bassa, in particolare, la sua affermazione assume le dimensioni di un plebiscito. Il comune più “nero” è Morfasso, dove il portacolori del centrodestra ottiene quasi il 70 per cento dei voti, e si attesta al 69,25%, seguito da Ferriere (67,79%), Farini (67,76), Corte Brugnatella (67,22), Bettola (65,23) e Coli (64,35). Tra i comuni più popolosi la roccaforte della destra rimane Carpaneto Piacentino, dove Foti ottiene il 63,76 e la lista dei Fratelli d’Italia arriva al 40,76%. I risultati meno clamorosi si registrano nei due comuni più popolosi (Fiorenzuola d’Arda con il 49,10 e Piacenza con il 46,43) e nel più piccolo in assoluto, Zerba (42,11). Venendo alle liste suo sostegno, Fratelli d’Italia arriva fino al 43,21% a Corte Brugnatella e al 42,67% a Ferriere, e in generale si attesta sul 40% in val Nure. La Lega tiene nella Bassa e in Val Trebbia: il comune dove il Carroccio va meglio è Cerignale (20,63), seguito da Morfasso (19,49), Besenzone (18,33), Ottone (16,76), Bobbio (16,05), Coli (15,85) e Cortemaggiore (15,23). Risultato a doppia cifra in una manciata di comuni per Forza Italia, che al traino della candidatura di Argellati ha un exploit a Vigolzone (20,24) e tiene bene a Pianello (12,67) e Ponte dell’Olio.

E il centrosinistra? In linea con il trend nazionale, è nel capoluogo che il risultato assume i contorni si una sconfitta meno netta: a Piacenza Beatrice Ghetti sfiora il 30% e perde di “soli” 16,5 punti percentuali dal rivale di centrodestra Foti (46,43%); il Terzo Polo sfiora il 10% e si piazza davanti al Movimento 5 stelle che si ferma all’8,42%. La candidata del centrosinistra si piazza al secondo posto in tutti in comuni del collegio, e ottiene un risultato migliore nei centri urbani e in zone a macchia di leopardo: dopo la città, vengono Gossolengo (28,12), Fiorenzuola d’Arda (27,36), Villanova d’Arda (26,72), Travo (26,50), Monticelli d’Ongina (26,39), Zerba (26,32), Sarmato (26,07), Bobbio (25,48) e Cerignale (25). Da registrare il risultato modesto nel comune della candidata, Vigolzone: 21,50. Ma è a Fidenza, in provincia di Parma, dove la Ghetti registra il risultato migliore, pari al 31,15.

Tornando la voto cittadino, vale la pena sottolineare che nel comune di Piacenza i votanti al proporzionale sono stati 46.336, contro i 48.573 votanti all’uninominale: evidentemente solo poco più di 2.000 elettori hanno espresso una preferenza secca sul nome del candidato. Il dato più significativo è quello della partecipazione al voto: in città si registrano 10mila votanti in più rispetto al primo turno delle comunali, 50mila contro 40mila circa. E’ interessante fare un confronto con i risultati delle precedenti elezioni politiche, quelle del 2018, ma soprattutto con le recentissime elezioni comunali di giugno.
Rispetto a 5 anni fa, il candidato del centrodestra Tommaso Foti guadagna il 5%, e registra il 52% contro il 47% che gli aveva permesso l’elezione precedente. Ma in città il suo miglioramento è più contenuto: dal 43,37% al 46,43%, e cioè 3 punti percentuali. All’interno del centrodestra si capovolgono i rapporti, con la Lega che passa dal 27 al 10 e Fratelli d’Italia dal 6 al 30. Nonostante la sconfitta netta, la candidata del centrosinistra Ghetti supera i voti di chi l’aveva preceduta nel 2018, Patrizia Calza: 25,68 contro il 21,22 nell’intero collegio (che aveva una dimensione più limitata) e 29,95 contro 24,67. Crolla, come da previsioni e in modo più rilevante del trend nazionale, il candidato del Movimento5stelle, che nel 2018 (Ghigini FIlippo) aveva ottenuto il 23,22 % delle preferenze, quasi tre volte tanto.

Considerando invece le recenti elezioni comunali, occorre specificare che i dati non sono del tutto comparabili per l’esistenza delle liste civiche e per le geometrie variabili delle alleanze. Non si può però osservare il repentino ribaltamento dell’esito elettorale. In città, infatti, il centrodestra ha ottenuto ieri il 46,43% dei voti, con questi risultati delle liste collegate: Fratelli d’Italia 30,80, Lega per Salvini premier 8,59, Forza Italia 6,87, Noi moderati 0,71. Al primo turno delle comunali di giugno, la candidata del centrodestra aveva ottenuto “solo” il 37,72% delle preferenze, quasi 10 punti percentuali in meno. Al contrario, la candidata del centrosinistra ha avuto ieri il 29,95 dei consensi, quando l’attuale sindaca Katia Tarasconi – sostenuta anche da Azione e Italia Viva – aveva incassato il 39,93% delle preferenze: anche in questo caso 10 punti percentuali.

Cambiamento di maglia per tanti elettori piacentini? La realtà racconta però che, per quanto riguarda il centrosinistra in termini assoluti le differenze sono più sottili: Ghetti ottiene solo mille voti in meno di quanti ne ottenne Tarasconi a giugno, al primo turno: 14.546 contro 15.828. I voti di Azione (574) più qualche voto delle civiche che è passato al Terzo Polo. Molto diversa è invece la situazione per quanto riguarda il centrodestra: Foti ottiene infatti in città un gradimento largamente superiore a quanto registrato da Patrizia Barbieri in giugno, 22.500 contro 15.000 voti, pari al 50% in più; Fratelli d’Italia triplica i voti, approfittando dell’assenza delle civiche. Fare considerazioni politiche su questi dati è delicato e non rientra nell’obiettivo di questa analisi puramente statistica. I numeri, però, sono lì a disposizione di tutti.

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