“Non sprechiamo questa crisi: ma per un salto in avanti dobbiamo fare cose difficili”

“Non dobbiamo sprecare questa crisi: se vogliamo fare un salto in avanti, dobbiamo fare delle cose difficili”. Lo ha detto Alec Ross, docente alla Bologna Business School e già consigliere all’innovazione per Hillary Clinton, ospite alla 77esima Assemblea di Confindustria Piacenza. Ross ha partecipato ad una tavola rotonda insieme all’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Colla e al presidente di Confindustria Piacenza Francesco Rolleri sul tema “Orientarsi nel futuro”, una riflessione sull’influenza delle grandi innovazioni scientifiche, tecnologiche e finanziarie nel nostro modo di vivere, lavorare e gestire le imprese.

Punto di partenza l’attualità con la crisi energetica: “Sull’energia servono interventi sistemici – afferma Ross -, stiamo pagando la pigrizia di quanto non fatto dalla politica perchè era difficile. L’interno della Sicilia, che brucia con 40 gradi di calore, perchè non viene rivestito di pannelli solari come è stato in Marocco? L’Italia è circondata d’acqua ma non abbiamo soluzioni come nei Paesi nordici, nelle montagne abruzzesi dovrebbero esserci parchi eolici enormi. Tutte queste non sono soluzioni a breve termine, ma se vogliamo fare un salto avanti dobbiamo fare cose difficili. Dobbiamo pensare al futuro, perchè ogni crisi offre la possibilità di pensare sul lungo periodo. E gli imprenditori devono essere protagonisti di questa transizione”. “Abbiamo un vuoto di politica energetica in questo paese, è evidente – sottolinea Colla -. Puntare sulla transizione a gas e sulle rinnovabili, non faremo più grandi centrali elettriche. Ma dobbiamo stare attenti a dirci una grande verità: energia di continuità, quindi servono anche centrali a biogas. Bisogna andare oltre il “no”. Questo ci consente di fare investimenti e creare lavoro di qualità. A breve faremo un piano energetico regionale, di 4 miliardi e mezzo”.

Tavola rotonda Confindustria

Ross si è poi soffermato sull’innovazione tecnologica e l’impatto sul mondo del lavoro: “Adesso ci sono 42 miliardi di dispositivi connessi alla rete, nei prossimi tre anni questo numero crescerà a 75 miliardi; questo non significa avere più telefoni cellulari in tasca ma animare nuovi settori e nuovi processi industriali con la digitalizzazione. Si tratta di un aspetto molto rilevante, con l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione possiamo dare alle industrie un valore aggiunto. Le macchine non hanno sostituito gli esseri umani, con i robot non diminuisce il numero di posti di lavoro, ma la nostra sfida davanti alla disoccupazione riguarda il disequilibrio tra domanda e offerta: dobbiamo spingere, non solo nell’università ma anche nelle scuole, per la formazione e per le competenze di cui ci sarà bisogno”.

“Abbiamo poca tecnologia in questo paese – afferma Colla -, e la velocità di queste tecnologie è incredibile e spesso spiazza le competenze. Dobbiamo fare un grosso investimento per restringere la forchetta tra domanda e offerta, serve un “new deal” sulle conoscenze, sulla formazione; abbiamo bisogno di fare un investimento sull’orientamento dei nostri ragazzi. Noi faremo il più grande investimento sulla formazione, perchè pensiamo sia su questo tema che si giochi la partita”.

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