Il commiato del colonnello Abrate “Piacenza città sana che ha saputo rialzarsi dopo il covid”

“Sono stati due anni molto belli, molto intensi che mi hanno dato un sacco di soddisfazioni, tutti i miei carabinieri della provincia di Piacenza si sono adoperati al massimo per sostenere quelle che erano le esigenze della cittadinanza. Piacenza è una città che fortunatamente, dopo i due anni e mezzo di stop del covid, sta ripartendo”.

Il colonnello Paolo Abrate, dopo poco più di due anni, si appresta a lasciare il comando provinciale dei Carabinieri di Piacenza per andare ad assumere un altro importante incarico al comando generale dell’Arma a Roma. Abrate aveva assunto l’incarico a luglio 2020, nei giorni dello scandalo dei carabinieri della caserma Levante. “Un capitolo – ha detto – definitivamente chiuso”.

Piacenza ora sta ripartendo dopo il covid, anche se “il momento storico è particolare, perché anche i riflessi della situazione internazionale si sentono e si percepiscono. Sono sicuro però che il tessuto economico e sociale è sano e forte e sfrutterà questa situazione di difficoltà come opportunità per migliorare”.

In questi due anni sono state “tante le attività svolte dai reparti del comando di Piacenza: attività antidroga, attività contro la corruzione nelle pubbliche amministrazioni. Devo dire però che, come ho sempre riferito, quello che ci interessa è che tutti i cittadini che entrano nelle nostre caserme per sottoporre un’esigenza o un problema, riescano ad essere soddisfatti. Questo per me è la cosa principale”. Tra i servizi svolti che hanno richiesto un maggiore impegno da parte dell’Arma figurano i cosiddetti codici rossi e i furti in appartamento. “I codici rossi ci impegnano molto, perché la normativa è molto stringente, esiste una conflittualità familiare e siccome il sistema è altamente protettivo e c’è una gestione tempestiva di situazioni problematiche, di concerto con la Procura e i servizi sociali del comune di residenza dei soggetti coinvolti”. Tra le attività principali riguardano gli interventi dei carabinieri in caso di furto. “Come tipo di reato sono, statisticamente, in numero significativo e sono particolarmente odiosi perché violano l’intimità familiare. E’ un settore al quale ci dedichiamo con grande attenzione. Come ho detto in occasione della festa dell’Arma, abbiamo tanto lavoro da fare, ogni giorno abbiamo nuovi impegni. Sono contento perché il consiglio comunale di Fiorenzuola D’Arda ha deliberato la concessione di un terreno per la costruzione di una nuova caserma. Mi sarebbe piaciuto assistere alla realizzazione di una nuova caserma, perché è la casa dei carabinieri ma offre anche uffici nuovi, accoglienti, per i cittadini”.

Il colonnello Abrate lascia Piacenza per un prestigioso incarico. “Sono stato destinato al comando generale dell’Arma dei carabinieri a Roma e sarò il capo ufficio legislazione e affari parlamentari.  Andrò a monitorare e a concorrere alla foramzione delle leggi. Sarà una sfida molto interessante, perchè normalmente si vede la legge come qualcosa di dato, di fermo, invece c’è anche la possibilità di concorrerne alla formazione, andando proprio a scrivere e definire i contenuti delle norme. E’ davvero un lavoro molto sfidante, perché abbiamo bisogno di migliorare quello che è il nostro assetto”.

Nei prossimi giorni prenderà servizio il nuovo comandante della caserma di Piacenza. Il colonnello Pierantonio Breda, originario di Valdobbiadene, ha oltre 25 anni di servizio e nei mesi scorsi è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana. Numerosi gli incarichi prestigiosi da lui ricoperti: tra questi il coordinamento di alcune importanti operazioni contro la criminalità organizzata durante il suo periodo di lavoro in Sicilia, l’organizzazione del sistema di sicurezza in occasione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II e, prima di giungere ad Asti, il servizio svolto in seno allo Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, nodo nevralgico di tutte le operazioni che vedono impegnata l’Arma in Italia e all’estero.

 

 

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