“Solo sei anni a chi ha stroncato due vite, pene da rivedere per l’omicidio stradale”

“L’arrabbiatura che abbiamo provato, alla lettura della sentenza, ha lasciato spazio alla delusione. Solo sei anni a chi ha ucciso Sonia e Daniele, questo è il valore penale dato a chi ha tolto due vite”. Parla con lucida amarezza Danilo Tosi, padre di Sonia, rimasta uccisa insieme al fidanzato Daniele Zanrei, in un incidente stradale il primo agosto 2021, lungo la provinciale di Zena a Carpaneto. Giovedì 22 settembre si è chiuso il processo di primo grado, che ha visto condannato a sei anni Paolo Ziliani, alla guida della Volkswagen Golf che tamponò e travolse i due giovani. E, come è stato confermato durante il processo, era alla guida con un tasso alcolemico pari a 2,1, quattro volte oltre il limite consentito.

“Da parte nostra non c’è nessuna volontà di accanimento nei suoi confronti – sottolinea Tosi -, ma vorrei che fosse chiaro che quanto è accaduto a Sonia e Daniele, ed è stato dimostrato durante il processo, non è stato una tragica fatalità. Non c’è nulla di casuale nel mettersi al volante di un’auto dopo aver bevuto troppo: è come prendere una pistola e sparare a casaccio”. Ziliani è stato condannato in primo grado a 6 anni, la pm Daniela Di Girolamo ne aveva chiesti 6 e 8 mesi. “Mi sono cadute le braccia: la pena prevista per l’omicidio stradale (commesso in stato di ebbrezza alcolica grave, ndr) è dagli 8 ai 12 anni, e qui stiamo parlando della morte di due persone. Il responsabile non andrà un giorno in carcere, fino ad ora è rimasto ai domiciliari, che gli verranno prorogati per il processo di appello. Che messaggio si vuole mandare? L’impressione che arriva è che l’omicidio stradale non venga considerato un reato grave più di tanto”.

Questa è la battaglia che Danilo Tosi, accanto alla moglie e alle altre due figlie, sta portando avanti con l‘associazione, che porta il nome di Sonia. L’obiettivo è promuovere la sicurezza stradale, con un’attenzione particolare nel contrastare la guida in stato di ebbrezza e alle disattenzioni alla guida, oltre a fornire supporto ai familiari delle vittime. Per evitare che altri vivano il loro strazio, così come i genitori di Daniele. “L’attenzione nei confronti dell’associazione è tanta – dice Tosi -. Abbiamo già organizzato diverse iniziative e altre sono in programma”

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