“Abbiamo bisogno del coraggio di Tina Anselmi, esempio per i nostri ragazzi e tutti noi” fotogallery

“Persone autorevoli come Tina Anselmi non vanno solo ricordate, ma evocate per ricevere il suo coraggio e ricordarci che anche noi dobbiamo fare la nostra parte. I ragazzi hanno bisogno, più che di parole, di esempi concreti e Tina incarna valori altissimi, come il coraggio, la fermezza, la solidarietà, il senso del dovere e il rispetto delle istituzioni. Tutto questo ha rappresentato Tina Anselmi. E’ giusto che si sappia che queste persone sono realmente esistite”. Con grande calore Patrizia Calza, sindaco di Gragnano, spiega così le motivazioni della scelta di intitolare a Tina Anselmi, figura di spicco nella politica italiana, la prima donna a ricoprire l’incarico di ministro, le scuole elementari del paese.

Alla cerimonia hanno preso parte anche l’ex ministro Mariapia Garavaglia – l’annunciata Rosy Bindi si è collegata a distanza, impossibilitata a partecipare causa indisposizione – Claudia Ferrari in rappresentanza della Provincia, Paola Galvani, sindaco di Rottofreno, Roberta De Francesco, vice prefetto e capo di gabinetto della Prefettura di Piacenza, la preside Elena Camminati e la nipote di Tina Anselmi, Valentina Magrin.

Tina Anselmi cerimonia

Anselmi è stata una figura di spicco nella politica italiana, la prima donna a ricoprire l’incarico di ministro. Nata nel 1927, è stata una militante della Gioventù femminile di Azione Cattolica e staffetta partigiana. Dopo aver frequentato l’istituto magistrale ed essersi laureata alla Cattolica di Milano, divenne insegnante elementare. Si dedicò all’attività sindacale, in Cgil prima e in Cisl poi, dalla sua fondazione. Dal 1968 al 1992 Anselmi fu in parlamento, eletta nelle fila della Dc e, nel 1976 ministro del lavoro e poi ministro della sanità. Il suo impegno politico fu caratterizzato da una grande attenzione alle tematiche della famiglia e della donna, sempre all’insegna della laicità nonostante fosse profondamente credente.

“Tina Anselmi è stata una donna coraggiosa, granitica nella difesa dei suoi valori, cattolica ma profondamente laica, libera di pensiero, rispettosa delle istituzioni, refrattaria a ogni ordine di corrente di partito, tanto che i suoi colleghi l’avevano soprannominata Tina Vagante, il che me la rende molto simpatica – continua il sindaco Calza -. Nella targa che abbiamo posizionato di fianco all’ingresso della scuola abbiamo riportato una sua frase: “Capì allora che per cambiare il mondo bisogna esserci”,  legata al suo ingresso nella Resistenza. Nel 1944, quando era studentessa alle magistrali, fu obbligata ad assistere all’impiccagione di 30 partigiani vittime di rastrellamento. Tale fu l’indignazione – tra i catturati c’era anche il fratello di una sua compagna di classe – che capì che doveva fare la sua parte per cambiare il mondo. diventò così staffetta partigiana, con il nome di battaglia Gabriella, mutuato dall’arcangelo Gabriele.

La dirigente scolastica Camminati ha ringraziato “l’amministrazione comunale che ha deciso con passione e pazienza di perseguire in questo obiettivo. La scuola è il luogo dove ci si dedica alla formazione dei piccoli, questo gesto è prezioso. Ogni stagione ha deciso di intitolare i propri luoghi educativi. Con questa intitolazione cosa lasciamo ai nostri figli? I bambini hanno dimostrato di averlo capito. Tina Anselmi è stata la prima donna ministro della repubblica, è stata una combattente, sin da giovane ha capito che era una strada da percorrere. Da staffetta partigiana, si faceva chiamare Gabriella in onore dell’arcangelo Gabriele, voglio pensare che da oggi ci sia questo angelo sopra di voi, bambini, come augurio e benedizione”

Anche l’ex ministro Garavaglia si rivolge ai piccoli alunni. “Siete – ha detto – i più importanti della giornata di oggi. Spero che i vostri genitori sappiano chi sia Tina Anselmi. Quando sarete grandi e passerere di qui con la targa, direte “Io c’ero”. Imparate a fare politica oggi, oggi non ne siamo all’altezza e  vi diamo il nostro testimone”. Prende poi la parola Valentina Magrin, nipote di Tina Anselmi. “Spero che ciascuno di voi non dimentichi chi era e la sua storia”.

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