La Fondazione approva il Piano 2023: un milione e 800mila euro al welfare

Dopo la presentazione pubblica delle linee programmatiche avvenuta nei giorni scorsi, il Consiglio Generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano ha approvato ieri all’unanimità il Piano 2023 del Documento di Programmazione. Il Parlamentino dell’ente, riunito a Palazzo Rota Pisaroni, ha discusso nel dettaglio le indicazioni contenute nel Piano, condividendone sia la scelta di ripartizione delle risorse – che ancora più che in passato assegna un ruolo prevalente agli interventi in ambito welfare – sia la necessità di serrare le fila sull’analisi delle richieste di sostegno che arrivano dal territorio. Secondo i criteri definiti a livello nazionale dalla “Carta delle Fondazioni” – innovatività, efficienza, sostenibilità, capacità di canalizzare altre risorse, misurabilità degli obiettivi – saranno le Commissioni Consultive, in dialogo con il Consiglio di Amministrazione, a farsi carico di un’attenta valutazione preliminare delle domande pervenute.

LE RISORSE – All’attività istituzionale saranno riservati i già annunciati 4,5 milioni di euro, oltre ai contributi condivisi con terzi, superiori al milione di euro; altri 514mila euro saranno destinati al Fondo stabilizzazione erogazioni future. L’area “welfare” si segnala, dunque, come ambito prioritario: ad essa sarà attribuito il 40% delle risorse per le erogazioni, pari a un milione e 800mila euro. Educazione e Ricerca avranno complessivamente un milione e 530mila euro, corrispondenti al 34%; agli interventi per la cultura andrà il restante 26% delle risorse, un milione e 170mila euro. Le percentuali dei singoli settori rimangono invariate rispetto allo scorso anno. All’ambito welfare sarà destinata anche la quasi totalità dei fondi messi a disposizione dagli enti terzi: gli interventi per il Volontariato, gli Anziani, la Famiglia, rappresentano oggi ancora più che in passato una priorità. Il tema, contenuto nel Piano 2023 e condiviso unitariamente dagli organi della Fondazione anche durante la seduta di ieri sera, è la necessità di dare risposta in via prioritaria ai bisogni resi inderogabili dall’attuale scenario economico e sociale, che renderanno ancora più numerose le richieste di intervento, imponendo scelte adeguate.

LINEE OPERATIVE – Più in generale, la linea operativa che segnerà l’attività istituzionale è legata alla necessità di focalizzarsi su interventi innovativi. Agli stakeholder si chiede di definire progetti che realmente rispondano a un bisogno, verificando la capacità di protrarli nel tempo e di sviluppare partnership e sinergie con le realtà locali. Si tratta, del resto, dello stesso principio applicato nella definizione dei bandi, avviati dalla Fondazione per la prima volta nel 2022: occorre canalizzare le forze per avere risultati importanti, in termini di impatto positivo sul territorio.

UN PERCORSO CONDIVISO – Commentando l’esito della votazione, il presidente Roberto Reggi anticipa già il lavoro dei mesi a venire: “Ringrazio tutti i consiglieri per lo spirito unitario con cui hanno condiviso le linee adottate e per l’impegno preso nel portarle avanti. La crisi economico-sociale in atto – prosegue – purtroppo non si risolverà a breve, perciò contiamo di avviare in primavera una seria di consultazioni per coinvolgere tutta la comunità, al fine di rendere il prossimo Documento Pluriennale 2024-2026 ancora più coerente ai bisogni emergenti e capace di generare risposte efficienti e condivise”.

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