I sindaci dell’Alta Valtrebbia “Criticità nella raccolta dei rifiuti, probabile danno all’ambiente”

“Troppe criticità nella gestione dei rifiuti in alta Valtrebbia, il nuovo sistema si profila come un probabile danno all’ambiente“. I sindaci scrivono a Atersir dopo l’affidamento della gara del servizio per i prossimi 15 anni a Iren Ambiente. La nota, firmata dai primi cittadini Federico Beccia (Ottone), Pietro Rebolini (Zerba) e il commissario straordinario di Cerignale e Cortebrugnatella Luigi Swich, è stata inviata anche al presidente della Regione Stefano Bonaccini e al presidente di Arera, e pone diverse obezioni rispetto al nuovo contratto di concessione del servizio rifiuti urbani.

Tra queste figura la raccolta porta a porta. In considerazione della vocazione turistica della vallata, viene osservato che “Lasciare i rifiuti sulla porta di casa, soprattutto nella stagione estiva quando si registra il picco della temperatura esterna e delle presenze, è non solo poco decoroso ma anche poco o per nulla igienico”. “Questo nuovo sistema di raccolta, lungi dall’essere un miglioramento, si profila come un probabile danno all’ambiente” – viene sottolineato, motivando l’osservazione con i tempi del servizio: la “raccolta del residuo avverrà con una frequenza di svuotamento bisettimanale nel periodo di maggior affluenza turistica e settimanale il resto dell’anno, l’organico con una frequenza di svuotamento bisettimanale, la carta ed il cartone con una frequenza di svuotamento quindicinale, mentre verrà meno la raccolta del vegetale in territori totalmente boscati”. Allo stato attuale, per quanto riguarda i Comuni di Cerignale e di Corte Brugnatella la raccolta viene effettuata invece quotidianamente. Nel Comune di Ottone, che comprende 32 frazioni dislocate su tre vallate collegate con 127 Km di strade comunali, invece potrebbe essere difficoltoso per i mezzi raggiungere le singole abitazioni dei residenti. Per Zerba invece viene fatto presente come l’esposizione all’esterno dei rifiuti potrebbe attirare animali selvatici. Viene inoltre prospettato anche il timore che l’installazione di isole informatizzate per il conferimento delle principali frazioni di rifiuto oltre ad essere di difficile realizzazione, per la mancamza di spazi adatti, possa non essere funzionale vista l’elevata presenza di turisti che potrebbero, invece, finire per abbandonare la spazzatura in giro, con un prospettato rischio per l’ambiente.

Altro tema posto è quello economico: l’esternalizzazione del servizio di raccolta comporterebbe il venire meno di una voce di bilancio dei quattro Comuni, con il rischio concreto di dover licenziare il personale – o ridurne significativamente il monte ore – attualmente impegnato in questa e altre attività, come ad esempio (nel caso di Ottone) di sgombero neve e spargimento sale, oltre a sfalcio del verde, manutenzioni, così come scuolabus, pulizia e gestione cimiteri (ad esempio per il Comune di Cerignale). “Il venir meno dell’entrata – conclude la lettera dei sindaci – significa non solo il licenziamento degli operai, ma anche l’impossibilità di fronteggiare le attività sopra elencate, ovvero la paralisi dei Comuni”.

ECCO LE OSSERVAZIONI CRITICHE DEI COMUNI 

RACCOLTA PORTA A PORTA – L’Alta Val Trebbia è, come noto, un territorio a vocazione turistica celebre in tutto  il mondo. Lasciare i rifiuti sulla porta di casa, soprattutto nella stagione estiva quando si  registra il picco della temperatura esterna e delle presenze, è non solo poco decoroso ma  anche poco o per nulla igienico. Secondo quanto riferito durante l’incontro, infatti, la  raccolta del residuo avverrà con una frequenza di svuotamento bisettimanale nel periodo  di maggior affluenza turistica e settimanale il resto dell’anno, l’organico con una  frequenza di svuotamento bisettimanale, la carta ed il cartone con una frequenza di  svuotamento quindicinale, mentre verrà meno la raccolta del vegetale in territori  totalmente boscati. 

Ciò a fronte della raccolta che attualmente, per quanto riguarda i Comuni di  Cerignale e di Corte Brugnatella, è effettuata quotidianamente. Inoltre è all’uopo prevista  l’installazione di isole informatizzate per la raccolta delle principali frazioni di rifiuto, ciò  che non tiene conto – a tacer d’altro – che il territorio interamente montano non  dispone di spazi sufficienti a tale scopo. Il Comune di Ottone ha un territorio che comprende 32 frazioni dislocate su tre  vallate collegate con 127 Km di strade comunali e costituite da agglomerati di case  raggiungibili per lo più a piedi: nessun mezzo di trasporto potrebbe raggiungere le porte  delle abitazioni per almeno il 60% delle frazioni e anche del Capoluogo. 

Per quanto concerne il Comune di Zerba, il sistema di raccolta porta a porta è  idoneo a creare notevoli problemi di sporcizia sia a causa dei numerosi animali selvatici  che vivono vicino alle abitazioni e che dissemineranno ovunque i rifiuti sia perché gli  utenti sono in maggioranza proprietari di seconde case ed è facile immaginare che la  domenica sera, prima del rientro, lascino i rifiuti davanti alla porta dove resteranno fino  al giorno previsto di raccolta. Raccolta che, oltretutto, non potrà essere effettuata con  autocarri date le ridottissime dimensioni delle strade interne. Inoltre nelle schede di  presentazione si rilevano alcune inesattezze: le campane della carta non sono 3 ma 10, le  campane della plastica non sono 5 (il Comune di Zerba non effettua raccolta plastica), i  cestini non sono 3 ma molti di più e così via. Inoltre viene prevista 1 campana ogni 50  abitanti (quindi 2 in totale) senza tenere conto che la raccolta concerne necessariamente  tutti gli utenti e non solo i 70 residenti. Né si considera la distanza chilometrica tra una  frazione e l’altra (fino a 30 km): in buona sostanza la previsione di due sole campane per  tutto il territorio comunale appare totalmente inadeguata così come non si tiene conto  del gelo e della neve che d’inverno potrebbero facilmente bloccare il funzionamento  delle isole informatizzate, costringendo a depositare i rifiuti a terra. I turisti, non  disponendo delle tessere informatizzate né dei cassonetti stradali una volta rimossi a  causa del nuovo servizio, abbandoneranno i rifiuti ovunque. Lo stesso dicasi per il Comune di Ottone.  Pertanto questo nuovo sistema di raccolta, lungi dall’essere un miglioramento, si  profila come un probabile danno all’ambiente.

CENTRO RACCOLTA RIFIUTI – Durante l’incontro di che trattasi è stato affermato dai rappresentanti Iren che i  centri di raccolta di Corte Brugnatella e di Cerignale sarebbero difformi dalle  prescrizioni poste dal D.M. 8 aprile 2008. In particolare, gli interventi che dovrebbero  essere attuati per soddisfare i requisiti tecnico-gestionali di cui all’allegato I del suddetto  decreto ministeriale richiederebbero l’attivazione di una procedura di gara per  l’affidamento di appalti i cui costi non solo non sono previsti a bilancio ma anche  risultano insostenibili nel breve e medio periodo da parte dei due Comuni. Lo stesso dicasi per i Comuni di Zerba e di Ottone.

PROVENTI TA.RI.Attualmente i proventi della tassa sui rifiuti, con la quale vengono finanziati i costi  relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti effettuato dai due Comuni di  Cerignale e di Corte Brugnatella, costituiscono la voce di bilancio necessaria a  corrispondere in percentuale la retribuzione degli operai addetti alla raccolta rifiuti e  degli impiegati amministrativi che si occupano della bollettazione e riscossione del  tributo.  L’esternalizzazione del servizio comporterebbe il venir meno dei relativi introiti.  Tuttavia, rimarrebbero a carico del Comune i costi fissi che riguardano sostanzialmente  il costo del personale impiegato per il servizio di raccolta dei rifiuti e per il servizio  bollettazione e riscossione i quali, a tutt’oggi, sono quantificabili approssimativamente  nella percentuale del 48% circa delle entrate TA.RI. per entrambi i Comuni.  

Risulta invero impossibile per questi due piccoli Comuni (Cerignale: 118 abitanti e  entrate correnti anno 2021 euro 297.459,66; Corte Brugnatella: 522 abitanti e entrate correnti anno 2021 euro 747.208,37) allocare il personale su diversi capitoli di spesa in  quanto gli altri servizi svolti attualmente da questi enti non generano alcun introito e il  bilancio, caratterizzandosi per la rigidità dovuta all’esiguità dei trasferimenti in parte  corrente dal Ministero e alla esiguità degli introiti tributari per mancanza di popolazione,  non permette di far fronte a tali costi sopra descritti. 

In particolare, il Comune di Corte Brugnatella sarebbe costretto, suo malgrado, al licenziamento di almeno un dipendente che attualmente svolge a tempo pieno il servizio di raccolta rifiuti e pulizia urbana, mentre il Comune di Cerignale dovrebbe ridurre il  monte ore settimanale dell’unico operaio dalle attuali 36 a sole 12 ore settimanali con  una riduzione di ben due terzi. Va da sé che la riduzione di personale avrebbe gravi ripercussioni sull’efficacia degli  altri servizi svolti attualmente dal personale dipendente quali: servizio scuolabus, sgombero neve e spargimento sale, sfalcio verde, pulizia e gestione cimiteri, e manutenzioni varie di impianti e strutture comunali.  Inoltre per il Comune di Corte Brugnatella sono in essere contratti di mutuo  stipulati in anni precedenti per l’acquisto degli automezzi impiegati sul servizio rifiuti  con una quota di rimborso annuo che ammonta a circa 7.000 tra quota capitale e interessi nonché è attualmente in corso un contratto di affitto della discarica con quota  annuale pari ad euro 1.579,00. 

Lo stesso valga per il Comune di Zerba (70 abitanti e entrate correnti 2021 euro  134.350,69), che ha un solo operaio a tempo pieno e indeterminato il quale effettua  anche tutti gli altri servizi indispensabili alla collettività nella piena conoscenza del  territorio e pertanto garantendo il massimo rispetto dell’ambiente, essendo impensabile  la frequenza prospettata di un solo giorno alla settimana o addirittura ogni 15 giorni.  Anche i due operai del Comune di Ottone, oltre alla raccolta e gestione dei rifiuti  che solo in alcuni periodi dell’anno, in virtù della elevata presenza turistica (fino a 5.000  unità), è preponderante, effettuano altresì servizio di sgombero neve, spargimento sale e  pulizie strade comunali (ben 127 km), sfalcio verde, manutenzioni varie a immobili e  impianti comunali nonché spazzamento strade e sono retribuiti con una buona parte dei  proventi TA.RI. in quanto i punti di raccolta rifiuti sono numerosi e sparsi su un  territorio molto vasto e prevedono l’utilizzo di 2 compattatori ed un camion con gru per  ritiro e riconsegna campane per plastica, vetro e carta. Pertanto il venir meno di un  introito così importante (€ 116.000) comporterebbe il licenziamento di un operaio. Di più, il venire meno dell’entrata significa non solo il licenziamento degli operai,  ma anche l’impossibilità di fronteggiare le attività sopra elencate ovvero la paralisi dei  Comuni.

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