Il Natale ortodosso celebrato dalla comunità macedone in S. Bartolomeo foto

Nella chiesa di San Bartolomeo la comunità macedone festeggia il Natale Ortodosso – “Hristos se rodi”, “Cristo è nato”. E’ questo il saluto che i fedeli ortodossi si scambiano il giorno del “Bozik”, la Natività che secondo il calendario giuliano in uso in alcuni paesi dell’Europa Orientale cade il 7 gennaio, con 13 giorni di scarto rispetto a quello gregoriano, in uso in occidente e che fissa la Natività al 25 dicembre. I canti risuonano forti dentro e fuori la chiesa di San Bartolomeo, la parrocchia ortodossa-macedone di Piacenza. I diaconi si sono riuniti, dalle 8, per le preghiere preliminari al Bozik. Intanto, alla spicciolata, arrivano i fedeli. Kliment Mishanj guida la liturgia che dura tre ore. L’orario è “flessibile”. Ovvero si comincia alle 9:30 ma anche se arrivi alle 10 va bene lo stesso. Davanti alla Chiesa di San Bartolomeo, una delegazione accoglie i rappresentanti istituzionali invitati a partecipare e che rimangono piacevolmente sorpresi dalla massiccia partecipazione di credenti. Alle 10:30, infatti, la chiesa è piena, non entra più un’acciuga. Le mamme in preghiera faticano a contenere i piccoli che scivolano e si confondono fra le gambe dei credenti.

La comunità macedone è composta da lavoratori emigrati negli anni ’90 che, nel tempo, hanno costruito famiglie. I loro figli sono nati e cresciuti a Piacenza. Con oltre 3mila residenti rappresentano la quarta comunità di origine straniera più numerosa della città. Nel 2020 hanno trovato casa in San Bartolomeo, oggi epicentro della vita spirituale e comunitaria dei Macedoni di Piacenza. Mentre i cori si alzano e il fervore spirituale aumenta, incrociamo il consigliere Stefano Cugini. Arrivato da solo in chiesa prima degli altri invitati, Stefano Cugini assiste alla Santa Messa in piedi fra i fedeli. “Sono curioso di osservare la cerimonia nella sua interezza”. Alle 11 arrivano il Vescovo Monsignor Adriano Cevolotto, la presidente della Provincia Monica Patelli, le assessore comunali Serena Groppelli e Nicoletta Corvi e il consigliere comunale Stefano Perrucci. Quando prendono la parola ci sono almeno 200 fedeli ad ascoltarli.

“Auguro alla comunità macedone – ha dichiarato il Vescovo – un anno di serenità e di pace, non solo nel mondo ma nei nostri cuori, nelle nostre famiglie e fra i nostri cari”. “E’ la prima volta che visito la parrocchia macedone – ha invece affermato la presidente Patelli – una comunità di gran lavoratori non solo a Piacenza ma anche in Provincia. Sono sorpresa e affascinata dal livello di partecipazione, ci sono tante famiglie e bambini in chiesa”. “Si respira un clima di comunità unico, è emozionante scoprire la ricchezza delle vostre tradizioni ed è un orgoglio, per me, rappresentare il Comune di Piacenza in questa occasione”, ha sottolineato Serena Groppelli, assessora con la delega alle relazioni con le comunità religiose. Infine è intervenuto il consigliere comunale Stefano Cugini: “Da laico invidio il vostro trasporto, ci offrite un momento di condivisione prezioso. Le differenze ci fanno crescere come comunità piacentina”.

La funzione religiosa si è conclusa alle 12. “Il Bozik rompe anche il digiuno che gli ortodossi compiono per celebrare l’Avvento. Per 40 giorni evitiamo di mangiare la carne e i suoi derivati”, spiega il parroco di San Bartolomeo, Kliment Mishanj. Per condividere le tradizioni ortodosse, Ace Pojrazov, referente della comunità macedone e organizzatore della giornata di festa, ha invitato gli ospiti ad accomodarsi nel centro parrocchiale adiacente dove era stato predisposto un ricco buffet a base di specialità natalizie balcaniche preparate dalle stesse famiglie macedoni. Lauto il banchetto che proponeva “Cevapcic” – le salsicce di agnello speziate-, “Sarma” – gli involtini di verza ripieni di riso e carne -, diversi varianti di insalata russa, e la Rakia – la grappa macedone. “E’ un onore per noi aprire le porte della nostra chiesa a tutta a cittadinanza in occasione di ricorrenze così importanti per la nostra gente. La comunità macedone lavora per una società interculturale, inclusiva e plurale”, ha dichiarato Ace Pojrazov. (nota stampa)

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