“I conti del Comune non tornano, aumenteremo l’Irpef al livello di Cremona e Parma”

L’annuncio del sindaco Katia Tarasconi arriva con un video su Instagram che non gira troppo intorno al problema: “Nelle prossime settimane sentirete parlare parecchio del bilancio del Comune di Piacenza, al momento i conti non tornano, abbiamo fatto una ricognizione sui possibili tagli, ma la soluzione anche se non è simpatica preferisco dirla mettendoci la faccia: nelle prossime settimane dovremo aumentare l’addizionale Irpef, allineandoci a quella delle città a noi vicine Cremona e Parma”.

E’ più o meno questa la sintesi del messaggio postato sabato sera dal sindaco (visibile integralmente sotto) che tira le fila di una discussione che l’amministrazione aveva iniziato subito dopo il proprio insediamento a Palazzo Mercanti: come tenere in ordine i conti del Comune. “Per coprire le spese non ci sono sufficienti entrate – afferma Tarasconi -, non a cuor leggero abbiamo iniziato a studiare i numeri. Abbiamo prima fatto una ricognizione su cosa tagliare anche se non è sufficiente, abbiamo valutato se tagliare progetti futuri per la città come il Pnrr, così come non si può intervenire sulle bollette dell’illuminazione pubblica e il riscaldamento per scuole e case di riposo”.

“La decisione allora è se tagliare (i servizi, ndr) oppure aumentare le aliquote – ha specificato -. Abbiamo compiuto una ricognizione sulle aliquote delle città capoluogo della Regione e abbiamo visto che Piacenza ha l’addizionale comunale Irpef più bassa, ma non solo. Lo è anche rispetto a Cremona, Lodi e Pavia. Vediamo cosa fanno le due città citate spesso come esempi, Cremona e Parma, che hanno un’aliquota flat (unica, ndr) di 0,80 per cento, per chi ha un reddito sopra i 12mila euro. A Piacenza ad oggi fino a 11mila non si paga, da 11mila a 15mila si paga lo 0,42, da 15mila e 28mila 0,52, tra 28mila e 50mila lo 0,68, oltre il 50mila lo 0,80. La scelta è sul futuro e di come vogliamo improntare l’azione di questo comune e non rinunciare ai progetti senza tagliare ai servizi”.

“Cosa significa portare l’aliquota Irpef a Piacenza come a Parma e a Cremona? Abbiamo fatto simulazioni prendendo un reddito da 14,00 euro netti al mese, a cui chiederemo un maggiore contributo di circa 19 centesimi al giorno, circa 5 euro al mese, poco più di 60 euro all’anno. Sono molti? No, non sono moltissimi, è comunque antipatico chiedere un aumento, ma è necessario perchè i conti non tornano”.  Conclude così il sindaco: “Ci tenevo a questa spiegazione perchè voglio essere io a metterci la faccia, è necessario essere trasparenti e spiegare”.

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