Oltre mille studenti coinvolti nel festival “L’Ora di Cinema”, a Xnl dal 17 al 21 aprile

Svelato il programma della seconda edizione del Festival di cinema per la scuola “L’Ora di Cinema”, che si svolgerà a Palazzo Xnl a Piacenza da lunedì 17 a venerdì 21 aprile e coinvolgerà circa mille studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado piacentine. Agli alunni più “giovani”, quelli della scuola primaria e dell’infanzia, sarà dedicata una seconda parte nel mese di maggio.

“L’intento – ha spiegato la direttrice artistica della Fondazione Fare Cinema Paola Pedrazzini in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – è stimolare la sensibilità e le competenze dei ragazzi sul tema audiovisivo, mettendo insieme le istanze artistico-culturali e didattico-formative. È importantissimo per noi – aggiunge – aprirci al dialogo con la città: per questo motivo, al Festival che avrà luogo a Bottega Xnl si affiancheranno i laboratori rivolti agli studenti si svolgeranno nelle diverse scuole. L’adesione è stata forte, abbiamo riscontrato un entusiasmo vivo e una partecipazione attiva da parte delle istituzioni scolastiche”. Gli studenti hanno accesso gratuitamente alle lezioni con illustri maestri del cinema italiano e alle proiezioni dei film grazie al bando ministeriale “Il cinema e l’Audiovisivo a scuola – Progetti di rilevanza territoriale” nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura e Ministero dell’Istruzione e del Merito, che permette di sostenere le attività. Hanno aderito a “L’Ora di Cinema” le scuole secondarie di primo grado “Faustini-Frank-Nicolini” e “Italo Calvino”, i licei “Lorenzo Respighi” e “Melchiorre Gioia”, gli istituti “Tramello-Cassinari” e “Enrico Mattei” e il Conservatorio di musica “Giuseppe Nicolini”.

conferenza stampa l'ora di cinema xnl pedrazzini magnelli
Paola Pedrazzini

“Il linguaggio cinematografico ha il grande potere di affrontare e approfondire i temi importanti della nostra contemporaneità”, ha sottolineato il vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Mario Magnelli. “Alcuni protagonisti del cinema italiano – ha aggiunto – incontreranno gli studenti piacentini, trattando di assoluta rilevanza. Siamo felici che questa cosa possa avvenire”. Presenti alla conferenza stampa anche alcuni dirigenti delle scuole coinvolte nel progetto. Cristina Capra ha ricordato la grande tradizione di sensibilizzazione del Liceo Gioia verso il linguaggio cinematografico. “Il segreto del successo di questa iniziativa è la coprogettazione: le scuole sono state chiamate al ‘momento zero’ per scrivere insieme il progetto. Un altro aspetto riguarda il livello dei film, che sono tutti d’autore hanno tanto da dire ai nostri ragazzi: oltre ad arricchirli da un punto di vista cinematografico, permettono loro di leggere la realtà con un occhio critico diverso”.

conferenza stampa l'ora di cinema xnl pedrazzini magnelli

Elisabetta Ghiretti, dirigente del Liceo Respighi, auspica che “il linguaggio del cinema diventi parte strutturante del curricolo scolastico” e riconosce a Fondazione Fare Cinema il “coraggio delle scelte”: “In tutti i film proposti – ha commentato – c’è una riflessione profonda: un aiuto ai ragazzi per entrare nella realtà in modo maturo attraverso la complessità dei linguaggi”. Un’opportunità che il Liceo Cassinari, che ha nel piano di offerta formativa l’indirizzo audiovisivo-multimediale, non poteva farsi scappare. “Abbiamo aderito immediatamente – ha dichiarato la dirigente Sabrina Mantini – perché siamo convinti che gli studenti potranno approfondire, con esperti preparati, argomenti di diverso genere, oltre a lavorare sulla questione del cinema contemporaneo. Speriamo che quest’iniziativa si ripeterà in futuro perché consente ai ragazzi di comprendere le dinamiche nuove delle forme di comunicazione”. La scuola media “Calvino” propone da diversi anni un laboratorio di cinema. “I ragazzi – ha evidenziato il vicepreside Franco Valuto Sciara – si divertono durante l’anno a costruire un piccolo corto. È importante, in questo, anche l’aspetto emozionale che contribuisce alla crescita personale e comportamentale dei ragazzi”. Riccardo Dapelo, referente del progetto per il Conservatorio “Nicolini”, ha rilevato come il Conservatorio, da quando è stato equiparato all’università, abbia perso la dimensione della ‘bottega’. “L’apprendimento, però, deve avvenire a stretto contatto con i maestri, andando fisicamente ‘a bottega’. Questo il motivo per cui abbiamo accettato subito la proposta. I nostri studenti – ha aggiunto – sono affamati di poter uscire e applicare la musica ad altri contesti. Stiamo valutando l’idea di istituire un master in ‘Musica da film’. I primi feedback sono stati ottimi.

conferenza stampa l'ora di cinema xnl pedrazzini magnelli

L’ORA DI CINEMA è un progetto realizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, promosso da Ministero della Cultura e Ministero dell’Istruzione e del Merito (Bando ministeriale “Il cinema e l’Audiovisivo a scuola – Progetti di rilevanza territoriale”) – “L’Ora di Cinema” si rivolge all’universo della scuola, coniugando istanze didattiche, formative, artistiche e culturali attraverso un’offerta articolata che comprende festival e percorsi laboratoriali progettati per stimolare e strutturare conoscenze e sensibilità in materia di audiovisivo. Il progetto coinvolge le scuole di ogni ordine e grado (da quelle dell’infanzia alle secondarie) diversificandosi e caratterizzandosi con approcci specificamente declinati a seconda dell’età dei partecipanti. Per le scuole secondarie la formula del festival è concepita come un progressivo affrancamento dal modello di cinema per ragazzi in vista di un approdo più maturo, ampio e trasversale.

Proiezioni, dibattiti e incontri con gli autori pensati per consentire il necessario allargamento di campo, in tutti i sensi, prevalente anche nei percorsi laboratoriali nel corso dei quali sono affrontate questioni relative alla critica cinematografica e all’interpretazione del testo filmico in relazione ad altre forme d’arte. La formazione come perno di un’esperienza unica per conoscere l’universo cinematografico dall’interno grazie alla testimonianza di grandi autori, senza dimenticare, nella lettura di testi filmici modulari, la riflessione e l’approfondimento su tematiche fondanti (come il rapporto con la dimensione del “sacro”, la costruzione della propria identità, il concetto di giustizia…) che offre a docenti e studenti i mezzi e le occasioni strutturate per saldare la cultura cinematografica portata in dote da registi, docenti universitari o critici cinematografici, ai valori di un mondo altrettanto complesso e in continua evoluzione. Lo spirito innovativo del progetto coincide con l’idea stessa di “reale” che fa quotidianamente i conti con l’audiovisivo. I giovani apprenderanno a gestire e recepire in misura responsabile e critica i principi delle immagini in movimento per meglio orientarsi e operare nel mondo contemporaneo segnato dalle pratiche discorsive dello schermo. (Paola Pedrazzini, direttrice di Fondazione Fare Cinema e Bottega XNL)

IL FESTIVAL – Il programma si apre lunedì 17 aprile con la proiezione di Ariaferma di Leonardo Di Costanzo, film rivelazione della Mostra del Cinema di Venezia nel 2021, con Toni Servillo e Silvio Orlando. Al termine della pellicola seguirà l’incontro con Leonardo Di Costanzo moderato dalla critica cinematografica Paola Piacenza, sul tema “Cinema e carcere”. Martedì 18 aprile i ragazzi si confronteranno con L’ombra del giorno, ultimo film di Giuseppe Piccioni con Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli, una storia d’amore sullo sfondo delle leggi razziali e del secondo conflitto mondiale: al termine della proiezione, Piccioni discuterà con Enrico Magrelli di “Cinema e guerra”. Mercoledì 19 aprile è invece il momento di Giorgio Diritti e del suo Volevo nascondermi, la storia tormentata ed emozionante del pittore naif Antonio Ligabue, interpretato da Elio Germano; a moderare l’esclusivo incontro sul tema “Cinema e identità” con Giorgio Diritti sarà ancora una volta Enrico Magrelli. “Cinema e sacro” è invece il tema dell’appuntamento di giovedì 20 aprile con la proiezione di Chiara, il film scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli sulla Santa d’Assisi. A guidare l’incontro un interlocutore d’eccellenza, monsignor Dario Viganò – critico cinematografico e teorico della comunicazione, per anni Presidente della Commissione Nazionale Valutazione Film della CEI e autore di numerosi studi dedicati all’analisi del rapporto tra i media e il mondo cattolico. Venerdì 21 aprile chiude la programmazione de L’Ora di Cinema Esterno notte (i primi due episodi), il capolavoro di Marco Bellocchio su uno dei fatti di cronaca che hanno segnato il Novecento italiano, il sequestro Moro. A dialogare con gli studenti e Bellocchio al termine della proiezione sarà Paola Piacenza.

laboratorio musica e cinema xnl

I PERCORSI LABORATORIALI – Dall’altro lato, i percorsi laboratoriali (realizzati negli ultimi mesi nelle scuole partner e co-progettati con i docenti di riferimento Luisa Scuri, Aldo Acerbi, Antonio Romano, Riccardo Dapelo): al Liceo Gioia il critico cinematografico Anton Giulio Mancino ha curato focus laboratoriali dedicati al cinema di Stanley Kubrick (sia sulla specificità della grammatica del grande Maestro del cinema, sia sui legami del suo cinema con le altre arti). Al Liceo Respighi, Mancino e il docente del DAMS di Bologna e giornalista Piero Di Domenico hanno discusso di tecnica, grammatica e sintassi del linguaggio cinematografico, proponendo agli studenti un’idea di cinema culturale e tecnica che guardi al mondo, lo interpelli in chiave intellettuale e non ne riproduca meccanicamente le opzioni offerte dai dispositivi. Gli studenti del Tramello-Cassinari, indirizzo audiovisivo e multimediale, hanno dialogato con Pietro Di Domenico e la giornalista e critica cinematografica Paola Casella sui maestri del cinema italiano contemporaneo, analizzando le opere della filmografia di alcuni autori contemporanei come Mario Martone, Susanna Nicchiarelli, Matteo Garrone e Luca Guadagnino, costruendo connessioni tra la visione del mondo in esse espresse e la complementare visione del cinema. Infine, gli studenti del Conservatorio Nicolini (ente partner del progetto) hanno preso parte a una masterclass con Roberto Calabretto, docente dell’Università degli Studi di Udine, musicologo, tra i maggiori esperti contemporanei di musica per film, sul tema della composizione di musica per immagini.

PROGRAMMA DEL FESTIVAL

17 aprile, ore 9
“Cinema e carcere” | ARIAFERMA di Leonardo Di Costanzo
Al termine, incontro col regista moderato dalla critica cinematografica Paola Piacenza

18 aprile, ore 9
“Cinema e guerra” | L’OMBRA DEL GIORNO di Giuseppe Piccioni
Al termine, incontro col regista moderato dal critico cinematografico Enrico Magrelli

19 aprile, ore 9
“Cinema e identità” | VOLEVO NASCONDERMI di Giorgio Diritti
Al termine, incontro col regista moderato dal critico cinematografico Enrico Magrelli

20 aprile, ore 9
“Cinema e sacro” | CHIARA di Susanna Nicchiarelli
Al termine, incontro con lo studioso di cinema monsignor Dario Viganò e il critico cinematografico Anton Giulio Mancino

21 aprile, ore 9
“Cinema e storia” | ESTERNO NOTTE 1 di Marco Bellocchio
Al termine, incontro col regista moderato dalla critica cinematografica Paola Piacenza

PERCORSI LABORATORIALI PER LA SCUOLA SECONDARIA

Stanley Kubrick e la trasparenza del linguaggio cinematografico
a cura di Anton Giulio Mancino
co-progettato col Liceo Melchiorre Gioia

Questo percorso prevede una ricognizione sistematica sui fondamenti e la specificità del discorso filmico, non in astratto, ma affidata alle scelte concrete effettuate nella filmografia di Stanley Kubrick. L’analisi di specifiche sequenze di capolavori kubrickiani, da Orizzonti di Gloria a Barry Lyndon e Full Metal Jacket, da Lolita ad Arancia meccanica ed Eyes Wide Shut, da Il dottor Stranamore a 2001: Odissea nello spazio e Shining offrirà l’occasione per comprendere (si sarebbe detto una volta “alla moviola”), alcune questioni di fondo che rendono il linguaggio intermediale delle immagini in movimento autonomo e indipendente dagli altri (da cui pure prende le mosse). La scelta dei campi e dei piani, le soluzioni di montaggio, le grandi tematiche (dalla guerra alla natura umana, dalla rappresentazione della violenza a quella del sesso sullo schermo o del rapporto tra scrittura letteraria e audiovisiva) trovano infatti nel patrimonio kubrickiano una fonte inesauribile di risposte a domande di base e a problemi pratici, espressivi ed estetici.

Stanley Kubrick, il cinema e le arti
a cura di Anton Giulio Mancino
co-progettato col Liceo Melchiorre Gioia

Questo percorso, fondato sul repertorio filmografico di Stanley Kubrick, punta a evidenziare una grande risorsa, quasi enciclopedica che non solo dà conto dei fondamenti e della specificità del discorso filmico, ma lo pone in una relazione costante con le arti, (dalla letteratura a quelle figurative e alla musica). La scelta di Kubrick nei suoi capolavori presuppone un dialogo continuo con la pittura, la musica e soprattutto i testi letterari principalmente di area anglofona. Basti pensare che la quasi totalità dei suoi film prende le mosse da opere prontamente non adattate bensì “disadattate”, affinché la copia non conforme dia conto della perfetta originalità del progetto audiovisivo. Il concetto di “originalità” nell’opera completa di Kubrick è un laboratorio aperto dove si è sperimentata in continuazione l’originalità filmica, a confronto con tutte le forme d’arte precedenti esplicitamente chiamate in causa. Questa originalità è declinata nella doppia accezione di richiamo a un’origine e di costruzione ex novo di un’origine. Ciò consente a questi film, debitamente analizzati anche scena per scena, di spiegare nel concreto, attraverso scrittori inglesi o americani (quali i contemporanei Anthony Burgess e Stephen King o il romanziere ottocentesco William Makepeace Thackeray), come il cinema dialoghi con la letteratura e i suoi generi; o con la musica (contemporanea o classica), essendo le colonne sonore preferibilmente ricavate da composizioni preesistenti; o infine con la pittura che funge da modello delle inquadrature o da elemento attivo della trama.

Il cinema: tecnica, grammatica e sintassi
a cura di Anton Giulio Mancino e Piero Di Domenico
co-progettato col Liceo Lorenzo Respighi

La distinzione convenzionale tra teoria e pratica o tra tecnica e critica del cinema diventa obsoleta quando si prova a considerare l’analisi critica di un testo filmico non come un concentrato di giudizi in libertà ma come un vincolato studio analitico delle forme coerenti con i contenuti. Ciò accade nello stesso tempo quando si affronta nel concreto, al computer che ha sostituito la tradizionale moviola, o con supporti digitali che hanno obliterato quelli analogici, la questione della tecnica, che fornisce una sintassi alla grammatica di base dei campi e dei piani, fissi o in movimento. Se cioè il fare cinema materialmente significa interrogarsi sul senso, l’estetica e lo stile, e se studiarne i principi significa contestualmente prepararsi a fare scelte artistiche coerenti, ecco che la linea di demarcazione tra un approccio e l’altro non sussiste più. Il presente percorso, riservato a studenti di liceo scientifico, ha dunque come obiettivo quello di offrire un’idea di cinema culturale e tecnica che guardi al mondo, lo interpelli in chiave intellettuale e non ne riproduca meccanicamente le opzioni offerte dai dispositivi.

I maestri del cinema italiano contemporaneo
a cura di Piero Di Domenico e Paola Casella
co-progettato con l’Istituto Tramello-Cassinari

Questo percorso, riservato al Liceo artistico, prevede un approfondimento preliminare su alcune figure chiave del cinema italiano a cura di storici e critici di cinema. Lo scopo è di sviluppare con gli studenti un ritratto declinato su più aspetti concomitanti che rendono l’opera dell’autore preso in esame un cantiere di idee, temi e scelte stilistiche. Saranno forniti strumenti critici per conoscere le opere salienti della filmografia di alcuni autori contemporanei, quali Mario Martone, Susanna Nicchiarelli, Matteo Garrone e Luca Guadagnino, e stabilito un conguaglio continuo tra la visione del mondo in esse espresse e la complementare visione del cinema. Saranno inoltre presi in esame correnti e autori italiani che si muovono tra cinema e arte contemporanea in una chiave multimediale o transmediale. Forma e contenuto, problematiche espressive e concettuali o scelte individuali dentro specifici modi di produzione in cui vanno a inserirsi saranno al centro di lezioni anche eventualmente integrate dalla visione e discussione di scene di film selezionate a scopo antologico.

Cinema e musica
a cura di Roberto Calabretto
co-progettato col Conservatorio di musica Giuseppe Nicolini

Una masterclass dedicata agli studenti di musica applicata all’immagine del Conservatorio Nicolini sul tema della composizione di colonne sonore, di “musica da film”. Non esiste un genere “musica da film”, ha affermato Nicola Piovani. Ogni pellicola ha, infatti, uno specifico universo sonoro ed è impensabile tentare di descrivere sistematicamente un linguaggio che per sua vocazione è destinato a essere transeunte, se non effimero. Un regista e il suo compositore possono mescolare svariati generi e suggestioni, creando paesaggi sonori in cui il sinfonismo di stampo ottocentesco tende la mano alle atmosfere della musica da camera del XX secolo e dove la musica elettronica si alterna a pagine del repertorio classico, in un gioco di rimandi, citazioni e parodie. Dopo la masterclass gli studenti hanno preso parte all’incontro con il compositore Pino Donaggio.

I MAESTRI

Anton Giulio Mancino (Bari, 1968), critico cinematografico, saggista, docente di cinema all’Università di Macerata. È autore di numerose voci dell’Enciclopedia del Cinema (Treccani), a cura di Enzo Siciliano, del Dizionario dei registi del cinema mondiale (Einaudi), a cura di Gian Piero Brunetta e di puntate della trasmissione di Raitre – Radio “Wikiradio” e di vari volumi, tra cui Angeli selvaggi. Martin Scorsese, Jonathan Demme c/o Hollywood Usa, Francesco Rosi (Il Castoro), John Wayne, Il processo della verità. Le radici del film politico-indiziario italiano, Sergio Rubini 10, Schermi d’inchiesta. Gli autori del film politico-indiziario italiano, curatore dei volumi Sergio Rubini. Intervista, Giancarlo Giannini. Il fascino discreto dell’interprete, Help! Il cinema di Richard Lester, Jerry & Robin. Pensare divertente, con la prefazione di Steve Della Casa. Collabora con la pagina della Cultura e degli Spettacoli del quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”, con il settimanale “Film TV” e le riviste specializzate “Bianco e Nero”, “Cineforum” “Cinecritica”, “Close up”, “Quaderni del CSCI”, “Fata Morgana”, “La Valle dell’Eden”, “Imago”. Collabora inoltre con “Lettore di provincia, “Rivista di politica”, “Proposte e ricerche”, “Quaderno di storia contemporanea”. Il suo libro, La recita della storia. Il caso Moro nel cinema di Bellocchio ha vinto il premio internazionale “Diego Fabbri” 2014 assegnato dall’Ente dello Spettacolo – Rivista del Cinematografo. E stato selezionatore della Settimana Internazionale della Critica della Mostra del Cinema di Venezia.

Piero Di Domenico è docente di Teoria e Tecnica dei Nuovi Media e Tecnologie Multimediali al DAMS di Bologna. Da molti anni svolge le sue ricerche sui rapporti che intercorrono tra cinema, fumetto, letteratura e videogiochi, sullo sviluppo dei nuovi media e sui contenuti diffusi dalle nuove tecnologie. Dopo aver lavorato a lungo nel settore dell’informazione, radiofonica (Radio Città) e su carta (“Corriere della Sera Bologna”), è stato promotore della casa editrice multimediale Ermitage Cinema, riproponendo i grandi capolavori della storia del cinema sulle nuove piattaforme digitali. Già iniziatore del settore home-video della Cineteca di Bologna, fa parte dell’albo degli esperti selezionati dalla Regione Emilia-Romagna chiamati a verificare i risultati dei corsi di formazione e dell’albo di professionisti selezionati per formare docenti dell’audiovisivo nelle scuole italiane. E da anni nel Sindacato nazionale Critici cinematografici, ha ideato e diretto il festival “Scriba” dedicato alle scritture di mestiere, ha lavorato con la casa editrice Coconino Press.

Paola Casella, giornalista professionista, è critico cinematografico ed esperta di industria dello spettacolo per il quotidiano “Europa” dal 2005. Dal 2001 per RaiSat Cinema ha realizzato interviste e approfondimenti giornalistici e condotto le telecronache dai principali festival internazionali. Dal 1999 al 2005 è stata caporedattrice del settimanale culturale web “Caffè Europa”, costola Internet di “Reset” e parte del circuito internazionale Eurozine. Laureata in Comunicazione di Massa a Boston, ha vissuto per 14 anni negli Stati Uniti dove è stata corrispondente delle riviste Rizzoli per il cinema. Fra i suoi saggi “Hollywood Italian” (Baldini & Castoldi Dalai), premio Donna Città di Roma, e Second Act (Edizioni Olivares). Per Le Mani ha pubblicato il capitolo sul divismo di “Hollywood 2000” e quello sul film Crash di “Ventuno per undici – fare cinema dopo l’11 settembre” (2008). L’8 marzo 2010 è uscito per Le Mani il saggio “Cinema: femminile, plurale”, vincitore del premio Domenico Meccoli – Scrivere di cinema come “Miglior libro sul cinema di autore italiano 2010”. Collabora alle pagine culturali e all’inserto domenicale del “Corriere della sera” nonché a “CineCritica”.

Roberto Calabretto ha svolto i propri studi musicali al Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza e all’Università di Venezia, in cui si è laureato con Giovanni Morelli. Docente per lunghi anni di Storia della musica nei Conservatori italiani (Bari, Pesaro, Fermo, Venezia, Udine), attualmente è professore associato di discipline musicali al Dams e al Corso di laurea in Scienze e tecnologie multimediali dell’Università di Udine. Per molti anni ha fatto parte del comitato scientifico di CinemaZero di Pordenone e, attualmente, del Cà Foscari Short Film Festival di Venezia. I suoi studi vertono sulla musica del Novecento italiano e sulle sue funzioni nei linguaggi audiovisivi con una particolare attenzione nei confronti di quello cinematografico.

FONDAZIONE “FARE CINEMA” nasce nel 2017 a Roma, punto di arrivo di un percorso iniziato nel 1995 a Bobbio da Marco Bellocchio, che decide di dare vita al progetto di formazione “FareCinema/incontro con gli autori”, laboratorio per insegnare il mestiere della regia cinematografica ai giovani. Fondazione Fare Cinema, presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola Pedrazzini e che vede tra i soci fondatori Cinecittà Luce, è oggi un centro di alta formazione cinematografica che offre ogni anno corsi (regia, sceneggiatura, produzione…) progettati e costruiti coinvolgendo, nella direzione didattica e nella docenza, registi, sceneggiatori, autori e professionisti del settore, di altissimo profilo artistico. Elementi chiave della proposta formativa sono l’eccellenza dei docenti, l’originalità dei percorsi didattici che prevedono perlopiù un esito artistico e la sinergia tra teoria e pratica.

BOTTEGA XNL, ideata e diretta da Paola Pedrazzini, è la sezione dedicata al cinema e al teatro di “XNL Piacenza – Centro d’arte contemporanea, cinema, teatro e musica” della Fondazione di Piacenza e Vigevano, presieduta da Roberto Reggi. Bottega XNL è un luogo in cui grandi maestri di Cinema e Teatro tramandano i propri saperi a giovani allievi che desiderano fare di queste arti il proprio ‘mestiere’. Modello di riferimento sono le antiche botteghe rinascimentali, e perciò l’apprendimento si realizza nella produzione di un’opera teatrale o cinematografica originale, prendendo parte al processo creativo e imparando così la tecnica, il lavoro, i “segreti di bottega”. L’incontro fra maestri e allievi si realizza attraverso i corsi di alta formazione Fare Teatro Fare Cinema. Gli esiti teatrali e cinematografici di Bottega XNL vengono presentati in prima nazionale al Festival di Teatro Antico di Veleia e al Bobbio Film Festival, all’interno di un virtuoso circuito formazione-produzione-fruizione artistica finalizzato a promuovere le opere, gli artisti e il territorio creando così nuove geografie culturali.

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