“Campioni nel mio cuore”, ecco il nuovo libro di Mauro Molinaroli

S’intitola “Campioni nel mio cuore” il nuovo libro di Mauro Molinaroli, piccolo viaggio sentimentale tra memoria e nostalgia, con tanti personaggi sportivi, del giornalismo e della cultura e sarà presentato giovedì 11 maggio alle 18 all’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano in via Sant’Eufemia 13, presenti il presidente della Fondazione Roberto Reggi, Gianfelice Facchetti e Dario Hubner, modererà l’incontro il giornalista Giorgio Lambri.

In queste 200 pagine di piccole memorie emerge il rapporto sincero e vero costruito dall’autore con tanti protagonisti noti e meno noti: Vittorio Adorni, Giuseppina Bersani, Francesco Cacciatore, Gianni Brera, Massimo Cerri, Don Aldo Corbelletta, Lucio Dalla, Gibì Fabbri, Gianfelice Facchetti, Giuliano Fiorini, Stefano Fugazza, Fabio Gaudino, Felice Gimondi, Natalino Gottardo, Dario Hubner, Giordano Maioli, Antonio Marchini, Sandro Mazzola, Maurizio Mosca, Gianni Mura, Giampaolo Pansa, Gianni Rivera, Titta Rota, Gianni Schicchi, Tiziano Stevan, Cip Tadini e Massimo Tirotti. “Un libro – spiega l’autore – che è nato durante il periodo di convalescenza vissuto in questi primi mesi del 2023 a seguito di un significativo problema di salute che ha condizionato la mia possibilità di svolgere ciò che per una vita intera ho sempre fatto: incontri, conferenze, discorsi per sindaci e assessori, articoli e reportage giornalistici e interviste. E nel libro ho voluto tracciare un ricordo molto personale e ricco di empatia con questi personaggi che ho conosciuto e che hanno significato per me tanto sia da ragazzino che da adulto”.

Il libro è il viaggio di una vita intera, dai ricordi del vecchio stadio di Barriera Genova fino alle amicizie della maturità, con testimoni del nostro tempo con cui Molinaroli ha avuto rapporti lunghi e duraturi: Giampaolo Pansa, Gianni Brera, Maurizio Mosca, Gianni Mura. Dice l’autore: “In questo mio viaggio sentimentale ci sono protagonisti dello sport, del giornalismo e della cultura, che rappresentano di fatto le categorie professionali che ho frequentato maggiormente (insieme a sindaci e amministratori pubblici) in tanti anni di lavoro e di relazioni. Tra gli sportivi – aggiunge – ci sono persone che ancora oggi ho modo di frequentare e di confrontarmi, mentre i protagonisti della carta stampata, del giornalismo televisivo e della cultura che ho voluto ricordare sono sepolti nella mia Spoon River, nonostante la loro presenza nel mio cuore è ancora viva: penso a don Aldo Corbelletta, Fabio Gaudino, Stefano Fugazza, Massimo Tirotti e Francesco Cacciatore, persone che ho stimato moltissimo e che in questo catalogo dei sentimenti emergono, credo, nella loro peculiarità”.

Ci sono molti personaggi noti, alcuni dei quali entrati nel mito, come Fausto Coppi e Gino Bartali che per motivi anagrafici l’autore non ha avuto modo di conoscere, le cui storie però gli sono state narrate da Mura e Brera e dall’amico Mario Spezia. E poi, Tiziano Stevan, un’ala del Piacenza targato anni Sessanta che Molinaroli cita in un bellissimo ritratto tra nostalgia e calcio d’antan, Natalino Gottardo amico sincero di tante avventure di cui ricorda le scommesse sulla vittoria del Piacenza tra il tenore Flaviano Labò e il giornalaio Mario Tortellotti con il fotografo Prospero Cravedi a fungere da testimone; i tecnici biancorossi Gibì Fabbri e Titta Rota; e ancora, la schermitrice Giuseppina Bersani e la sua voglia di vivere, il tennista e imprenditore Giordano Maioli, il mitico Luigi (Cip) Tadini, Gianfelice Facchetti (“Un amico sincero col quale ci si vede troppo poco”), Gianni Rivera il Golden boy del calcio italiano. E tanti altri ben presenti all’interno del libro.

Molinaroli in premessa ringrazia Roberto Reggi, Christian Fiazza, assessore alla Cultura del Comune di Piacenza (“Con cui collaboro orgogliosamente come volontario Auser”), lo psicologo Stefano Sartori e infine, il dottor Francesco Passerini, “che nel momento più difficile della mia esistenza ha saputo essermi vicino con grande professionalità e una disponibilità rara di questi tempi, aiutandomi a rivedere la luce oltre il tunnel”. Il libro è dedicato alla moglie Simona.

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