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La laurea a Giorgio Armani “Il lavoro vero porta lontano, Piacenza luogo magico” fotogallery video

Al Teatro Municipale la cerimonia di consegna della laurea honoris causa a Giorgio Armani, stilista e imprenditore nato a Piacenza. Sul palco del Municipale gremito di autorità, lo stilista – vestito con il classico tocco e la toga d’ordinanza – ha ricevuto la laurea in Global Business Management dal consiglio di Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Piacenza, schierato al completo dopo i discorsi ufficiali del rettore dell’ateneo, il piacentino Franco Anelli, e della preside Anna Maria Fellegara.

Tra il pubblico le autorità cittadine, dalla sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, la presidente della Provincia Monica Patelli, insieme al prefetto di Piacenza, Daniela Lupo e il vescovo Adriano Cevolotto, presenti anche le parlamentari Paola De Micheli e Elena Murelli. Ad assistere all’evento anche l’attrice di origini piacentine, Isabella Ferrari, e Roberta Armani, nipote dello stilista e manager della maison.

“SONO UN CREATIVO RAZIONALE” – “Ho iniziato creando vestiti e, un passo dopo l’altro, mi sono avventurato in altri ambiti sempre in concorrenza e mai con avventatezza – ha detto Giorgio Armani nel suo discorso -. Sono un creativo razionale, ma la spinta nasce sempre dalla passione, da un’intuizione e dal desiderio bruciante di realizzarla. Ogni idea, in fondo, è frutto di un innamoramento e questo lavoro, che per me è la vita, è un atto continuo di amore. Anche a voi raccomando di coltivare l’amore per ciò che fate, con rispetto di chi vi è vicino. Ho parlato di me in questo discorso, pensando soprattutto a voi studenti e vorrei con la mia storia essere un esempio, uno stimolo per ricordare a tutti che il lavoro vero porta lontano”.

“Due cose mi portano qua con grande emozione – ha proseguito lo stilista -, la prima è ricevere quello che mi avete voluto riconoscere, e qui ringrazio tutte le istituzioni, e poi rivedere Piacenza. Rivolgo un ringraziamento al magnifico rettore professor Franco Anelli, alla preside professoressa Anna Maria Fellegara e ai docenti della Facoltà di Economia e Giurisprudenza per l’onore concessomi con il conferimento della laurea honoris causa. Rivolgo un cordiale saluto ai prorettori, ai presidi e ai professori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Ringrazio per la loro presenza il sindaco della città di Piacenza e tutte le autorità civili, religiose e militari. Saluto affettuosamente le studentesse e gli studenti e con loro tutti i presenti. La laurea honoris causa che oggi mi viene conferita ha un valore doppiamente speciale perché premia, al di là dell’aspetto creativo, il mio ruolo come imprenditore, l’impegno e la passione che nel corso degli anni mi hanno permesso di trasformare un sogno in un gruppo solido, simbolo del made in Italy”.

laurea honoris Giorgio Armani

“HO VISTO UNA PIACENZA SPLENDENTE” – “È speciale anche perché mi viene conferita nella mia città natale – ha continuato Giorgio Armani – un luogo magico e pieno di ricordi che tanto mi affascinava da bambino. Da Piacenza sono partito per cercare la mia strada, che ho trovato a Milano, ma le mie radici sono rimaste sempre qua. Ho visto una Piacenza splendente. Come sapete, ho fondato la Giorgio Armani insieme a Sergio Galeotti, il primo a credere davvero nel mio talento e, con lui, nei primi dieci anni di lavoro abbiamo costruito le basi. Sergio si occupava del business, io della creatività. Il destino, però, mi ha messo a dura prova e, a seguito della scomparsa del mio socio (nel 1985 a 40 anni ndr), per far sì che la Giorgio Armani sopravvivesse, ho dovuto occuparmi io stesso dell’azienda oltre che dell’aspetto stilistico. Molti pensavano che non ce l’avrei fatta ma, grazie alla mia caparbietà, ad aver vinto la sempre presente timidezza e al sostegno delle persone a noi vicine, verso le quali ho un debito di riconoscenza, sono riuscito ad andare avanti. Il mio è stato un percorso lungo, a tratti complesso, ma i momenti difficili sono riuscito a superarli con impegno, dedizione e rigore: valori che ho seminato in famiglia, gli stessi che raccomando sempre di seguire per dare forma a quello in cui si crede, ancora di più oggi che si moltiplicano i successi effimeri. Quel che richiede impegno, invece, dura. Il mondo cambia, il progresso va vissuto per la sua parte più produttiva. Con coraggio e fiducia ho sempre coltivato con fierezza, difendendola, la mia indipendenza. Ascolto il parere degli altri ma sono io che prendo le decisioni”.

laurea honoris Giorgio Armani

ANELLI E FELLEGARA – “Giorgio Armani rinuncia ad un percorso di studio che percepisce inadatto ad esprimere ciò che porta dentro e, con coraggio e determinazione, segue la sua stella, il suo desiderio, ciò che sente più autenticamente in sintonia con il suo animo e i talenti che sa di possedere. Il vissuto di Armani, partito da Piacenza, all’incrocio di molte vie potenzialmente percorribili, ricorda ai nostri giovani di essere accoglienti e intraprendenti, di vivere il percorso universitario come soglia da attraversare, da cui muovere per conoscere il mondo. Insegna che ognuno ha la responsabilità di scoprire chi è, e poi di essere sé stesso in modo semplice e serio”, così Anna Maria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, nella motivazione del conferimento. Le parole del rettore piacentino dell’ateneo Franco Anelli: “Il classico di Armani non teme la modernità, anzi la accoglie, la interpreta e la anticipa. In lui il designer e il sociologo si muovono in sincrono. La sua cifra, less but better, è già in linea con il tempo nuovo che si affaccia. Per questo, la laurea che oggi viene conferita non è una celebrazione retrospettiva, ma una tappa di un percorso creativo dal quale ancora molto ci attendiamo”.

A conclusione della cerimonia, lo stilista si è intrattenuto con gli studenti della facoltà di economia ed altre personalità, per una foto di rito, insieme ad altre personalità piacentine. Un momento che ha visto anche una parentesi dedicata alla nostalgia: ad Armani è stata regalata una pagella della scuola elementare da lui frequentata a Piacenza, l’istituto Alberoni. A consegnarla, la dirigente scolastica dell’istituto. La festa, a cui ha preso parte anche la cantante Jo Squillo, è poi proseguita nel ridotto: lo stilista si è unito per un brindisi, prima di tornare a casa.

laurea honoris Giorgio Armani

I COMMENTI – “È una giornata importante e straordinaria – ha detto De Micheli – per un uomo che ha investito sul Made in Italy e ha investito sulle persone, perché la sua creatività nasce dalla fiducia nei confronti delle persone che hanno realizzato il suo genio. E questo, in un tempo di egoismi e di individualismi, è molto importante da valorizzare. Un piacentino che lavora come un pazzo, come tutti i piacentini… Proprio in questi giorni mi sono ricordata dei tanti piacentini che lavorano a Roma e che hanno una caratteristica comune: a prescindere dal loro ruolo, sono dei grandi lavoratori. E anche Giorgio Armani, da zero, ha dedicato tutto il suo tempo al lavoro, e a noi donne per renderci sempre più belle e per valorizzare non solo la nostra femminilità, ma anche la nostra intelligenza, che è la prima ragione del fascino”.

In una nota la senatrice piacentina della Lega Elena Murelli ha affermato: “La laurea honoris causa in Global Business Management a Giorgio Armani, è un riconoscimento al suo lavoro prestigioso a livello internazionale. Armani è un maestro, uno stilista e un imprenditore con un’attività che offre occupazione a 8.300 persone di un’età compresa tra i 30 e i 51 anni. Dimostra di credere molto nel lavoro femminile, tanto che il 53% dei suoi collaboratori e il 51% dei suoi manager sono donne. Questa laurea, ricevuta oggi dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dà risalto all’ingegno e alla maestria di un rappresentante dei piacentini nel mondo”.

laurea honoris Giorgio Armani

Al Municipale è arrivata l’attrice piacentina Isabella Ferrari insieme alla nipote di Armani, Roberta. “Sono onorata e felice – ha detto – di condividere le radici con un uomo che ha cambiato il mondo e continua a plasmarlo col suo rigore, con la sua sensibilità e la sua forza serena che invidio. Armani per me è un amico”. Un ritorno alle origini, quello di Isabella Ferrari. “È un amore troppo grande quello che ho per Piacenza – aggiunge – ma oggi sono qui esclusivamente per Giorgio (Armani, ndr). Qui, al Teatro Municipale, ho fatto il mio primo saggio di danza. Piacenza è una città che riconosce i suoi talenti, con me l’ha fatto, con Bellocchio pure, e oggi siamo qui”.

Giorgio Armani laurea municipale Isabella ferrari

IL PROGRAMMA DELLA MATTINATA

Dopo il saluto del Rettore Franco Anelli, la Preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza, Anna Maria Fellegara leggerà le motivazioni con cui la Facoltà ha attribuito il riconoscimento accademico a un imprenditore divenuto protagonista del global business grazie alle sue straordinarie capacità creative, organizzative e strategiche. Seguirà l’intervento di Giorgio Armani.

Nato a Piacenza nel 1934, Giorgio Armani è cresciuto nel capoluogo piacentino, dove ha frequentato il Liceo scientifico Lorenzo Respighi prima di trasferirsi a Milano con la famiglia. Divenuto stilista e imprenditore, è il fondatore di un marchio che è autentico simbolo del Made in Italy. Oggi è Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Armani, tra le aziende della moda e del lusso leader nel mondo, con 8.304 dipendenti e 9 stabilimenti di produzione. Il Gruppo disegna, produce, distribuisce e vende direttamente prodotti di moda e lifestyle quali abbigliamento, accessori, occhiali, orologi, gioielli, cosmetici, profumi, mobili e complementi d’arredo e opera nell’ambito della ristorazione e dell’hotellerie.

Giorgio Armani laurea municipale

Commenti

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  1. Scritto da Filo_PC

    Esprimo un’opinione personale. Prima di tutto, Giorgio Armani per me è un grandissimo imprenditore e “artista”. Ma non ha nulla a che vedere con Piacenza se non il fatto di esserci nato. Non mi risulta abbia mai fatto nulla per lo sport o altre iniziative sociali/culturali di Piacenza. Questo premio per me avrebbe dovuto riceverlo a Milano. Stefano Gatti ad esempio, fatte le debite proporzioni, ha fatto molto di più e mi pare non abbia mai ricevuto nemmeno un sentito “grazie” dalle istituzioni