Don Giuseppe Borea

“La fede e il sangue. Don Giuseppe Borea e i 123 sacerdoti martiri dell’Emilia Romagna”

02/12/21

EVENTO GRATUITO
: Famiglia Piasinteina - Famiglia Piasinteina, Piacenza, PC, Italia - Inizio ore 17.30

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Giovedì 2 dicembre alle ore 17.30, nella nuova sede della Famiglia Piasinteina in via X Giugno 3, si terrà un incontro dal titolo “La fede e il sangue. Don Giuseppe Borea e i 123 sacerdoti martiri dell’Emilia Romagna”. La figura di don Giuseppe Borea sarà ricordata dall’avv. Corrado Sforza Fogliani, presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, Giuseppe Borea, manager e nipote del sacerdote, dall’autrice del libro dedicato a don Borea, Lucia Romiti, e da don Davide Maloberti, direttore del settimanale Il Nuovo Giornale della diocesi di Piacenza-Bobbio.

L’impegno coraggioso dei tanti preti emiliano-romagnoli che si sono prodigati nello svolgere il loro compito sacerdotale durante il conflitto della seconda guerra mondiale è ricordato nel volume “O tutti o nessuno. La Storia mai raccontata dei martiri del clero Emiliano-Romagnolo”, a cura dello storico e giornalista Alberto Leoni (Ed. Il Duomo). Fra questi viene evidenziata la figura di don Giuseppe Borea, allora parroco di Obolo in Val d’Arda (Piacenza), ucciso dai nazifascisti il 9 febbraio 1945 dopo un processo farsa, incriminato da fantasiose e ingegnose accuse, con una condanna già scritta da tempo. Ancora oggi non si comprende il motivo di tanto accanimento verso un sacerdote colpevole di aver sempre professato la sua fede. Don Borea fu fucilato ad un muro nel cimitero di Piacenza, rifiutò la sedia e la benda, perdonando i suoi carnefici disse, stringendo al peto il crocefisso: “Offro la mia vita per la pace e la grandezza della Patria”.

Da quel momento numerose iniziative sono state realizzate in ricordo di don Giuseppe Borea per esaltarne la sua figura. Tra queste l’8 agosto scorso il Comitato che promuove le iniziative in memoria di don Borea in collaborazione con l’Anpi e i Partigiani cristiani ha collocato sulla facciata del Comune di Gropparello una targa commemorativa che ricorda la liberazione del Comune di Gropparello, e quindi anche Chiesa di Obolo, avvenuta l’8 agosto 1944. Iniziativa organizzata dalla Proloco e dal Gruppo alpini di Groppovisdomo. L’ingresso è libero l’iniziativa si svolgerà in sicurezza secondo le vigenti norme anti Covid-19

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