Un organo

La musica nel Rinascimento – Concerto

08/06/18

: - Inizio ore 21 - Fine ore 23

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Concerto di musica corale in programma nella serata dell’8 giugno 2018 nella Basilica di San Lorenzo a Monticelli d’Ongina nell’ambito dell’iniziativa “Salita al Pordenone“.

La “Salita al Pordenone“ è un evento fortemente voluto dal Presidente della Banca Di Piacenza Corrado Sforza Fogliani, realizzato ed interamente finanziato dalla stessa banca ( durata dal 3 marzo al 10 giugno 2018 ), che prevede visite guidate ad una serie di cicli pittorici del Pordenone presenti principalmente in Santa Maria Di Campagna a Piacenza, nella Chiesa dell’Annunziata a Cortemaggiore e nel Duomo di Cremona.

Sforza Fogliani ha ritenuto di inserire nel circuito anche Monticelli, a cui il Presidente tiene particolarmente, per la notevole rilevanza dei tesori presenti nella Basilica di San Lorenzo e per il ciclo di affreschi eseguiti dai fratelli Bembo nella cappellina della Rocca Pallavicino, recentemente definiti da Vittorio Sgarbi come “ il miglior esempio italiano di pittura tardo quattrocentesca” e da lui considerati l’emblema del “Gotico Internazionale”.

 

Con l’appoggio dell’Amministrazione Comunale e della Parrocchia , ha anche lanciato ulteriori iniziative locali inserite nella “Salita” al Pordenone” che, nelle intenzioni, non solo allacciano i nostri concittadini al loro passato rinsaldandone le radici, ma promuovono fortemente la nostra cultura all’esterno, nella convinzione di una ricaduta positiva sul nostro territorio.

Fra queste il concerto di musica rinascimentale e barocca tenuto dal “Coro Polifinico Padano” diretto da Rosalìa dell’Acqua in collaborazione con il gruppo di ottoni “Op Brass Quintet” di Pavia” e dell’organista Guido Andreoli, che si terrà l’8 giugno nella Basilica di Monticelli, per onorare il musico e teorico Franchino Gaffurio che per 3 anni rimase alla corte dei Pallavicino componendo i suoi famosi trattati. Illustrerà la sua figura il prof. Paolo Rossini, musicologo, direttore d’orchestra docente di storia della musica presso il Conservatorio di musica “A. Scontrino” di Trapani.

Volendo celebrare la figura di Gaffurio, il programma del concerto, partendo dal periodo rinascimentale, percorre tutto l’arco temporale del I barocco (periodo monteverdiano), citando naturalmente anche una composizione di F. Gaffurio. Per poter esaltare il carattere più schietto e filologicamente più coerente della scuola veneta e veneziana riferita ad Andrea (1510/33 – 1585) e Giovanni Gabrieli (1554/57-1612), la parte corale viene sostenuta e concertata da un quintetto di ottoni con il sostegno dell’organo, riecheggianti le antiche sonorità della Basilica di S. Marco nella Venezia del secolo XVI: un programma quindi imperniato sulla musica corale ma anche strumentale che ci riporta agli antichi fasti delle corti dei Gonzaga, dei Dogi, dei Pallavicino e degli Sforza. La Basilica di S. Lorenzo, con le sue eleganti architetture tardo-rinascimentali si offre come scenario unico e insostituibile per l’ambientazione di un programma di musiche ricercate e raffinate.

Franchino Gaffurio (Lodi 1451 – Milano 1522) di nobili origini e di formazione umanistica oltre che musicale, fu ordinato sacerdote nel 1473/74 e di seguito si trasferì alla corte dei Gonzaga con la carica di musicista e trattatista. Fu a Genova, poi alla corte di Ferdinando di Napoli dove conobbe importanti musicisti e trattatisti; nel 1480 ebbe l’incarico di maestro di musica nel castello di Monticelli e proprio qui iniziò a scrivere il famoso trattato “ Practica Musicae”, (nel quale ripropone la teoria musicale greca), e “Proportioni practicabili”. Nel 1484 venne nominato Maestro di cappella del Duomo di Milano, incarico che terrà sino alla sua morte e in quel periodo conobbe Leonardo da Vinci che lo ritrasse in un’opera oggi esposta presso la Bibliogeca Ambrosiana.

A Milano, oltre a Leonardo conobbe Bramante, fu al centro di un gruppo di letterati grecisti e latinisti illustri, e fu in contatto con matematici insigni, conferendo alla materia musicale un ruolo di primaria importanza e gettando le fondamenta di quell’umanesimo musicale che stempera il rigore contrappuntistico della scuola nordica con la soavità dello spirito della scuola italiana.

Oltre ai numerosi trattati dove affronta problemi inerenti la teoria musicale coeva, scrisse musica sacra, messe sia per il rito ambrosiano che per quello romano, oltre a mottetti, madrigali, litanie, antifone ecc

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