L’educazione del sorriso

“L’educazione del sorriso: racconto e senso di un’avventura pedagogica in India”

29/03/19

: - Inizio ore 17.30

Attenzione l'evento è già trascorso

Un incontro aperto per raccontare un’esperienza in India nelle scuole elementari, per parlare di un progetto di solidarietà e per discutere insieme al pubblico – a partire da episodi ed emozioni indiane – sugli obiettivi dell’educazione oggi, nella nostra società.

È l’evento “L’educazione del sorriso: racconto e senso di un’avventura pedagogica in India”, organizzato dal Gruppo territoriale di Piacenza del Movimento di Cooperazione Educativa per venerdì 29 marzo, alla biblioteca Ragazzi (ore 17.30, via Carducci 14, ingresso libero).

L’incontro è patrocinato anche dal Tavolo interassociativo nazionale “SaltaMuri – Educazione sconfinata per l’infanzia, i diritti, l’umanità”, che promuove «azioni educative per l’accoglienza, la convivenza democratica e la pace». Alla biblioteca Ragazzi interverranno Daniela Fanelli del Gruppo territoriale MCE di Piacenza e Daniele Ferro, 34 anni, il quale ha partecipato l’estate scorsa a un campo internazionale di volontariato nelle scuole elementari di alcuni villaggi e di una baraccopoli nell’India del nord.

Ferro, dopo una formazione e un’attività da giornalista, è oggi un educatore professionale e un neo-maestro elementare di sostegno nell’Oltrepò pavese. “A luglio – spiega – sono andato per quasi un mese nelle prime alture himalayane, a 350 km a nord di Delhi, per il progetto “Educare un bambino” dell’associazione indiana Ruchi, che opera a favore della comunità locale, in particolare contadini, donne e bambini. Come accade sempre nel volontariato, ho ricevuto molto di più di quanto io possa avere trasmesso”.

“Inoltre ho vissuto una meravigliosa esperienza interculturale, perciò al rientro – sottolinea Ferro – mi sono sentito diverso, e ancora oggi le emozioni indiane mi accompagnano: i sorrisi incontrati nelle scuole e nei villaggi mi hanno donato profondi insegnamenti e spinto a riflettere di più sul modo in cui viviamo nella nostra società, sul futuro che lasceremo ai bambini e sui nostri stili educativi”.

Da qui l’idea di condividere emozioni e riflessioni attraverso incontri pubblici, nei quali l’educatore, con la proiezione di filmati e fotografie sulle attività svolte in India, intende soffermarsi sulla propria «avventura pedagogica» per creare un confronto con il pubblico riguardo gli obiettivi e i metodi dell’educazione.

“Nelle scuole e nei villaggi ho visto, da una parte, povertà materiale, e dall’altra molta ricchezza interiore nell’affrontare le difficoltà della vita. Sta tutta qui – spiega Ferro – la bellezza della mia esperienza educativa indiana: è da questa bellezza che per un educatore possono aprirsi vasti orizzonti nella progettazione del proprio lavoro”.

“Nelle scuole dei villaggi ho visto ad esempio aule senza banchi e pastelli, ma bambini attivi che senza saperlo applicavano il metodo Montessori, apparecchiando e lavando le stoviglie, mentre qui tanti bambini non sanno neanche allacciarsi le stringhe delle scarpe, e non è certo colpa loro”.

Ferro, che la prossima estate intende ritornare nelle scuole himalayane, ha attivato un “gemellaggio” con l’organizzazione Ruchi grazie alla disponibilità di due associazioni di Voghera, Insieme e Orti Sociali, per sostenere con una raccolta fondi i progetti del partner indiano: “Con pochi euro – sottolinea – là si può comprare molto materiale scolastico per i bambini”.

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