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Sabato 15 dicembre alle ore 22, al Milestone di via Emilia Parmense 27 arriva Matteo Bortone e ClarOscuro, classico piano trio formato da Enrico Zanisi al pianoforte, Matteo Bortone al contrabbasso e Stefano Tamborrino alla batteria.
Il live club piacentino aprirà alle ore 21 e si potrà accedere con la tessera del Piacenza Jazz Club o Anspi che può anche essere rilasciata all’ingresso del locale; il costo della tessera, che è già del 2019, è di € 20/anno (€ 6 per gli under 30). Prima del concerto sarà possibile per i Soci cenare in convenzione presso l’Osteria Antica Romea, a pochi passi dal Milestone.
ClarOscuro è la nuova formazione diretta dal contrabbassista pugliese Matteo Bortone, solida formazione in Francia e vincitore del Top Jazz 2015 come Miglior Nuovo Talento e già leader dei “Travelers”, quartetto franco/italiano che si muove tra sonorità d’avanguardia e atmosfere rock, secondo uno schema ben rodato e composizioni a metà tra songwriting e improvvisazioni taglienti.
Merito del contrabbasso, certo, strumento che lo vede impegnato in contesti molto vari, dal trio di Roberto Gatto al quintetto di Ada Montellanico, ma anche e soprattutto di una curiosità musicale aperta e assecondata da una seria progettualità.
Tutt’altra direzione qui, già a partire dalla strumentazione: il piano trio. Per questa nuova esperienza, Bortone è affiancato da due forti personalità, Enrico Zanisi al pianoforte e Stefano Tamborrino alla batteria, musicisti di forti capacità interpretative.
A partire dalle composizioni di Bortone, il trio dà vita a una musica intimista, che si svela poco a poco e che lascia intravedere un approccio più malleabile al groove e alla pulsazione, attraverso una scrittura che si rinnova e sorprende.
Insieme, i tre esplorano il mondo delle risonanze, delle timbriche e dei ruoli delle voci, proponendo una musica a volte delicata, altre volte energica, ma sempre attenta all’interazione e all’ascolto; merito anche e soprattutto di una curiosità musicale aperta e assecondata da una seria progettualità.
Il loro omonimo lavoro discografico è uscito il 30 marzo scorso per CAM Jazz: un disco riuscito e suggestivo, un momento importante e anche strumento per dirigersi verso ambienti più acustici ed essenziali; il repertorio è composto da brani molto lunghi e da miniature brevi ma il focus principale è incentrato sulle molteplici possibilità di transizione da parte scritta a improvvisazione e viceversa.