Mostra "Porta...mi via"

Mostra “PORTA…mi Via”

09/11 » 01/12/18

: Galleria Il Lepre - Via Felice Frasi, 20, Piacenza, PC, Italia

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“PORTA…miVia” dal 9 novembre al 1° dicembre è la collettiva che propone Sandra Bozzarelli Vegezzi nella galleria “Il Lepre” di via Felice Frasi.

Undici opere di altrettanti artisti il cui messaggio creativo sarà celato da una porta che si svelerà solo aprendola. Undici porte ognuna diversa dall’altra che gli stessi artisti hanno scelto e che quindi entrerà a far parte integrante della installazione proposta per quest’autunno 2018.

“L’idea nasce da me – spiega Sandra Bozzarelli, la gallerista – certo avrei voluto realizzarla in uno spazio piu’ ampio. Inizialmente la speranza era di poter ripetere una Territoria-bis – poiché la galleria ha dei limiti spaziali oggettivi, ma poi non è stato possibile e l’idea l’abbiamo voluta concretizzare ugualmente”.

Perche’ le porte? Che cosa rappresentano? “Una porta dice tanto della nostra vita, di noi stessi e della nostra società, finanche del nostro stato sociale – dice Sandra – nell’antichità bastava un bastone alzato o abbassato per dare il segnale di presenza o assenza. Una porta è sì qualcosa che si chiude, ma allo stesso tempo uno spazio nuovo che si apre”.

Tema evocativo attraverso le porte allineate alla galleria Il Lepre. Porte per entrare e uscire da un luogo, da una storia, da una condizione. La porta chiusa che può aprirsi evoca tante immagini, tante sensazioni positive perche’ cariche di speranza oppure di tanti batticuori quando una porta chiusa cela l’ignoto che temiamo, cupo e insidioso.

Le porte chiuse – grazie all’abilità creativa di Marco Vegezzi – diventeranno lo scrigno degli artisti che Sandra Bozzarelli Vegezzi ha coinvolto in un’altra avventura in galleria. In questo caso l’ignoto che ci accoglie dietro alle porte chiuse sarà la bellezza delle creazioni elaborate dagli undici artisti.

Ancora una volta, dopo l’entusiasmante esperienza di Territoria che lo scorso anno e sempre d’autunno, ha ridato vita e valore a uno spazio industriale abbandonato, ancora una volta sono gli oggetti che hanno già vissuto come le 11 porte che Sandra e Marco faranno rivivere a farci l’occhiolino e a suggerirci una grande verità: per quanto le cose siano abbandonate, per quanto le cose siano maltrattate nulla si crea e nulla si distrugge.

A partire dall’esperienza umana. Apriamo dunque quella porta. Ognuno apra la sua porta e si lasci condurre nel viaggio che ciascuno piu’ desidera…

Ecco gli artisti che si sveleranno dietro le undici porte: Elena Bolledi, Eleonora Serena, Enrica Zuffada, Paolo Maini, Ercole Piga, Guido Morelli, Roberto Boiardi, Simone Prudente, Gianni Lucchesi, Tommaso Santucci e Paul Bernard.

Elena Bolledi vive e lavora a Piacenza. Attualmente predilige l’acquerello, ma per le sue opere ha utilizzato varie tecniche espressive, realizzando dipinti ad olio, acrilico, tempera, trompe l’oeil, murales, sculture e ceramiche. È inoltre abile ritrattista. Dal 1977 è docente di Arte e Immagine ed ha realizzato laboratori creativi per bambini ed adulti. Pensa che la bellezza stia nella semplicità e non ritiene importante parlare della sua arte, poiché essa “parla da sé”.

Eleonora Serena giovane artista piacentina nel 2003 si laurea con lode in Pittura presso la “Nuova Accademia di Belle Arti” di Milano. Inizia ad esporre nel 2001.Vive e Lavora a Podenzano. Oggetti, segni, forme oniriche campeggiano in spazi vuoti talvolta appesi o sostenuti da esili fili o supporti. Caducità, esilità della forma umana o materiale, è questo che colpisce per la nettezza dei suoi contorni si ricava l’immagine insieme di un’illusoria consistenza ma anche di una reale materialità.

Enrica Zuffada, piacentina, approfondisce il suo percorso pittorico alla “Nuova Accademia di Belle Arti”, Milano. Il 9 maggio 2009 l’inaugurazione dell’evento “Libera”, la sua prima mostra personale alla Galleria “La Loggia”, a Carona, Svizzera. Il colore e l’utilizzo di materiale grezzo come la juta, sono i principali mezzi espressivi della sua pittura, basata sulla ricerca dell’accostamento o fusione di campiture cromatiche, in spazi consapevolmente definiti, al raggiungimento dell’equilibrio compositivo.

Paolo Maini, piacentino a Bologna frequenta il Dams, indirizzo artistico. Attualmente alterna il lavoro artistico con lunghi periodi di viaggio, ha attraversato l’oceano atlantico in barca a vela, la cordigliera delle Ande in Vespa, Etiopia ed Eritrea in autostop, ed arrivato in Asia in moto. Ha realizzato mostre in Germania, New York ed Atlanta e anche in diverse città italiane come Torino, Milano, Parma, Cremona. Vive e lavora in Italia e in Portogallo dove collabora come disegnatore di bottoni. Il tocco del suo tratto artistico emerge dalla tela come parte che si stacca dal vuoto intorno e parla con il suo solco quasi fosse effetto fotografico di un negativo. A colori. E il tema del viaggio, del tocco e del passaggio si coglie nelle sfumature e nelle tonali

Ercole Piga, piacentino, svolge da anni un’intensa attività artistica non soltanto a Piacenza, dove ha tenuto molte personali. Ha esposto ad Asti, a Firenze, a Pavia. Piga non si considera un creatore: è uomo del suo tempo, attento alle novità serie; non si presta ai giochi senza capo né coda. Le ventate e i polveroni li dipinge nei suoi paesaggi, spesso tormentati, grigi, terrei, con qualche fiammella di rosso sangue nelle siepi e grandi cupole di nembi, bassi nel cielo, ad indicare un mondo che brucia.

Guido Morelli, spezzino di nascita. Dice di sé: “Le lunghe estati trascorse in Versilia al confine tra Liguria e Toscana hanno arricchito la mia infanzia di emozioni e sensazioni che ancora oggi riaffiorano sulla superficie delle tele, paesaggi liberi e di ampio respiro, composizioni sempre ravvicinate come osservate dallo sguardo curioso di un bambino che si concentra solo sui particolari delle cose”. E il suo lavoro dietro la porta, Albero sul mare, richiama questo principio ispiratore. Lo dichiara con uno scritto che propone al visitatore: “Di fronte alle porte, tutte “meravigliosamente rovinate” dal tempo, ho scelto questa per il suo colore evocativo. E in questa mostra, dove l’inatteso e poetico allestimento ne costituisce l’idea generatrice anziché esserne come di consueto l’ultima preoccupazione, presento un dipinto realizzato 16 anni fa. Oggi come allora il quadro tenta di raffigurare un mare mentale che dal tempo ne risulta “meravigliosamente fuori”.

Roberto Boiardi vive e lavora a Piacenza. Boiardi ha collaborato con varie gallerie italiane e americane. Ha partecipato con successo a concorsi nazionali ed internazionali ottenendo molti premi e riconoscimenti. Il paesaggio urbano che attrae Boiardi e che fissa lo skyline di città che hanno preso forma indipendentemente dall’uomo, dalla sua esistenza e dal suo essere parte del contesto naturale, sembra una pellicola cinematografica.

Ci riporta a decenni indietro quando crescevano le periferie urbane, quando il cemento si faceva spazio tra campi e boschi offendendo in taluni casi la natura viva. Quel paesaggio urbano ci appare oggi, attraverso gli occhi di Boiardi, come monocromatico sui toni del grigio e del piombo con un’unica citazione che richiama un rosso rugginoso un po’ sbiadito come un ricordo dimenticato. Gli scenari che dipinge infatti spaziano dalle fabbriche alle abitazioni del passato, ma anche gli impersonali “gusci” che sono le tante periferie urbane prive di identità.

Case in serie, uguali a qualsiasi latitudine o continente. Immagini inanimate perché la violenza sorda di quei luoghi toglie respiro a qualsiasi immaginazione. Così, immergendosi in quelle strade vuote, in quelle campagne aggredite dallo “sviluppo” (quale sviluppo?) ti viene da pensare come possa l’uomo arrivare a trattare tanto male se stesso e i suoi simili.

Simone Prudente, friulano, è nato a Pordenone nel 1978. La sua opera è sempre stata legata alla sua terra natale. La sua pittura è caratterizzata da un tratto semplice, minimalista e, spesso, ironico. Nei suoi quadri racconta storie, dove il titolo è la chiave di lettura e porta l’osservatore in un luogo-non luogo, uno “standby spaziale” dove le persone possono raccogliersi intorno al soggetto ed entrare in sintonia con esso; un filo nero, sempre presente, è il trait d’union che lega le opere tra loro.  Delle sue tele viene evidenziato, da chi le osserva, il tratto semplice, deciso e molto narrativo e la capacità di gestire con originalità e audacia lo spazio della tela che genera un senso di smarrita e divertita inquietudine

Gianni Lucchesi, pisano, scultura e pittura le sue espressioni artistiche. Scelte diverse, ma con un unicum che ne è il medium ispiratore: la ricerca di un sé interiore che, quando lo si ricerca per forza lo si trova e lo si fa emergere. Un filo, per il segno grafico o per la pittura, è un confine tra il sé e l’esterno con tutto quello contiene libero anche di contagiarsi e collegarsi su piani diversi come accade negli “Ambienti interiori” nei quali ricorre il filo che segna il passaggio. Al suo attivo innumerevoli mostre e installazioni di sculture in grandi spazi.

Tommaso Santucci, pisano si laurea in Storia del Cinema. Artista autodidatta, inizia a sviluppare il suo personale linguaggio nel 2005. Vince una Residenza d’Artista presso il Centro d’Arte Contemporanea di Essaouira, Ifitry, Marocco, nel 2013. Vive a Pisa e lavora tra Italia, Francia e Svizzera.

Paul Vincent Bernard, originario dello Utah vive e lavora a Salt Lake City, Utah, USA. Bernard è pittore e litografo. Lo studio privato presso iPoor Yorick Studios a South Salt Lake City ospita due presse Takach. Una è utilizzata per la litografia l’altra per l’acquaforte e stampa in rilievo. Bernard è sia un minimalista sia un espressionista astratto.

SCHEDA INFORMATIVA

Artisti: Paul V. Bernard Roberto Boiardi Elena Bolledi Gianni Lucchesi Paolo MainiGuido Morelli Ercole Piga
Simone Prudente Tommaso Santucci Eleonora Serena Enrica Zuffada

Sede: Galleria Il Lepre – via Felice Frasi 20 Piacenza

Inaugurazione: venerdì 9 novembre dalle 17.30 al 1 dicembre 2018

Orari: mar – mer – ven – sab – dom – dalle 10.00 alle 12.30 – dalle 16.00 alle 19.00 10.00-19.00

Info: tel.: 335 5348453 – mail: sandra.bozzarelli@gmail.com. Sito: www.galleriaillepre.com

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