Emilio Lussu

Musica al Lavoro – “A rapporto – Emilio Lussu cantato e suonato”

24/05/18

: Salone N. Mandela – Camera del Lavoro - CGIL Camera del Lavoro Territoriale di Piacenza, Via 24 Maggio, Piacenza, PC, Italia - Inizio ore 21.30

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Giovedì 24 maggio con inizio alle ore 21.30 presso il Salone Nelson Mandela della Camera del Lavoro in via XXIV maggio 18 a Piacenza, per la 14a edizione di Musica al Lavoro, la tradizionale rassegna di musica e parole organizzata da ARCI e CGIL, si terrà lo spettacolo A RAPPORTO – EMILIO LUSSU CANTATO E SUONATO, ultimo appuntamento della rassegna.

Ingresso gratuito.

LO SPETTACOLO – Il 24 maggio del 1915 sulla Piana di Vezzena l’Italia inizia ufficialmente le operazioni militari nella prima guerra mondiale, il primo grande conflitto globale che solamente in Italia fece oltre 1milione e 200mila vittime e che si concluse per il nostro paese il 4 novembre del 1918 con la resa dell’Impero Austro-Ungarico. Canzoni ispirate a “Un anno sull’Altipiano” e “Marcia su Roma e dintorni” di Emilio Lussu

Maurizio Dehò, violino
Umberto Fiori, voce
Nadio Marenco, fisarmonica
Pino Martini, basso
Francesco Zago, chitarra

Emilio Lussu (Armungia, 1890 – Roma 1975) è una delle figure più affascinanti del nostro Novecento. Ufficiale durante la prima guerra mondiale nella Brigata Sassari, fondatore del Partito Sardo d’Azione e più tardi del movimento Giustizia e Libertà, democratico tra i più saldi e coerenti, fierissimo oppositore del fascismo, ci ha lasciato una viva testimonianza scritta nella quale spiccano due memoriali diventati celebri: Marcia su Roma e dintorni (1933), sulla presa del potere da parte del fascismo, e Un anno sull’Altipiano (1938), sulla Grande Guerra.

A quelle pagine attingono le canzoni dello spettacolo ideato da Umberto Fiori e Pino Martini (voce e basso degli storici Stormy Six) a cui si è aggiunta la preziosa collaborazione del violinista Maurizio Dehò (Rhapsòdija Trio, per anni compagno di strada di Moni Ovadia), oltre a quella di Nadio Marenco (fisarmonica, Rhapsòdija Trio) e Francesco Zago (Yugen, chitarre). L’epica di Lussu, la sua finissima satira, i suoi personaggi, le sue amare considerazioni, il suo sdegno e la sua ironia, si traducono in canzoni dense e leggere, ruvide e commoventi, che spingeranno chi ascolta a ripercorrere la storia di quegli anni e a scoprire (o a riscoprire) la scottante attualità dei libri da cui sono nate.

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