Ho perso il filo

Stagione di Prosa “Tre per Te” – “Ho perso il filo”

26/11 » 27/11/18

EVENTO A PAGAMENTO
: Teatro Municipale - Teatro Municipale, Via Giuseppe Verdi, Piacenza, PC, Italia - Inizio ore 21
  • biglietteria@teatrogiocovita.it
  • Tel. 0523.315578

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Un’Angela Finocchiaro inedita che si mette alla prova in modo sorprendente con linguaggi espressivi mai affrontati prima, per raccontarci con la sua stralunata comicità e ironia un’avventura straordinaria, emozionante e divertente al tempo stesso.

Una commedia, una danza, un gioco, una festa: questo è “Ho perso il filo”, regia di Cristina Pezzoli, in scena al Teatro Municipale di Piacenza lunedì 26 e martedì 27 novembre alle ore 21.

L’appuntamento, molto atteso e per il quale si annuncia ancora un tutto esaurito al Municipale, è inserito nella Stagione di Prosa “Tre per Te” 2018/2019 proposta da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren.

L’avventura che Angela Finocchiaro ci racconta è quella di un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro.

Si presenta in scena come un’attrice stufa dei soliti ruoli: oggi sarà Teseo, il mitico eroe che si infila nei meandri del Labirinto per combattere il terribile Minotauro.

Il soggetto è di Angela Finocchiaro, Walter Fontana, Cristina Pezzoli, il testo è di Walter Fontana. In scena Angela Finocchiaro e nelle vesti delle Creature del Labirinto Michele Barile, Giacomo Buffoni, Fabio Labianca, Alessandro La Rosa, Antonio Lollo, Filippo Pieroni, Alessio Spirito. Le coreografie originali sono firmate da Hervé Koubi, le musiche originali da Mauro Pagani, le scene da Giacomo Andrico.

La Finocchiaro affida agli spettatori un gomitolo enorme da cui dipende la sua vita e parte. Una volta entrata nel Labirinto, però, niente va come previsto.

Viene assalita da strane Creature, un misto tra acrobati, danzatori e spiriti dispettosi, che la circondano, la disarmano, la frullano come fosse un frappè, e soprattutto tagliano il filo che le assicurava la via del ritorno.

Disorientata, isolata, impaurita, Angela scopre di essere finita in un luogo magico ed eccentrico, un Labirinto, che si esprime con scritte e disegni: ora che ha perso il filo, il Labirinto le lancia un gioco, allegro e crudele per farglielo ritrovare.

Passo dopo passo, una tappa dopo l’altra, superando trabocchetti e prove di coraggio, con il pericolo incombente di un Minotauro affamato di carne umana, Angela viene costretta a svelare ansie, paure, ipocrisie che sono sue come del mondo di oggi e a riscoprire il senso di parole come coraggio e altruismo.

Alla sua maniera naturalmente, come quando – di fronte ai ragazzi ateniesi che la implorano di salvarli dal Mostro che li sta già sgranocchiando – promette firme e impegno sui social; o come quando è sottoposta a una sfida paradossale dal vero Teseo, sceso di corsa dalle vette del mito, indignato perché la sua interprete difetta delle necessarie qualità eroiche; o quando deve fare del bene a una mendicante rom e decide di darle non una semplice elemosina ma di regalarle un’intera spesa: se la porta dietro al supermercato ma, siccome la mendicante la irrita ignorando i prodotti bio per fiondarsi invece su merendine industriali e insaccati carichi di conservanti, finisce per farla arrestare.

Lo spettacolo vive del rapporto tra le parole comiche di un personaggio contemporaneo e la fisicità acrobatica, primitiva, arcaica delle Creature del Labirinto che agiscono, danzano, lottano con Angela provocandola come una gang di ragazzi di strada imprevedibili, spietati e seducenti.

Il Labirinto è un simbolo antico di nascita – morte – rinascita. Anche Angela, dopo aver toccato il fondo, riuscirà a ritrovare il filo e con esso la forza per affrontare il Minotauro in un finale inatteso che si trasforma in una festa collettiva coinvolgente e liberatoria.

Si ride, ci si emoziona, si gode uno spettacolo che si avvale di più linguaggi espressivi grazie agli straordinari danzatori guidati dall’inventiva di Hervé Koubi, uno dei più talentuosi e affermati coreografi sulla scena internazionale e naturalmente alla capacità comica di Angela Finocchiaro di raccontare un personaggio che è molto personale e allo stesso tempo vicino al cuore di molti.

INFO E BIGLIETTERIA – Teatro Gioco Vita, Via San Siro 9, Piacenza – Telefono 0523.315578 – biglietteria@teatrogiocovita.it. Orari di apertura: dal martedì al venerdì ore 10-16.

Il giorno dello spettacolo la biglietteria funziona unicamente nella sede della rappresentazione a partire dalle ore 19 (Teatro Municipale, via Verdi 41, tel. 0523.492251).

Per informazioni: Teatro Gioco Vita, Biglietteria/Promozione pubblico 0523.315578 info@teatrogiocovita.it

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