“Grazie alle capacità del nostro personale siamo già riusciti a raggiungere buoni risultati, allargando l’informazione ai cittadini vogliamo migliorare ed incrementare il nostro servizio – sono state le parole di Massimo Tazzioli responsabile Unicredit per Piacenza, che poi ha proseguito – vogliamo diventare un punto di riferimento tramite iniziative concrete sul territorio fra i cittadini, andando oltre i valori numerari da inserire in bilancio”
L’iniziativa, come ha spiegato Bruno Ferrarini, è nata due anni fa dall’esperienza di Unicredit, le informazioni che oggi sono divulgate ai cittadini, prima erano “interne” e venivano scambiate tra il personale della banca e le forze dell’ordine per prevenire i reati di questo tipo nei confronti delle fasce più deboli della popolazione.
Soddisfatto il sindaco Paolo Dosi: “ringrazio Unicredit per il lavoro che sta svolgendo, per il lavoro di prevenzione che sta mettendo in atto e per la collaborazione che si è venuta a creare fra le varie istituzioni – poi ha sottolineato – la completezza di informazioni è fondamentale per combattere il rischio delle truffe che purtroppo è sempre presente soprattutto nei confronti degli anziani”.
A spiegare le modalità con cui si rischia di essere truffati e i consigli utili per evitare e riconoscere queste situazioni hanno preso la parola il comandante dei Carabinieri di Piacenza, Filippo Lo Franco e Stefano Vernelli, vice-questore vicario di Piacenza: “i truffatori spesso non si fanno problemi a fermare la gente per strada e a recitare una “parte” da veri professionisti. Possono presentarsi con fare molto suadente, come nel caso di una anziana signora che è stata fermata per strada da uno sconosciuto che le avrebbe detto: “ho parlato poco fa con suo figlio che mi deve ancora pagare un computer, mi ha detto di rivolgermi a lei. Se non ricevo i soldi oggi sarò costretto a far emettere un decreto ingiuntivo con addebito a suo figlio anche delle spese legali e degli interessi, se vuole aiutare suo figlio mi dovrà dare lei subito i soldi, posso accompagnarla io stesso in banca”.
In casi come questi viene poi passato un cellulare in cui un sedicente figlio conferma la richiesta del truffatore, mentre la linea é disturbata “a causa del poco campo”. Non sono rari i casi in cui i malviventi si fingono direttamente parenti della vittima, raccomandando di non dire niente a nessuno. Esempi che spiegano come siano proprio gli anziani i soggetti più deboli e a cui, più di tutti, la prevenzione si deve rivolgere”.