Scontri al corteo, “Chiarezza sui fatti e severi con i responsabili” fotogallery

“Faremo chiarezza sull’accaduto e saremo intransigenti con i responsabili”.

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A commentare gli scontri di ieri a Piacenza al corteo degli antagonisti è il Questore Pietro Ostuni, che non intende lasciare impuniti i responsabili delle violenze di ieri nel centro storico cittadino.

Il bilancio è di ferite lievi e contusioni per tre militari dell’Arma e un giornalista, mentre un quarto carabiniere del battaglione Bologna ha riportato conseguenze più serie, quali la frattura di una spalla e una prognosi di circa trenta giorni.

Dopo il corteo pacifico promosso dall’Anpi nella mattinata di sabato 10 febbraio, lo scenario è completamente cambiato nel pomeriggio, con l’evento contro il neofascismo e l’apertura delle  sede locale di CasaPound degli antagonisti.

Circa 450 i presenti alla manifestazione – presidiata da 90 operatori e dai funzionari di viale Malta impegnati nella gestione del servizio – culminata negli scontri tra una frangia dei partecipanti e le forze dell’ordine, con lancio di oggetti e vere e proprie aggressioni.

Il gruppo si è poi disperso e al momento nessun soggetto è stato identificato o fermato, ma il neo Questore rassicura i cittadini sull’impegno degli agenti, che stanno lavorando a pieno ritmo: “Sono in corso tutti gli accertamenti opportuni e  necessari, saremo severi contro i responsabili. In queste ore stiamo indagando insieme ai colleghi dell’Arma e contiamo di fare chiarezza sull’accaduto. Saremo intransigenti” precisa Ostuni.

Il grave episodio ha subito suscitato numerose reazioni politiche (proseguono nella pagina seguente) e oggi la piena condanna da parte del sindaco di Piacenza, di cui riportiamo qui sotto la nota stampa.

Ciò che è accaduto sabato pomeriggio in pieno centro storico è vergognoso e inaccettabile. La libertà di manifestare ed esprimere il proprio pensiero è un diritto, ma nel momento in cui diventa un vile pretesto per atti di violenza e vandalismo, è l’antitesi della democrazia e del pluralismo”: è dura e senza mezzi termini, la condanna del sindaco Patrizia Barbieri il giorno dopo gli scontri verificatisi durante il corteo organizzato dal Collettivo ControTendenza.

“A nome della comunità piacentina – prosegue il sindaco – rinnovo la più sincera solidarietà alle Forze dell’Ordine ai carabinieri feriti mentre svolgevano il loro lavoro con professionalità e spirito di servizio per tutelare l’incolumità dei cittadini.

Desidero rivolgere loro, così come al giornalista colpito al volto da un cubetto di porfido mentre documentava la gravità di quanto stava succedendo, l’augurio di rimettersi al più presto. Nel contempo, estendo il ringraziamento dell’Amministrazione comunale alle Forze dell’ordine impegnate sul territorio per garantire l’ordine pubblico, per il senso del dovere e di responsabilità che quotidianamente antepongono alla loro stessa sicurezza.

Sono certa di dare voce a tutte le persone che sanno difendere le proprie idee nel rispetto della legge, che non hanno paura di mostrare il proprio volto né bisogno di ricorrere all’aggressività. Chi lo fa, evidentemente, non ha capacità argomentative né l’intelligenza per comportarsi in modo diverso”.

“Confido – conclude il sindaco – che ci sarà il massimo rigore nell’individuare e perseguire i responsabili, perché nessuno pensi che la libertà di pensiero equivalga alla libertà di agire in modo incivile, mettendo in pericolo gli altri o attaccando chi sta svolgendo il proprio lavoro per la collettività.

Apprezzo il fatto che diverse forze politiche, oltre a coloro che nella stessa giornata di sabato hanno dato vita con compostezza e dignità ad altre manifestazioni, abbiano preso le distanze da questi provocatori estremisti, che di certo non onorano i valori della Costituzione di cui si dichiarano paladini. Perde ogni legittimità, la protesta di chi prende a calci un uomo a terra e impedisce agli altri di esercitare i propri diritti politici”.

Anche il prefetto di Piacenza ha affidato a una nota i ringraziamenti per l’operato delle forze dell’ordine:

“Al termine delle manifestazioni svoltesi ieri in questo capoluogo, il Prefetto Maurizio Falco intende esprimere il proprio sentito ringraziamento al Questore, al Comandante dell’Arma dei Carabinieri ed a tutti gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, che lungo l’arco di una sola giornata hanno operato in quattro eventi con equilibrio, professionalità e sacrificio, a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Nella serata di ieri, il Prefetto, appena terminato l’ultimo corteo in programma, congiuntamente al Questore di Piacenza e al Comandante Provinciale Carabinieri si è recato al locale nosocomio in visita agli appartenenti all’Arma rimasti coinvolti negli scontri verificatisi durante lo svolgimento della manifestazione pomeridiana indetta dal movimento studentesco “Controtendenze Piacenza”, per manifestare personalmente la solidarietà e l’apprezzamento del Governo e di tutta la comunità piacentina.

II Prefetto inoltre esprime piena solidarietà anche nei confronti del giornalista che nell’espletamento del servizio volto a garantire il diritto di informazione è stato colpito da un cubetto di porfido lanciato dai manifestanti.”

Nel video ripreso dall’Ansa l’episodio dello scontro con i carabinieri in via S. Antonino

Le altre reazioni

M5S Piacenza – Come rappresentanti locali del movimento 5 stelle , condanniamo fermamente gli autori di tali inqualificabili comportamenti , ed esprimiamo piena solidarietà ai tutori dell’ordine pubblico coinvolti , ringraziandoli ancora una volta per il loro lavoro.

Come consiglieri comunali , e come cittadini , siamo a favore di una politica fatta di confronto, anche aspro ma nel pieno rispetto delle regole e della democrazia.

Chi invece , nascondendosi dietro a un colore politico, quale che sia , si rende protagonista di episodi come quello di ieri , merita di essere quanto prima individuato e successivamente condannato. Sergio Dagnino, Andrea Pugni

Potere al popolo – Ieri, a Macerata come a Piacenza e in diverse altre città italiane, è stata una importante e bella giornata di mobilitazione antifascista. Pensavamo e pensiamo che organizzazioni neofasciste e neonaziste come Casa Pound non debbano avere alcuna agibilità e che debbano essere sconfitti quei meccanismi e quelle politiche – basati sulla distruzione dei diritti e dello stato sociale – che fanno da sponda a quei politici e quei partiti che alimentano l’ideologia della lotta tra poveri e la criminalizzazione degli stranieri.

La logica di esaltazione dello scontro con le forze dell’ordine, che ha caratterizzato un paio di momenti della manifestazione pomeridiana di Piacenza e alcuni manifestanti, non è certo la nostra: pensiamo che il terreno su cui contrastare e poter sconfiggere efficacemente approcci repressivi, i rigurgiti e la legittimazione “democratica” dei neofascisti sia quello del conflitto sociale, delle lotte, delle pratiche sociali e politiche. Non certo quello “fisico”, che finisce per essere dannoso, caricaturale e per creare una barriera tra chi lo pratica e chi si sente altrettanto antifascista.

Sottolineiamo anche come la stessa manifestazione di sabato pomeriggio sia stata una manifestazione partecipata, che ha aggregato numerose organizzazioni e tante e tanti antifascisti. Ridurre la manifestazione pomeridiana a un pomeriggio in cui Piacenza sarebbe stata messa “a ferro e a fuoco” significa fare un piacere ai fascisti.  Lavoriamo e lavoreremo per la prosecuzione della massima mobilitazione contro i fascisti e perché sia la più efficace possibile.

 Gruppo consigliare Pd di Piacenza – Quando nel settembre 2016 venne preannunciata una manifestazione nel centro cittadino a seguito della tragica morte di Abd Elsalam Ahmed Eldane, operaio della logistica, il sindaco chiese al Prefetto di attribuire un alto grado di rischio al corteo e di stabilire con tutti i vertici preposti alla sicurezza le modalità perché tutto potesse svolgersi regolarmente garantendo l’incolumità di ciascuno.

Fu concordata ed emessa un’ordinanza sindacale (per la redazione della quale stante l’urgenza sindaco, assessore al commercio e dirigenti operarono anche in orari notturni) che di fatto blindava il centro città. Venne disposta la rimozione dei dehors e furono sospese le occupazioni di suolo pubblico. Fu chiuso il Farnese e furono controllati gli accessi al campo Daturi.

Vennero modificati i percorsi degli autobus, fatti rimuovere i cassonetti lungo il percorso e le vie limitrofe, invitati i cittadini a non lasciare auto in sosta e contattate le associazioni di categoria per consigliare ai negozianti di abbassare le serrande. Sindaco e assessori, costantemente in contatto con il Comandante della Polizia municipale e la Questura, seguirono l’evento minuto per minuto dalle sedi comunali. Fortunatamente tutto si svolse senza incidenti e con disagi limitati per la popolazione, grazie anche all’attività di prevenzione messa in campo.

E’ tuttavia ancora possibile leggere, sui siti di informazione locale, le accuse di procurato allarme e le dichiarazioni, ad esempio, del consigliere regionale leghista Rancan che riteneva “vergognoso” l’invito alla prudenza rivolto dal sindaco a cittadini ed esercenti per il “timore di una guerriglia urbana”, con esplicito invito postumo a revocare l’autorizzazione a scendere in piazza, perché, “ Piacenza è dei Piacentini, a loro deve restare e non può essere consegnata nelle mani di chi intende metterla a ferro e fuoco”.  A Rancan faceva eco l’attuale candidato al Parlamento, Pisani, sostenendo che “un amministratore capace affronta la quotidianità in modo fermo e deciso senza incutere il panico nella popolazione”.

Avendo espresso come PD nell’immediatezza dei fatti una dura condanna per quanto accaduto sabato pomeriggio nel centro cittadino oltre a sincera e non di circostanza solidarietà ai militari coinvolti negli scontri, lavoratori in divisa vittime di una inaccettabile violenza mentre stavano adempiendo correttamente alle proprie funzioni, non abbiamo difficoltà a condividere e ad associarci alle parole del giorno dopo pronunciate dal sindaco di Piacenza.

Così come non possiamo esimerci dal domandare quali parole ed azioni il sindaco e l’assessore con delega alla sicurezza abbiano messo in campo nei giorni precedenti ai fatti, in cui si erano già avute pericolose avvisaglie, per prevenire quanto purtroppo accaduto. La responsabilità della sicurezza dei cittadini compete a Sindaco, Prefetto e Questore ma in primo luogo al sindaco tanto più dopo il decreto del vituperato ministro Minniti che ai sindaci attribuisce un ruolo ancor più incisivo.

Forse “per non incutere il panico nella popolazione”, come sosteneva nel 2016 il consigliere Rancan, non si sono preventivamente avvertite famiglie, mamme con bambini ed anziani costretti a mettersi al riparo terrorizzati? Per quali ragioni non sono stati assunti provvedimenti a tutela della città e dei cittadini come fu fatto nel 2016? Il sindaco aveva chiesto la convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza?

Se si, quali misure erano state concordate? A queste ed altre domande il gruppo consiliare del PD chiamerà il sindaco a fornire risposte con una interrogazione. Questa non vuole essere in alcun modo una polemica elettorale, bensì vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per un evidente immobilismo della giunta, che non è venuto meno neanche in questa situazione.

Nel frattempo tra risse, accoltellamenti e manifestazioni violente non si può che esprimere sconcerto per la latitanza di una Amministrazione che della sicurezza aveva fatto il proprio vessillo, che a distanza di mesi dall’insediamento non si è ancora dotata delle competenze tecniche di un Comandante di Polizia municipale che nella circostanza, in materia di sicurezza, ben avrebbe saputo leggere la situazione e potuto supplire al dilettantismo degli attuali amministratori.

Gambarini (FI) – “La sicurezza in Emilia occidentale è un problema da affrontare subito e con serietà”. “Piacenza messa a ferro e fuoco dagli antifascisti, a Parma una rissa o, peggio, un regolamento di conti in pieno centro storico, a Reggio Emilia un ragazzino rapinato nelle vie della movida.
Dai titoli dei giornali di oggi è evidente – con buona pace della sinistra – che la sicurezza in Emilia occidentale è un problema da affrontare subito e con serietà. Da tempo, Forza Italia e il centrodestra si erano rese conto del fatto che la sicurezza è un’emergenza anche in Emilia. Il Pd e la sinistra ci hanno accusato di creare allarmismo ma, invece, è la pura realtà.
Forza Italia propone tre azioni semplici e di immediata attuazione: il ripristino dell’operazione “Strade sicure” con l’utilizzo dell’esercito a fianco delle forze dell’ordine; il vigile di quartiere per dare ai cittadini un punto di riferimento forte e vicino; più investimenti sulla sicurezza per ridare dignità e risorse agli uomini e alle donne delle forze dell’ordine. Un voto a Forza Italia è anche un voto per la nostra tranquillità e la nostra sicurezza”. Lo afferma in una nota Francesca Gambarini, candidata per Forza Italia alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale di Piacenza Parma Reggio Emilia.

Arci Piacenza – Nessuna violenza può essere tollerata né giustificata Condanniamo fermamente quanto accaduto a margine della manifestazione di ieri pomeriggio.Dopo il partecipato e ordinato corteo della mattina al quale abbiamo convintamente aderito, abbiamo assistito a quanto nessuno di noi avrebbe voluto. Coloro che ieri hanno usato violenza, non siano definiti antifascisti. Non solo hanno tradito i valori di tolleranza, di pace e di giustizia che la resistenza e l’antifascismo odierno ci trasmettono.

Ma hanno anche ferito Piacenza, città medaglia d’oro al valor militare nella lotta contro i fascismi, tutti i piacentini e i tanti manifestanti che fino a quel momento avevano sfilato in modo ordinato e colorito.”Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tanta violenza.

Una decina di delinquenti che si accanisce contro un solo uomo a terra e scaglia pietre ai giornalisti, rappresenta null’altro che una minoranza vigliacca e vile che va condannata senza se e senza ma.Esprimiamo la nostra solidarietà ai feriti e il nostro apprezzamento per il lavoro congiunto delle forze dell’ordine che hanno garantito per tutta la giornata lo svolgimento di tutte le manifestazioni in programma senza mai alimentare inutili tensioni, come peraltro che ci avevano assicurato il Prefetto e il Questore. La violenza di pochi delinquenti non oscuri la bella giornata di partecipazione nel nome dell’antifascismo.

Non possiamo lasciare spazio a chi utilizza la violenza per affermare alcunché. Gli incidenti di ieri, le violenze gratuite, i linguaggi virulenti utilizzati da taluni sui social network, oggi più che mai ci fanno capire quanto sia necessario consolidare l’impegno civile di tutte le forze democratiche di questo paese. Alessandro Fornasari, Arci Piacenza Antonella Liotti, Libera Piacenza.

Gianluca Vinci (Lega Emilia)  –  “La colpa morale di quanto accaduto a Piacenza e Torino è di chi per anni al Governo ha trattato la sicurezza come una materia identica alle altre, non comprendendo che è invece il primo compito di uno Stato. Dal 5 di marzo spazzeremo via questa mentalità buonista che ha distrutto il Paese, il Ministro dell’Interno e il Ministro della Difesa daranno pieno appoggio a Polizia e Carabinieri. Le Forze dell’Ordine non saranno più sole e vessate dai propri vertici con uscite pubbliche a tutela di chi delinque, questo sarà il primo passo che riporterà la Legalità nel nostro Paese».

E’ duro il commento di Gianluca Vinci, segretario della Lega Emilia, e candidato nel listino alla Camera nel collegio Piacenza-Parma-Reggio. Il segretario del Carroccio emiliano interviene dopo gli scontri di Piacenza, provocati dal corteo antagonista, che hanno causato cinque feriti: 4 carabinieri e un giornalista.

Sulpl Piacenza – “Non si usi la violenza al posto della democrazia”. “Non esistono motivi o ragioni che possano consentire, a chicchessia, di commettere reati e manifestazioni di inaudita violenza per supportare le proprie ragioni.

Una vera e propria barbarie di piazza, che non solo non può avere colore politico in Italia, ma che altresì non potrà restare impunita, è quella a cui ha assistito ieri la città di Piacenza.” Lo afferma in una nota Oliviero Pietrarelli Segretario provinciale Generale del Siulp nel commentare i fatti occorsi in Piacenza all’indomani della manifestazione di piazza degli antagonisti alla destra.

Esprimo a nome del sindacato che rappresento un forte plauso a uomini e donne delle forze dell’ordine che hanno fronteggiato corpo a corpo le frange estremiste di manifestanti. Esprimo anche, grande apprezzamento alle Autorità di Pubblica Sicurezza che, con equilibrio ed esperienza hanno coordinato i reparti delle forze di polizia a tutela dell’ordine
pubblico e democratico a garanzia delle nostre libertà.

Un augurio dal cuore di pronta guarigione ai colleghi feriti nell’adempimento del dovere. Infine, chiediamo alla magistratura di operare con determinazione nell’individuazione dei responsabili di questa incomprensibile e gratuita

Segreteria provinciale di Piacenza del Sap (sindacato autonomo di polizia) – Visti i fatti accaduti sabato 10 febbraio a Piacenza, vorremmo rappresentare al Ministro dell’Interno, al Capo della Polizia, al Prefetto di Piacenza, al Questore di Piacenza e a tutti i vertici istituzionali e politici, in quale stato d’animo si sentono oggi poliziotti e carabinieri che diventano prede di questi teppisti “autorizzati” a gesti violenti e che vengono riprodotti in molte chat come atti di eroismo in nome delpopolo e che per tanti giovani cybernauti diventano un vero e proprio modello da seguire.

Noi non possiamo essere il cuscinetto delle tensioni sociali. Siamo tutti vicino al collega carabiniere e ci mettiamo nei suoi panni moralmente quando dopo aver subito un massacro ad opera di quei delinquenti li vede allontanarsi con la massima tranquillità come se niente fosse successo.

Noi resteremo sempre dei professionisti, pronti a svolgere il nostro dovere in campo, ma la recezione di una pacca sulla spalla o di un encomio per le lesioni riportate e tutti gli atti di solidarietà, siamo davvero sicuri che potranno risolvere i grandi problemi che attanagliano la sicurezza?

Ma l’aver avuto le telecamere sulle divise e la presenza di un magistrato durante quegli scontri con conseguente direttissima nei confronti degli autori, con condanne immediate e da una pena certa, avrebbe scaturito lo stesso clima di violenza? Insomma, lo scenario di oggi, in una tranquilla cittadina come Piacenza, è quanto
dovremmo aspettarci in futuro da questa “società civile”?

Ma chi difende i difensori? Si approvino al più presto i protocolli operativi per evitare che la legge indebolisca ancora le forze dell’ordine. Lo avevamo detto e ribadito con diversi interventi e comunicati che il sistema non ci vuole operativi, non vuole il bene della brava gente e per inficiare il nostro operato, ha pensato bene di approvare una legge come quella del reato di tortura, facendo un favore al partito dell’Antipolizia, i terroristi mancati, gli stessi che hanno
promosso altrettanti vergognosi disegni di legge come quello degli alfanumerici (numeretti), quando noi avevamo proposto un sistema più all’avanguardia, ovvero telecamere sulle divise e nelle auto di servizio e nelle celle di sicurezza.

Una telecamera non avrebbe perdonato nessuno, men che meno i delinquenti. Ma tutelare i delinquenti, a quanto pare, è la priorità di questa politica, che attua una legge criminale e di fatto “tortura” la brava gente.

Tommaso Foti (Fratelli d’Italia): vergognoso quanto accaduto al corteo della sinistra 

E’ semplicemente vergognoso che per il secondo sabato consecutivo sui quattro in cui è possibile effettuare campagna elettorale, una banda dell’ultrasinistra impedisca ad altri di manifestare Oggi siamo stati impediti di potere distribuire materiale propagandistico del centrodestra per lasciare il passo a una banda di teppisti dell’ultrasinistra che si è scatenata contro la polizia‎ in modo delinquenziale.

Quanto accaduto dimostra chiaramente che mentre le forze dell’ordine devono subire le violenze di delinquenti professionali, famiglie e bambini si sono visti rovinata la tradizionale vasca in centro. Adesso è ora di dire basta: non è possibile che ai cittadini per bene sia impedito di potere vivere tranquillamente ed eredi malsani di quel malsano sessantotto facciano quello che vogliono, violando ogni norma di legge. Ci pensino i piacentini il 4 marzo a fare piazza pulita dei teppisti rossi e dei cialtroni che li proteggono.

Il Pd: condanna per i violenti, solidarietà alle forze dell’ordine – Gli incidenti di oggi pomeriggio sono di inaudita gravità, hanno colpito una città tranquilla costringendo persone inermi come mamme con bambini e anziani a mettersi al riparo terrorizzati da quanto stava succedendo. Quello che si temeva è purtroppo successo. Le dichiarazioni violente di alcuni esponenti dei movimenti antidemocratici dei giorni scorsi si sono trasformate in una violenza reale.

Il Pd condanna chi ha voluto trasformare un’occasione di testimonianza per la democrazia è l’antifascismo in una bagarre dove è impossibile distinguere le differenze tra estremismi. Di qualunque colore ci voglia fregiare la violenza è sempre un attacco alla democrazia, alla libertà e alla nostra Costituzione.

A maggior ragione ci riconosciamo nell’iniziativa pacifica e ordinata che si è svolta al mattino grazie ad Anpi e alla quale abbiamo aderito insieme alle molte altre organizzazioni e  associazioni come i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e i partigiani cristiani. Il nostro plauso e la nostra solidarietà va alle forze dell’ordine impegnate a contenere i violenti, in particolare a chi, nell’esercizio della sua funzione come anche i giornalisti, è rimasto vittima di pestaggio.

La violenza ha una sola matrice, quella contraria alla democrazia, un solo sentimento quello della paura, una sola conseguenza quella di restringere la libertà di ognuno di noi.

La condanna di Liberi e Uguali

“Le immagini di un carabiniere, un lavoratore, a terra e malmenato in modo violento da persone a volto coperto sono immagini che non avremmo mai voluto vedere in una manifestazione antifascista. La pratica della piazza andata in scena nel pomeriggio di oggi a Piacenza è una pratica che condanniamo. Tante persone hanno manifestato al mattino e al pomeriggio contro ogni fascismo, in modo sereno e colorato.

Ma cercare lo scontro con le forze dell’ordine è parso un inutile esercizio di violenza che depaupera il messaggio costituzionale e antifascista”, così in una nota Liberi e Uguali Piacenza sul corteo antifascista del pomeriggio in città in cui si sono registrati problemi di ordine pubblico.

Cgil: “Manifestazione oscurata da pochi violenti”

“E’ triste che una manifestazione antifascista venga oscurata dalle azioni di pochi violenti che se la sono presa con le forze dell’ordine che, lo ricordiamo, fino a quel momento avevano consentito lo svolgimento di una manifestazione pacifica, colorata e serena. Condanniamo le violenze, da qualsiasi parte esse provengano, soprattutto quando condotte da una minoranza che con la sua pratica di piazza rischia di oscurare il messaggio di pace e tolleranza che è intrinseco nell’antifascismo e nelle manifestazioni di ieri a Piacenza”.

Così, in una nota, la Cgil di Piacenza interviene sulla manifestazione del pomeriggio di ieri a Piacenza. “Rimane ferma la risposta che ha saputo portare la grande manifestazione della mattina sui temi dell’antifascismo. Ringraziamo tutti i cittadini che hanno scelto di scendere in piazza pacificamente – conclude la nota – e sottolineiamo che i problemi portati alla ribalta con le manifestazioni di oggi a Piacenza rimangono ancora del tutto aperti”.

Pisani (Lega Nord): “Pagina vergognosa della storia piacentina”

«Oggi è stata scritta una pagina vergognosa della storia piacentina». Pietro Pisani, candidato piacentino al Senato per la Lega Nord alle prossime Politiche del 4 marzo, è durissimo nel commentare i fatti che oggi hanno visto il centro di Piacenza teatro di scontri violenti tra alcuni manifestanti “antifascisti” e forze dell’ordine. «La città è stata teatro di episodi di violenza inqualificabile durante un corteo “antifascista” – prosegue Pisani – Violenza di cui le forze dell’ordine sono rimaste vittima, con un carabiniere finito in ospedale». E ancora: «E’ Vergognoso. Soprattutto perché oggi è la Giornata del Ricordo in onore delle migliaia di italiani massacrati nel ’43 dal maresciallo comunista Tito e tutti, indistintamente, avrebbero dovuto raccogliersi a commemorare i nostri connazionali morti nelle foibe. I veri colpevoli di oggi sono coloro che hanno chiamato da fuori città i violenti che si sono resi protagonisti di fatti che faranno discutere ancora a lungo». 

Al candidato Pisani si unisce Davide Garilli, consigliere comunale di Piacenza e coordinatore dei Giovani Padani: «E’ vergognoso che proprio il 10 febbraio decine di delinquenti abbiano messo a soqquadro il centro storico dimostrando tutto il loro “pacifismo” e la loro “democrazia” attraverso episodi di una violenza inaudita. Al carabiniere pestato in via Sant’Antonino va tutta la nostra solidarietà così come al giornalista ferito da un sampietrino in faccia e anch’egli ricoverato». Garilli rincara la dose: «Altrettanto vergognosa è la partecipazione a un corteo del genere da parte di una figura istituzionale come Luigi Rabuffi (consigliere comunale di Piacenza in Comune, ndr)». «Coloro che si proclamano antifascisti – conclude Garilli – sono i primi a reincarnarsi in ciò che vorrebbero cancellare». 

Cisl di Parma Piacenza: “Manifestazione ammalorata da agitatori di professione”

La Cisl di Parma Piacenza ripudia ogni forma di violenza ed è proprio in nome di valori quali il rispetto, la non violenza, la solidarietà che pacificamente è scesa in piazza in mattinata, insieme alle tante forze democratiche che hanno dato vita ad un partecipato e civile corteo, conclusosi con la visita al Prefetto.

Il corteo del pomeriggio, a cui la Cisl non ha aderito, e a cui hanno sicuramente partecipato anche persone mosse da un sincero spirito di opposizione pacifica alle varie forme di fascismo, è però stato ammalorato da agitatori di professione che devono essere perseguiti e assicurati alla giustizia.

La Cisl di Parma Piacenza esprime piena solidarietà alle forze dell’ordine e alla prefettura che hanno fatto di tutto, a rischio della propria l’incolumità personale, per garantire a tutti il diritto di manifestare pacificamente, subendo la violenza di pochi criminali che si sono accaniti con lavoratori a cui va la totale vicinanza e la riconoscenza del sindacato.

Forza Italia: “Violenza inaudita da condannare”

“È una violenza inaudita e che va fermamente condannata quella compiuta oggi a Piacenza. Un corteo a volto coperto e armato di sanpietrini che ha aggredito gli agenti delle forze dell’ordine in servizio impegnati a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico in città. Immagini sconcertanti che impongono una risposta ferma e inequivoca: noi saremo sempre con i nostri Agenti, quotidianamente impegnati nella difesa dei cittadini perbene.

Esprimiamo vicinanza e solidarietà anche al consigliere comunale di Forza Italia Mauro Saccardi, colpevole solo di essersi affacciato davanti al suo negozio per controllare cosa stava accadendo e soggetto ad insulti che hanno sfiorato anche in questo caso l’aggressione fisica.

Dove sono finite tutte quelle anime belle che si indignano di fronte ad ogni tipo di violenza, ma si dimenticano di farlo quando sono i loro nipotini a compierle?

Ci impegnamo Come Forza Italia a presentare, non appena insediato il prossimo parlamento, una legge che tuteli i nostri agenti quando si trovano a dover fronteggiare atti eversivi  ed  ignobili come questi. La difesa delle Forze dell’Ordine è la difesa di tutti noi e delle Istituzioni che essi servono e onorano con dedizione quotidiana.

Auspichiamo una immediata risposta della magistratura che identifichi immediatamente i colpevoli di questo scempio e proceda a condanne esemplari”.

Lo dichiarano la senatrice Anna Maria Bernini (Fi), il capogruppo in consiglio regionale ER Galeazzo Bignami (FI) Fabio Callori, vice coordinatore regionale FI e Jonathan Papamarenghi coord prov. le Piacenza FI