Galleria Alberoni, domenica un percorso speciale in memoria di Romagnosi

In occasione del 250° anniversario della nascita di Gian Domenico Romagnosi (Salsomaggiore 1761-Milano 1835), che del Collegio Alberoni fu uno dei più celebri alunni, domenica 11 dicembre 2011 la Galleria Alberoni propone alla città un percorso guidato speciale.

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In occasione del 250° anniversario della nascita di Gian Domenico Romagnosi (Salsomaggiore 1761-Milano 1835), che del Collegio Alberoni fu uno dei più celebri alunni, domenica 11 dicembre 2011 la Galleria Alberoni propone alla città un percorso guidato speciale.

Nell’esatto giorno d’anniversario, alle ore 16, si terrà la tradizionale visita al patrimonio artistico, scientifico del Collegio Alberoni che, proprio per questa ricorrenza, sarà arricchita da un’appendice speciale dedicata a Gian Domenico Romagnosi, agli alunni celebri del Collegio Alberoni e ai più importanti professori e formatori succedutisi nei 260 anni di vita dell’Istituto di San Lazzaro, raccontati e presentati attraverso ritratti, documenti d’archivio, libri, camere e sale del Collegio dedicate allo studio e alla formazione.

Nei corridoi del Collegio sono esposti i ritratti di sei ex alunni celebri, quattro dei quali realizzati a matita e carboncino dall’artista piacentino Paolo Bozzini (Piacenza 1815-1892) e altri due da ignoti artisti piacentini. Si tratta della raffigurazione di Mons. Antonio Silva (1795-1881), che fu vicario generale della Diocesi di Guastalla e poi della Diocesi di Piacenza e che al Collegio lasciò la sua dote di libri; di Don Giuseppe Taverna (1764-1850), pedagogista, don Giuseppe Veneziani (1772-1853), fisico, astronomo e matematico; Mons. Francesco Mascaretti (1824-1894), che fu Vescovo di Susa e di Zama, Don Cesare Mandelli (1867-1892), che morì giovane curato a Groppallo, ma che venne presentato come modello di virtù agli alunni del Collegio e per questo raffigurato in ritratto.

Sempre dell’artista Paolo Bozzini è il ritratto di Gian Domenico Romagnosi (11 dicembre 1761 – 8 giugno 1835), che fu uno dei più importanti alunni del Collegio Alberoni, notaio,
pretore, docente in numerose Università e soprattutto grande giurista, filosofo e fisico, autore di opere che così profondamente influirono sul rinnovamento del pensiero giuridico e
contribuirono alla fondazione di una nuova scienza del diritto pubblico. Lasciò il Collegio a conclusione del triennio di Teologia, ma conservò una profonda gratitudine verso i Padri del Collegio. Come ricorda P. Nuovo (Insegnamento, insegnanti e alunni del Collegio Alberoni, in Il Cardinale Alberoni e il suo Collegio, 2003), Romagnosi, in una lettera del 1821, dedicando la sua opera “Dell’insegnamento primitivo delle Matematiche” ai missionari vincenziani, scriveva: “Io dedico a voi questo tenue lavoro per professare sì al pubblico che a voi quella gratitudine che ho sempre sentito, e che sento ancora vivissima nell’età mia inoltrata per l’istituzione e per l’educazione ricevuta in codesto Collegio, e per l’amorevolezza veramente paterna colla quale trattate i vostri alunni”

E in conclusione formulava un augurio: “Possa la Divina Provvidenza a gloria di codesto Paese e dell’Italia tutta conservare codesto Collegio e non sottrarlo mai alla vostra direzione”. Di Romagnosi la visita guidata mostrerà anche le prime edizioni delle più importanti opere custodite in Collegio.

Alunni e insegnanti celebri

Il percorso permetterà di vedere anche il Registro dei Colleggiali nelle pagine che appuntano i nomi di Romagnosi e dei più celebri studenti, tra i quali Melchiorre Gioia (1767-1829), che rimase all’Alberoni nove anni, divenne importante economista e filosofo e scrisse “Filosofia della Statistica” scienza della quale è uno dei fondatori.

Molti degli studenti che decisero di non divenire religiosi ricoprirono cariche significative; tra questi Domenico Ferrari (1765-1842) che fu direttore dell’Ospedale di Piacenza, Giuseppe Gervasi (1762-1833) storiografo che ricoprì l’ufficio di bibliotecario dell’Università di Parma; Carlo Schizzati che fu ministro di Ferdinando di Borbone, Giacomo Camerford consigliere di governo della duchessa Maria Luisa d’Austria, Felice Fornaroli professore di matematica, Giuseppe Melari teologo, Luigi Dodici, Francesco Guidotti, Francesco Merli docenti del seminario di Piacenza.

Con Francesco Rossi, che divenne Vescovo in America Latina, inizia la lunga e famosa serie di studenti del Collegio divenuti poi alti prelati. Citiamo tra gli altri Vitale Loschi, Ludovico Loschi, Antonio Ranza per giungere ai numerosi ex alunni dell’Istituto di San Lazzaro, divenuti Vescovi e Cardinali nel secolo scorso.

Il Collegio custodisce anche ritratti di significativi professori attivi in Collegio che saranno visionati durante il percorso tra i quali ricordiamo Padre Filippo Giriodi (1781- 1842), alunno, insegnante di filosofia e Superiore del Collegio Alberoni, Padre Alberto Barberis (1847-1896), insegnante di filosofia e fondatore della rivista Divus Thomas ritratto da Francesco Ghizzoni così come Padre Giovanni Battista Tornatore (1820-1895), maestro di teologia dogmatica.

In marmo bianco di Carrara, scolpito da Fedele Toscani è il busto del Cav. Giovanni Battista Manzi che fu Superiore del Collegio, insegnante di matematica e di fisica e fondatore degli Osservatori Sismico, Meteorologico e Astronomico del Collegio Alberoni. Dei più recenti Cardinali piacentini, ex alunni, sono esposti nei corridoi del Collegio ritratti realizzati dal missionario vincenziano e artista Padre Petrini.

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