Banca di Piacenza vittima di una truffa tentata dalla “falsa” Carige

E’ quello che ha scoperto - secondo "Repubblica" - un’inchiesta della Procura della Repubblica di Genova partita da una serie di denunce presentate da diverse filiali e agenzie della stessa banca genovese

Un clone quasi perfetto della Banca Carige di Genova con tanto di numero di telefono simile a quello ufficiale, al quale rispondeva un finto funzionario dell’istituto di credito genovese; una “filiale” con un numero di fax ed indirizzo di posta elettronica contraffatti.

E’ quello che ha scoperto – secondo “Repubblica” – un’inchiesta della Procura della Repubblica di Genova partita da una serie di denunce presentate da diverse filiali e agenzie della stessa banca genovese. I direttori, negli scorsi mesi, si sono accorti che arrivavano fideiussioni mai autorizzate e le hanno inoltrate alla magistratura. Una di queste truffe ha interessato anche la Banca di Piacenza, alla quale il gruppo di malviventi che avrebbe “taroccato” l’istituto ligure si è rivolto per tentare di ottenere un grosso prestito.

Dal febbraio scorso, da quando è esploso lo scandalo Carige, che ha visto finire agli arresti, tra gli altri, anche il suo presidente Giovanni Berneschi, su tutto il territorio nazionale avrebbe agito una sorta di banca taroccata.

Secondo quanto ricostruito degli inquirenti, ad operare sarebbe stata una vera e propria gang: l’organizzazione avrebbe copiato i documenti di Banca Carige, truffato aziende, società di livello internazionale e persino tentato di spillare soldi ad un altro istituto di credito, la Banca di Piacenza. Inoltre avrebbe acquistato beni per decine di milioni di euro, presentando le garanzie apparentemente scritte da Carige.

La gang, fra le altre cose, ha sostenuto operazioni commerciali anche di 10 milioni di euro, acquistando partite di prodotti petroliferi da una società iraniana, stock di farmaci da un’industria del Centro Italia, turbine a gas da una notissima azienda italiana e tanti altri lotti di merci varie. 

La Banca di Piacenza: “Nessun coinvolgimento e nessun danno grazie alla prudenza nell’erogazione del credito”
“In ordine alle notizie di stampa diffuse in merito a rapporti che sarebbero intervenuti tra la Carige e la Banca di Piacenza, si precisa che la banca genovese in quanto tale non ha mai preso contatti diretti del tipo di quelli indicati. Neppure risultano contatti diretti con la struttura parallela di cui la stampa riferisce”. E’ quanto si legge in una nota ufficiale della Banca di Piacenza.

“Agli uffici preposti all’erogazione dei crediti risulta solo che una persona a suo tempo contattò la Banca di Piacenza offrendo in garanzia del prestito richiesto una fideiussione pretesemente della Carige, che non venne all’evidenza accettata nel senso che i predetti uffici riferirono al richiedente che avrebbe allora potuto chiedere direttamente alla banca genovese l’erogazione del prestito”.

“La Banca di Piacenza – conclude la nota – non solo, quindi, non risulta coinvolta nella vicenda di cui tratta la stampa ma, semmai, risultano avvalorati i criteri dalla stessa sempre seguiti di prudente erogazione del credito, criteri utilizzati dagli uffici preposti anche in tale occasione”.

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