“A Nizza scampati alla tempesta” La testimonianza dalla Costa Azzurra

A raccontare un'altra alluvione, dopo quella che ha investito le valli di Piacenza del Nure e del Trebbia, è uno dei tanti piacentini che trascorrono abitualmente il fine settimana a Nizza, investita dalla tempesta

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“Nizza fortunatamente è stata risparmiata dal peggio della tempesta che ha investito la Costa Azzurra, i disastri maggiori si sono verificati verso Antibes e Cannes. Viviamo in una città in discesa, le strade si sono allagate con venti centimetri d’acqua”.

A raccontare un’altra alluvione, dopo quella che ha investito le valli di Piacenza del Nure e del Trebbia, è uno dei tanti piacentini che trascorrono abitualmente il fine settimana a Nizza. Esterino Castellazzi ha vissuto da vicino la tempesta che ha causato morte e distruzione alle porte dell’Italia nella notte tra sabato e domenica.

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“Ieri sera verso le 20 – afferma – è cominciato a infuriare un temporale, succede spesso da queste parti, ma la pioggia a scrosci violenti è durata di più del solito, almeno fino alle 2. Le strade si sono ben presto riempite d’acqua, fino a venti centimetri, ma è una circostanza abbastanza normale, visto che Nizza è una città costiera costruita in discesa e l’acqua si riversa con grande facilità a valle”. 

“I pompieri sono intervenuti – prosegue – per sistemare alcuni tombini saltati e per altri interventi, è stato chiuso l’aeroporto, ma fortunatamente al mattino tutto si è placato. La mia casa è nella zona del porto e non si è allagata, anche il mercato dei fiori non è stato sospeso, mentre una gara di triathlon lungo la Promenade è stata rinviata. C’è stata qualche cantina allagata ma qui è già ritornato il sole.

Dall’Italia ho già ricevuto più di dieci telefonate di amici e conoscenti che hanno la casa qui, ma voglio tranquillizzare tutti, fortunatamente a Nizza città la situazione non è così drammatica. Temo che il peggio sia accaduto dalle parti di Antibes e Cannes, a ovest, dove si sono registrati putroppo diversi morti”. 

LA RIFLESSIONE DEL SINDACO DI PIACENZA PAOLO DOSI SUGLI ALLUVIONI

Riportiamo la riflessione del sindaco di Piacenza Paolo Dosi tratta dal suo profilo Facebook

Leggo dalle cronache dell’alluvione in Costa Azzurra che 7 dei 17 finora deceduti sono stati trovati nelle rispettive auto mentre cercavano di portarle fuori dai rispettivi garage. Non posso e non voglio trarre conclusioni, ma è inevitabile formulare qualche pensiero ad alta voce pensando a quanto è accaduto da noi lo scorso 14 settembre.

Mi sembra evidente che ormai ci troviamo di fronte a fenomeni la cui violenza non è più solo occasionale o sporadica. Potremo migliorare isistemi di comunicazione e allarme, rinforzare gli argini e pulire greti e alvei. Abbiamo già cominciato a farlo, ma credo che dobbiamo anche constatare la nostra impotenza di fronte ad una violenza della natura che ci rende molto fragili e indifesi. Una violenza che ci costringe a stabilire delle priorità, che mettono la difesa della vita umana in prima fila anche a costo di rischiare di perdere beni e oggetti personali, per quanto importanti possano essere. 

Inoltre, a livello politico e amministrativo, credo che dovremo rivedere la stessa costruzione dei nostri bilanci (a tutti i livelli di governo) prevedendo una quota significativa a favore di azioni di sostegno solidale destinate a imprese, esercizi e privati colpiti da eventi talmente feroci, da mettere in discussione la loro stessa sopravvivenza sociale. 

Ci stiamo avvicinando al collo dell’imbuto: stiamo pagando una lunga sovrapposizione di errori che si sono accumulati nel corso dei decenni, e con i quali oggi dobbiamo fare i conti. In compenso, e non è poco, tiene la solidarietà. Una comunità si riconosce nei momenti più difficili e ostili. E Piacenza sta dimostrando di saper essere una comunità. Non è sufficiente, ma è un’ottima base da cui ripartire.

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