Piacenza ricorda Srebrenica a 26 anni dalla strage, domenica sul Facsal

Dalla Diocesi di Piacenza e Bobbio ai sindacati confederali, passando dal patrocinio del Comune di Piacenza e per le comunità islamiche bosniache.

“Un evento che ha l’obiettivo di sensibilizzare i piacentini sui diritti fondamentali dell’uomo, sulla tutela delle minoranze per fare in modo che non possano ripetersi gli errori che hanno portato a massacri e genocidi con vittime innocenti, a partire dal genocidio di Srebrenica dove morirono 8mila 372 persone”. Appuntamento per domenica 11 luglio alle ore 18 sul Pubblico Passeggio, quando in occasione del 26° anniversario del genocidio, l’associazione “Mreža Mladih Piacenza” (rete dei giovani Bosniaci di Piacenza), in collaborazione con la Comunità Islamica dei Bosniaci in Italia, organizza un incontro patrocinato dal Comune di Piacenza e in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil di Piacenza, con la Diocesi di Piacenza e Bobbio, la Comunità Islamica di Piacenza e provincia e il Consolato di Bosnia a Milano,

L’11 luglio 1995 le milizie Serbe guidate dal comandante Ratko Mladic invasero la città di Srebrenica, divisero uomini, donne e bambini e commisero una vera e propria strage tra la popolazione bosniaca musulmana. Le donne vennero violentate, i bambini uccisi e gli uomini massacrati e sepolti in fosse comuni per cercare di coprire le proprie gesta. In pochi giorni la città di Srebrenica si trovò a piangere 8372 vittime; intere famiglie sterminate, invalidate e senza un tetto sopra la testa. Recentemente l’ex comandante Ratko Mladic è stato condannato dal Tribunale dell’Aja all’ergastolo per aver commesso genocidio e crimini di guerra contro l’umanità.  “Abbiamo particolarmente a cuore questo evento che non vuole solo essere un ricordo della strage, ma che oggi ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti fondamentali dell’uomo, delle minoranze etniche e di tutte le vittime di massacri e genocidi”, scrivono in una nota la Rete dei giovani bosniaci di Piacenza. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Piacenza e aderiscono il Consolato generale della Bosnia ed Erzegovina a Milano, la Diocesi di Piacenza e Bobbio, la Comunità islamica di Piacenza e Provincia, la Comunità islamica dei Bosniaci in Italia (CIBI) e i sindacati confederali.

Il massacro di Srebrenica avvenne nel luglio 1995 nella città e nei suoi dintorni e fu perpetrato dalle unità dal generale Ratko Mladić, con l’appoggio del gruppo paramilitare degli “Scorpioni” in quella che al momento era stata dichiarata dall’ONU come zona protetta e che si trovava sotto la tutela di un contingente olandese dell’UNPROFOR. Una sentenza della Corte internazionale di giustizia del 2007, nonché diverse altre del Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia (ICTY), hanno stabilito che il massacro, essendo stato commesso con lo specifico intento di distruggere il gruppo etnico dei bosgnacchi, costituisce un “genocidio”.

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