Due settimane a ruoli invertiti per Tarasconi e Barbieri, ma la chiave della vittoria si chiama fedeltà

Si sta per chiudere la seconda fase della campagna elettorale delle comunali di Piacenza. Patrizia Barbieri, sindaco uscente, e Katia Tarasconi se la vedranno domenica 26 giugno (si vota dalle 7 alle 23) per la poltrona di Palazzo Mercanti: la seconda, candidata del centrosinistra, parte con un vantaggio percentuale di 2,21 per cento, pari a 876 voti. Sono state due settimane assai interessanti quelle appena trascorse, pur in assenza di apparentamenti ufficiali. Perchè hanno visto una decisa inversione dei ruoli: la candidata più forte (in quanto sindaco uscente, che ha in dote un vantaggio oggettivo dato dalla posizione) è diventata inseguitrice della contendente, con un cambio di strategia in parte obbligato.

Patrizia Barbieri in pochi giorni ha conferito un dinamismo alla sua campagna che non si era visto nelle settimane precedenti: banchetti e incontri, ha compiuto gesti evitati accuratamente durante il suo mandato (la visita alla comunità islamica), ha ricevuto il sostegno di una delle due liste del mondo “no vax- no green pass” e ha deciso di presentare metà della sua giunta in caso di vittoria, con una forte impronta civica lontana dai partiti. Una mossa coraggiosa visti i precedenti: nel 1998 il candidato del centrosinistra Mino Politi ebbe l’ardire di presentare tutta la squadra prima del ballottaggio e le cose non gli andarono bene. E poi si è consumata definitivamente la rottura coi Liberali di Corrado Sforza Fogliani, nonostante gli appelli per la riconciliazione al limite del parossismo politico da parte delle forze di centrodestra.

Sull’altro versante, Katia Tarasconi ha dato sostanziale continuità ad una campagna fortemente dispiegata “sul territorio” e priva di grandi scatti legati al programma, o idee di rottura, piuttosto incentrata sul pragmatismo. Forte del vantaggio conseguito al primo turno, lo schieramento di centrosinistra non ha cambiato strategia, misurandosi con un’affermazione inattesa della lista civica espressione diretta dalla candidata, che ha sottratto qualche voto di troppo (e qualche consigliere) al Partito Democratico. In questi giorni abbiamo assistito al faticoso confronto, avversato da una parte e auspicato da un’altra, e alla fine più dichiarato che perseguito realmente con l’arcipelago di Alternativa per Piacenza, quella porzione di elettorato di sinistra che ha optato per Stefano Cugini al primo turno. Al di là delle intenzioni sbandierate anche troppo, la vicenda è apparsa ancora una volta emblematica del rifiuto di quel pezzo di schieramento di arrivare a forme compiute di rappresentanza e di delega, visto che l’unico approdo possibile è stato l’intervento della candidata davanti a un’assemblea plenaria.

Domenica dalle 23 in poi inizierà subito lo spoglio e vedremo rapidamente affluire i risultati fino a conoscere chi sarà il sindaco di Piacenza. La sensazione è che entrambe gli schieramenti, sia quello pro Barbieri che quello pro Tarasconi abbiano “ballato” fin troppo inseguendo i voti dei rispettivi rivali di area non arrivati a loro al primo turno: rispettivamente quelli di Sforza e quelli di Cugini. La differenza la farà la fedeltà degli elettori che le hanno già scelte e la loro convinzione nel ripetere un gesto fondamentale per la nostra sofferente ma imprescindibile democrazia, quello del voto.

Ecco qualche dato per orientarsi col voto di domenica 26 giugno.

IL PRIMO TURNO del 12 giugno – Tarasconi è al 39,93%, Barbieri al 37,72%, a separarle ci sono 876 voti. In valore assoluto Tarasconi ha raccolto 15mila 828 voti contro i 14mila 952 di Barbieri. Terzo con un risultato a due cifre Stefano Cugini, che arriva al 10,7 % (4243) mentre Corrado Sforza Fogliani raggiunge l’8,3 % (3292). Fuori partita Maurizio Botti e Samanta Favari. L’affluenza alle urne è stata pari al 53,21 per cento degli aventi diritto, una quota di elettori ancora più esigua rispetto a 5 anni fa, quando si recò ai seggi il 56,39.

COME ANDO’ NEL 2017 – Al secondo turno delle comunali del 2017, vinse Patrizia Barbieri con 20.500 voti pari al 58,54 per cento, contro i 14.519 raccolti da Paolo Rizzi, il 41,46 per cento. In quell’occasione l’affluenza si fermò ben al di sotto del 50 per cento, a quota di 43,61 per cento.

IL NUOVO CONSIGLIO COMUNALE

In caso di vittoria di Katia Tarasconi, ecco la composizione del nuovo consiglio comunale di Piacenza:

OTTO eletti del Partito Democratico: Paola De Micheli, Christian Fiazza, Paola Gazzolo, Andrea Fossati, Tiziana Albasi, Sergio Ferri, Salvatore Scafuto, Stefano Perrucci. I primi della lista per ora esclusi sono Costanza De Poli e Marcello Petrini.

OTTO eletti della civica di Katia Tarasconi: Francesco Brianzi, Claudia Gnocchi, Gianluca Bariola, Francesco Casati, Sibilla Brusamonti, Mario Dadati, Luca Dallanegra, Angela Stefania Fugazza.

DUE di Piacenza Coraggiosa: Serena Groppelli e Boris Infantino.

DUE di Piacenza Oltre: Gianluca Ceccarelli e Caterina Pagani.

Nell’opposizione sarebbero DUE i seggi per Alternativa per Piacenza con Stefano Cugini e Luigi Rabuffi, e UNO per i Liberali Corrado Sforza Fogliani.

CINQUE gli eletti della lista civica Patrizia Barbieri sindaco Massimo Trespidi: Patrizia Barbieri, Massimo Trespidi, Jonathan Papamarenghi, Barbara Mazza, Federica Sgorbati. TRE eletti di Fratelli d’Italia: Sara Soresi, Gloria Zanardi, Nicola Domeneghetti. Infine UNO per la Lega: Luca Zandonella.

In caso di vittoria di Patrizia Barbieri, ecco la composizione del nuovo consiglio comunale di Piacenza:

NOVE eletti della lista civica Patrizia Barbieri sindaco Massimo Trespidi: Massimo Trespidi, Jonathan Papamarenghi, Barbara Mazza, Federica Sgorbati, Stefania Eleuteri, Ivan Chiappa, Francesco Macrì, Francesco Rabboni, Matteo Baldini. Visto che nella giunta annunciata da Patrizia Barbieri ci sarà spazio per diversi eletti nella civica, le porte del consiglio si potrebbero aprire per alcuni dei candidati esclusi sulla carta: i primi ad entrare sarebbero Francesco Zarbano, Edoardo Fumi, Giuseppe Sgorbati e Gianluca Brugnoli.

SETTE eletti di Fratelli d’Italia: Sara Soresi, Gloria Zanardi, Nicola Domeneghetti, Gian Carlo Migli, Giancarlo Tagliaferri, Marco Colosimo, Antonio Garofalo.

TRE della Lega: Luca Zandonella, Massimo Polledri e Paolo Mancioppi

UNO di Forza Italia: Andrea Pugni.

Nell’opposizione sarebbero DUE i seggi per Alternativa per Piacenza con Stefano Cugini e Luigi Rabuffi, e UNO per i Liberali Corrado Sforza Fogliani.

QUATTRO gli eletti del Partito Democratico: Katia Tarasconi, Paola De Micheli, Christian Fiazza, Paola Gazzolo. TRE della civica di Katia Tarasconi: Francesco Brianzi, Claudia Gnocchi, Gianluca Bariola. UNO per Piacenza Coraggiosa, Serena Groppelli e UNO per Piacenza Oltre, Gianluca Ceccarelli.

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