“Accorpamento Camera di Commercio rischia di penalizzare territori più fragili”

“Gli accorpamenti obbligatori tra Camere di Commercio non hanno senso, perché tradiscono i principi di sussidiarietà e perequazione”. Salvatore Scafuto, consigliere del Pd, è intervenuto così durante l’audizione del commissario straordinario dell’ente camerale Filippo Cella, ospite della commissione 4. “Bisogna dire chiaramente che l’accorpamento obbligato tradisce la lettera della legge 580, i principi di sussidiarietà e perequazione e anche l’essenza stessa degli Enti camerali quali fondamentali presidi dei territori. Ciò è tanto più vero per le aree più piccole, periferiche e in stato di crisi. Come sempre abbiamo affermato, questa riforma è fatta per privilegiare le Camere di commercio più grandi, bloccando di fatto uno sviluppo organico ed equilibrato delle più piccole”.

Questa “aumenterà il divario dimensionale fra le Camere grandi e quelle piccole – continua Scafuto -, le aree deboli diventeranno sempre più deboli, le aree forti sempre più forti, contravvenendo ai principi stabiliti nell’art.2 della nostra Costituzione che statuisce come la Repubblica richieda ‘l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale’, oltre che nell’art.119 secondo cui lo Stato, attraverso meccanismi di perequazione ‘promuove lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà per rimuovere gli squilibri economici e sociali’, nonché nell’art.18 della stessa legge 580. Con l’accorpamento, gli squilibri territoriali aumenteranno e le economie più fragili soccomberanno inevitabilmente. Oggi le aziende, soprattutto dopo la pandemia, hanno bisogno di un supporto capillare e dedicato in modo esclusivo e tale dovrebbe essere l’obiettivo del Governo”.

“Sarà consentito alle Camere delle aree più forti, grazie alla modifica alla legge n.580/93 prevista dal comma 5 dell’art.61 del DL n.104, di distorcere significativamente il ruolo degli Enti camerali: non sarà più necessario ottenere la preventiva e indispensabile approvazione del MISE per partecipare a società e per costituire aziende speciali. Quindi, un ingresso nel mercato, addirittura libero da ogni vincolo”.

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