“In 7 anni sanità pubblica depotenziata, non è colpa del covid e della carenza di medici”

“In sette anni la sanità pubblica piacentina è stata depotenziata, mentre si dà colpa della situazione al covid e alla carenza di medici”. E’ la denuncia del Coordinamento Comitati per la difesa della Sanità Pubblica Piacentina, che parte dal 2016, con la protesta del Comitato di cittadini “I Castlan i disan no” in merito all’ospedale di Castelsangiovanni. “Già allora – scrive il coordinamento in una nota – era stato evidenziato il depotenziamento della risposta ospedaliera”.

“E’ bene ricordare che l’Ausl rispondeva smentendo le preoccupazioni sollevate, parlando invece di rafforzamento, investimenti previsti ecc. Cose ovviamente mai viste, anzi. A 7 anni di distanza si può dire che la mancata risposta e disponibilità al confronto da parte di Ausl ed amministrazioni locali ha evidenziato l’imbarazzante incapacità delle Istituzioni nell’ascoltare, valutare e comprendere la gravissima situazione sanitaria che si stava palesando. Incompetenza? Inefficienza? Malafede? Sicuramente – viene sottolineato nel comunicato – un clamoroso fallimento ai danni dei pazienti oggi sempre più in difficoltà nella concreta risposta della sanità pubblica territoriale, come dimostrano le lunghe liste di attesa per visite e ricoveri, i lunghi trasferimenti dovuti al depotenziamento delle rete ospedaliera provinciale, ed il disagio dei lavoratori del comparto che, come denunciato anche nel recente sciopero regionale, vede scaricare sugli operatori sanitari i tagli e le inefficienza dell’organizzazione sanitaria”.

“ASL di Piacenza e la Conferenza dei Sindaci perché, nonostante le ripetute sollecitazioni sollevate da più parti, non sono disponibili a rivedere il fallimentare Piano Sanitario approvato nel 2017? I cittadini dopo anni di sofferenza e disagi hanno diritto a delle risposte chiare e per una volta almeno sincere” – conclude il coordinamento.

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