Viaggio nel Novecento con le foto di Tino Petrelli “Sapeva guardare avanti” fotogallery

Taglio del nastro all’ex convento di Santa Chiara a Piacenza per la mostra “Tino Petrelli racconta l’Italia – Il Novecento di un grande fotoreporter“, che resterà allestita fino al prossimo 28 luglio. Un racconto fotografico che prosegue la narrazione del “come eravamo”, iniziata lo scorso anno con la tanto apprezzata (diecimila visitatori in pochi mesi) galleria di immagini di Prospero Cravedi. La mostra, promossa da Fondazione di Piacenza e Vigevano in collaborazione con il Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma, è un omaggio a un artista della fotografia: mettendo in relazione alcuni celebri scatti al loro autore, contribuisce a dare a Petrelli una collocazione nella storia delle immagini.

“Ringrazio le persone che hanno reso possibile l’iniziativa – le parole del vicepresidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Mario Magnelli -, abbiamo voluto una mostra di fotografia per ripetere l’esperienza dello scorso anno con le immagini di Prospero Cravedi: la fotografia è uno strumento al servizio della storia e della memoria, con uno sguardo che ci aiuta ad entrare in profondità e a suscitare emozioni. Dopo Cravedi e Petrelli, ci piacerebbe dedicare alla fotografia qualcosa di piú che un evento estemporaneo”.

Tino Petrelli racconta l’Italia - La mostra in Santa Chiara

Come sottolinea il curatore Paolo Barbaro – del Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma – che firma anche il catalogo, “la fotografia è un pezzo dell’arte contemporanea: le foto di Petrelli si ritrovano nei libri di storia. Sapeva cogliere i cambiamenti e guardare avanti nella società, era amico di Fausto Coppi, di Ugo Mattei, di Vittorio Valletta”. Ad accogliere i visitatori, all’ingresso della mostra, l’immagine di una statuaria Sofia Loren: “Rappresenta la forza della fotografia, che è la promessa della realtà”. All’inagurazione ha partecipato anche Rosa Pagani, nuora di Tino Petrelli: “Piacenza – ha ricordato – lo ha omaggiato e gli ha dedicato ben sei mostre, oltre all’intitolazione di un’area verde; se oggi fosse qui fosse qui ringrazierebbe l’affetto dei piacentini”. Quindi l’appello: “Non disperdiamo dopo la fine della mostra questo patrimonio di foto”.

LA MOSTRA – La mostra di Petrelli, che si apre nove giorni prima dell’avvio degli eventi previsti per il cartellone di Piacenza Summer Cult, messo a punto con il Comune di Piacenza, affiancherà tutta la durata degli spettacoli in santa Chiara, fino alla loro conclusione il 28 luglio. Organizzata per capitoli tematici, l’esposizione in Santa Chiara propone le fotografie tratte dagli originali di proprietà della famiglia e, in una sezione a sé, una parte dei negativi che Petrelli eseguì per Publifoto Milano, conservati insieme a una porzione rilevante dell’archivio presso la Sezione Fotografia del Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma.

Tino Petrelli racconta l’Italia - La mostra in Santa Chiara

TINO PETRELLI – Nato nel 1922 in provincia di Pordenone, Valentino Petrelli – detto Tino – all’età di 15 anni aveva iniziato a lavorare come semplice fattorino all’agenzia Publifoto di Milano, dove la sua famiglia si era trasferita; ambiente che fu propizio per intraprendere, di lì a qualche anno, la carriera di fotografo lo avrebbe portato a raccontare l’Italia sotto la dittatura fascista, la guerra e la ricostruzione, il boom economico degli anni sessanta e le tensioni sociali nei settanta. A Piacenza, dove si era trasferito, si è spento nel 2001.

Tino Petrelli racconta l’Italia
Il Novecento di un grande fotoreporter
31 maggio – 28 luglio 2023

Ex convento di Santa Chiara Piacenza – Stradone Farnese, 36 – Ingresso libero

Aperto
• sabato e domenica – ore 10 /12.30, 16 / 19.30
• durante i Venerdì piacentini – ore 20.30 / 24
• durante gli spettacoli di Piacenza Summer Cult in Santa Chiara

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