Nuovo ospedale, Tarasconi “E’ scelta politica. No ad espansione della città oltre la tangenziale”

Alla presentazione del progetto aggiornato di nuovo ospedale di Piacenza, da realizzare sulla cosiddetta “area 5” alla Madonnina (in una porzione di terreno all’interno del perimetro della tangenziale), in consiglio comunale è seguito un ampio dibattito. Ecco la sintesi:

“Ci mancherebbe, questa sul nuovo ospedale è una scelta politica. Non avendo però competenze tecniche, ho chiesto alla Regione di poter confrontare l’area 5 e l’area 6 – ha detto in chiusura della discussione la sindaca Katia Tarasconi -. Se mi avessero detto che era meglio l’area 6, non ne avrei fatto una tragedia. Ma noi abbiamo indicato l’area 5 perché non vogliamo che la città si espanda al di là della tangenziale. Vogliamo evitare quello che è accaduto con la Besurica. Accettando di realizzare l’ospedale nell’area 6 – continua Tarasconi – questo avrebbe portato a un’espansione in quella zona. Con l’esito dello studio, la nostra scelta viene rafforzata. Non ho insistito su questo nè con la direttrice Bardasi nè  con l’architetto Beccarelli, perché non fa parte del mio modo di essere. Non mi permetterei mai di interferire. Rispetto al comitato dei residenti nella zona 5, faccio presenti che, quando sono stati ricevuti in questa aula, a loro è stato detto che sarebbero stati informati, per poter trovare insieme le soluzioni migliori per mitigare eventuali disagi. Ma ho detto che prima ne avremmo discusso in consiglio”.

IL DIBATTITO – “L’audizione di oggi è stata imbarazzante, avrei voluto che fosse presente il direttore generale Luca Baldino. Io non sono affezionata a un’area piuttosto che un’altra. Noi avevamo fatto una scelta in materia di sanità. Questa è una scelta politica”. E’ l’intervento della capogruppo della civica di centrodestra, Patrizia Barbieri, durante l’audizione della direzione Ausl in merito al progetto del nuovo ospedale, rimodulato con una nuova scelta dell’area da parte dell’amministrazione Tarasconi. Alla relazione della direttrice Ausl Paola Bardasi, che ha anticipato importanti novità anche per il futuro dell’attuale ospedale.

audizione progetto nuovo ospedale consiglio comunale

“Non è una scelta politica, ma di una nuova visione dello sviluppo urbanistico della città” replica Matteo Anelli di Piacenza Coraggiosa. “Da parte di questa amministrazione non c’è stata nessuna preclusione nei confronti dell’area 6, ma dopo approfondimenti si è rilevato che l’area 5 è più coerente con l’attuale pianificazione urbanistica”.

“Questa relazione dimostra che l’area 5, sotto gli aspetti, risponde meglio a tutte le esigenze” interviene Caterina Pagani di Piacenza Oltre. “E’ il miglior ospedale possibile? Direi di sì, se non mettiamo in discussione la competenza di chi ha redatto questo studio”. Cittadini e altre realtà mettono in discussione questo progetto, osserva Pagani, “ma il nuovo ospedale è frutto della una volontà di dare ina risposta alle esigenze della sanità, non del mero voler costruire, perché è stata presa in considerazione anche l’opzione zero”.

“Bene la realizzazione di un asilo e di un centro anziani, mentre condivido le preoccupazioni per quanto riguarda la viabilità. Ci faremo carico della situazione” dice Claudia Gnocchi, capogruppo della Civica Tarasconi.

Boris Infantino (Pc Coraggiosa) chiede di riportare la discussione sul confronto tra le due aree, chiedendo ai tecnici di entrare nel merito della questione. Massimo Trespidi (civica Barbieri – Liberi) propone, invece di comprimere il dibattito, di prevedere un’altra seduta per poterla affrontare in maniera più approfondita.

Massimo Trespidi

“Le scelte del Comune rischiano di farci allontanare dall’obiettivo e di farci perdere i fondi regionali – interviene la capogruppo Sara Soresi -. I tempi continuano ad allungarsi: abbiamo aspettato un altro anno per avere un nuovo progetto. Ma forse è proprio quello che vuole fare l’amministrazione, continuare a procrastinare il più possibile per non fare il nuovo ospedale”.

“Il piacentino è molto prudente, questo ha fatto sì che molte scelte compiute nel pregresso non siano state oculate – dice Filiberto Putzu (Liberali Piacentini) -. Io sono a favore del nuovo ospedale, moderno, attrattivo per nuove professionalità in ambito sanitario. Se io fossi un giovane professionista un po’ ambizioso non vorrei in una struttura come quella attuale”.

“Paghiamo un forte ritardo nei tempi. Quello che salta all’occhio come problema principale è quello della viabilità – Luca Zandonella (Lega) -, perché questa area è compresa tra corso Europa e la Farnesiana, già abbastanza trafficata. Questo sarà un problema non solo per i residenti, ma anche per chi dovrà accedere al nuovo ospedale”.

Bardasi consiglio comunale

“Attenzione ai residenti che si sono lamentati rispetto alla scelta dell’area 5, zona fino ad adesso prevalentemente residenziale. Sono cittadini di Piacenza, abitano nelle zone limitrofe e non devono essere considerati di serie B” interviene Gloria Zanardi (FdI).

“Qui siamo in consiglio comunale e qui si fa politica – interviene Stefano Cugini (ApP) -, mi spiace dirlo ma chi ne esce male oggi è l’azienda Usl. Con l’amministrazione Barbieri andava bene l’area 6, oggi va bene l’area 5, cosa che per altro condivido. Mi lascia perplesso la decisione sull’elisoccorso: vedere un ospedale di nuova generazione senza la piazzola dell’elisoccorso mi lascia perplesso”.

Andrea Fossati

“Siamo soddisfatti dell’esito di questo studio, che ci dà ragione – interviene Andrea Fossati (Pd) – sia in termini di costi che di sicurezza idraulica. Il rischio idrogeologico è basta, ma sussiste. In questo periodo in cui assistiamo agli effetti del cambiamento climatico occorre prestare attenzione. La Romagna insegna”.

“Non è scelta politica ma tecnica? Peccato che questi stessi tecnici a noi dicessero cose diverse un anno e mezzo fa” dice Jonathan Papamarenghi (civica Barbieri – Trespidi).

“Questo studio è frutto di una valutazione asettica – è la sintetica replica della direttrice Bardasi -, commissionato dalla Regione Emilia Romagna”.

Sergio Beccarelli

Prende poi la parola l’architetto Sergio Beccarelli, che ha obiettato rispetto ad alcuni interventi dei consiglieri per “l’approccio un po’ strumentale. Il nostro committente non è mai stata l’amministrazione, ne’ la precedente ne’ l’attuale, ma l’azienda sanitaria. Abbiamo lavorato con lealtà, prima sull’area 6 come richiesto dall’azienda sanitaria, a seguito di un percorso esogeno rispetto all’Ausl stessa, perché individuato dal Comune. Così come è avvenuto adesso per l’area 5. In entrambi i casi – conclude – abbiamo lavorato con libertà, e i nostri progetti sono frutto di un lavoro analitico, con punteggi molto prossimi”.

 

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