Handbike “Si poteva spostare di un paio d’ore la gara” FdI regala un pandoro a Dadati “Non lo mangerà”

Clima di scontro tra maggioranza e opposizione in consiglio comunale a Piacenza per una seduta interamente dedicata alle comunicazioni dei consiglieri e ad alcune mozioni e interrogazioni. A tenere banco per lunga parte del pomeriggio di lunedì 9 ottobre a Palazzo Mercanti la vicenda dell’annullamento della tappa piacentina del Giro d’Italia di handbike con gli strascichi di natura politica. Che ha riservato un’appendice “spettacolare”, col consigliere comunale di Fratelli d’Italia Nicola Domeneghetti che ha regalato un pandoro all’assessore allo sport Mario Dadati. Pandoro che fa le veci del proverbiale ‘panettone natalizio’, secondo il gruppo di minoranza l’esponente dell’esecutivo non arriverà infatti a mangiarlo il prossimo 25 dicembre. L’allusione alle dimissioni dell’assessore è evidente, d’altronde diversi esponenti dell’opposizione sono tornati a chiedere l’allontanamento di Dadati con un’interrogazione illustrata dalla capogruppo di Fratelli d’Italia Sara Soresi.

Nell’interrogazione si elencano una serie di domande relative alla mancata disputa della tappa di domenica 24 settembre per l’assenza dei volontari deputati al controllo delle strade: “Se la ricerca di volontari è stata delegata ad altri, – ha affermato Soresi – perchè l’assessore competente non si è premurato di verificarne la presenza il giorno prima, tale delega doveva inoltre essere chiarita attraverso un documento scritto. Ma anche la gestione della fase successiva – ha proseguito – è censurabile, prima con le scuse e poi lo scaricamento delle responsabilità, inoltre chiediamo se sia intenzione dell’amministrazione di rimborsare gli atleti delle spese per il vitto e alloggio, come si intenda riparare al danno di immagine, come si provvederà a sopperire al danno erariale causato dell’esborso di 25mila euro per un evento poi annullato, e poi perchè Dadati non si è dimesso, ammettendo le proprie responsabilità”.

L’assessore allo sport Mario Dadati ha ripercorso nella sua replica la vicenda amministrativa: “La “storia” della tappa piacentina di handbike inizia il 17 febbraio del 2022 quando il Comune , con l’allora sindaca Patrizia Barbieri, ha aderito. Adesione che è stata poi confermata dall’attuale giunta con l’accettazione delle proposte, anche economiche degli organizzatori della Seo, stanziando 25mila euro in base a un preventivo presentato dalla stessa associazione, nel quale si fa riferimento a spese per ‘personale qualificato per la messa in sicurezza del tracciato’ e personale volontario su percorso”. Dadati ha fatto poi riferimento al prontuario che prevede che l’organizzatore ‘dovrà prendere tutte le misure necessarie per rendere sicuro l’intero evento; fornendo un numero sufficiente di volontari e predisponendo servizi qualificati di primo soccorso’. E’ inoltre riportato nello stesso prontuario che è l’organizzatore stesso ad avere l’obbligo di curare i rapporti con il Comune assicurandosi le prestazioni necessarie”.

Dadati consiglio comunale

“Sul personale volontario – ha precisato Dadati – è necessario rimandare alle competenze del direttore di corsa. Nei verbali delle conferenze dei servizi c’è riportato che è a carico degli organizzatori la verifica delle condizioni del percorso e le conseguenti decisioni in merito all’opportunità di realizzazione dell’iniziativa’. Inoltre il Comune di Piacenza è ritenuto sollevato da ogni tipo di responsabilità nei confronti di persone e cose per inconvenienti che dovessero accadere in relazione alle condizioni del percorso definito dagli organizzatori”. “Al Comune non risulta – ha sostenuto l’assessore – che da parte dell’organizzazione sia stato fatto alcun controllo preventivo sul circuito, neppure nelle ore precedenti alla prevista partenza, per verificare il presidio degli incroci. Neppure il giorno stesso della gara, l’organizzatore ha richiesto l’elenco dei volontari presenti, né ha predisposto un piano di supporto, nel caso – non inusuale – che fossero necessarie sostituzioni o integrazioni. Solo il sottoscritto, in rappresentanza del Comune, che si è recato sul luogo della partenza ha potuto rendersi conto della mancanza di alcuni volontari. A quel punto ho tentato di porre rimedio, chiamando a ulteriore supporto altro personale della polizia locale, oltre a quello già deputato a presidiare gli incroci stradali. Rimanevano da presidiare varchi pedonali sul Pubblico Passeggio, dunque sarebbe bastato posticipare di un paio d’ore la partenza per chiedere la disponibilità di una decina delle tante persone lì presenti proprio in occasione della gara. Eppure, trascorsa solo poco più di un’ora dopo la prevista partenza, il responsabile della manifestazione. dopo essersi consultato con gli organizzatori, ha comunicato la decisione di rinviare la gara di handbike. E’ stata dunque una scelta unilaterale dell’organizzazione di non far svolgere la tappa. Perfino nelle gare olimpiche capita che si posticipino le partenze per problemi tecnici o organizzativi”.

“Oltre al rammarico per l’annullamento, c’è sempre stata la volontà di fare in modo che la tappa possa nuovamente essere ospitata da Piacenza. Per tale motivo che restiamo in attesa della rendicontazione precisa di come sono stati impiegati i 25mila euro stanziati dall’ente per capire se ci sono margini per organizzare una nuova manifestazione”. “Una precisazione finale è comunque d’obbligo – ha concluso l’assessore – il Comune di Piacenza non ha alcuna responsabilità nei confronti degli atleti che richiedono il ristoro di spese, e asseriti danni. Con gli atleti, l’ente non ha rapporti di natura contrattuale, né di natura extracontrattuale”.

Una risposta che non ha soddisfatto nessuno dei proponenti l’interrogazione, Johathan Papamarenghi (civica di centrodestra) ha accusato di scarsa chiarezza l’amministrazione, rilevando cambia di versione: “Dovreste mostrare i documenti, in un primo comunicato avete scritto che era stato l’assessore ad annullare la tappa, e non avete smentito che nelle conferenze dei servizi l’impegno a reperire i volontari era stato preso dal Comune. Dovreste garantire ai partecipanti della gara il risarcimento delle spese”. Sulla stessa linea Luca Zandonella (Lega), che ha aggiunto: “Ancora una volta si ribalta tutta la responsabilità sull’organizzatore, perchè allora avete chiesto scusa nelle ore successive all’evento se poi la responsabilità viene ascritta oggi ad altri. Non mi soddisfa la risposta dell’assessore Dadati, abbiamo fatto una brutta figura non solo in Italia ma anche in Europa”. Nicola Domeneghetti (Fratelli d’Italia) ha utilizzato il tempo del suo intervento in aula per regalare platealmente un pandoro all’assessore Dadati, visto che “non sappiamo se arriverà a Natale”, è stata la spiegazione del dono.

Ma il conflitto tra maggioranza e opposizione era iniziato sin dalle prime battute della seduta: oggetto del contendere la decisione presa in conferenza dei capigruppo di spostare all’inizio le comunicazioni iniziali (come da regolamento solitamente collocate a fine convocazione), limitando tuttavia il tempo concesso ai gruppi a un’ora. Ma la presenza di diversi iscritti a parlare della maggioranza ha suscitato la reazione piccata di diversi esponenti. Massimo Trespidi (civica di centrodestra) ha sollevato il tema: “Credevo che la scelta di un’ora di tempo per le comunicazioni fosse il frutto della collaborazione tra i gruppi, invece se si iscrivono in massa i consiglieri di centrosinistra si finisce per togliere il tempo a tutti gli altri”. Molto dura anche Patrizia Barbieri (civica di centrodestra) che ha definito quello andata in scena una “sceneggiata ignobile”. Protesta anche da parte di Sara Soresi e Gloria Zanardi (Fratelli d’Italia). Nelle comunicazioni è intervenuto Luigi Rabuffi (Alternativa per Piacenza) per ricordare la figura di Daniele Ciolli, disabile scomparso poco più di un anno fa: “Ci ha lasciato un vuoto per la passione e le battaglie civili che lo hanno visto come protagonista, prima ancora contro le barriere mentali rispetto a quelle architettoniche. La sua battaglia lo esaltava e gli dava la forza di superare le sue difficoltà. Ci ha lasciato numerosi spunti di riflessione che abbiamo il dovere di affrontare sui diritti dei disabili, sul dopo di noi, e sull’autodeterminazione”.

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